Progetto:Coordinamento/Sportello Creative Commons/Modalità di rilascio delle opere con licenze Creative Commons

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Licenze CC

Salve, vorrei sapere se l'etichetta cc è utilizzabile autonomamente per le proprie creazioni digitali o se è necessario rivolgersi a qualcuno. Vi ringrazio Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Kiki scalza (discussioni · contributi).

Risposta

Se la domanda è diretta a capire se un’opera dell’ingegno possa essere rilasciata con licenza CC autonomamente e senza necessità di contattare direttamente Creative Commons, la risposta è sì.

Il titolare dei diritti, e solo quest’ultimo, può rilasciare le proprie opere con licenza Creative Commons senza necessità di alcuna richiesta formale ma solo visitando il sito di Creative Commons e provvedendo ad indicare quale delle licenze CC ha deciso di utilizzare. Condizioni necessarie per l’utilizzo delle licenze, dunque, sono la titolarità dei diritti sull’opera e il fatto che l’opera, cui viene applicata la licenza, sia protetta dal diritto d’autore (con la sola eccezione del software).

Le licenze Creative Commons sono uno strumento contrattuale gratuito e facile da usare per condividere opere dell’ingegno in modalità aperta. Le licenze CC consentono di identificare l’opera e i suoi titolari, nonché le condizioni di licenze adottate, attraverso la generazione di un link leggibile dal computer nel Creative Commons Rights Expression Language (CC REL), che descrive le informazioni sulla licenza e consente di allegare tali informazioni all’opera digitale. Dalla diversa combinazione delle varie clausole CC, si ottiene una particolare “etichetta” CC, rappresentata dai c.d. Commons Deeds, ossia le immagini raffiguranti i segni intuitivi che identificano le sei differenti combinazioni possibili delle diverse clausole.

In base al tipo di licenza/strumento CC prescelto cambiano gli usi consentiti. Si passa, infatti, dalle licenze più aperte come CC BY (che consente ogni tipologia di utilizzo anche per fini commerciali fatto salvo l’obbligo di attribuzione) e CC BY-SA (che consente ogni tipologia di utilizzo, anche per fini commerciali, nonché la creazione di opere derivate, a patto che le stesse vengano rilasciate con la stessa licenza dell’opera originaria e, in ogni caso, fatto salvo l’obbligo di attribuzione), a licenze più restrittive come CC BY-NC (che non consente gli usi commerciali) e CC BY-NC-ND (che non consente gli usi commerciali, né la creazione di opere derivate).

Inoltre, è bene precisare che la clausola BY, che richiede l’indicazione delle informazioni sulla paternità e il tipo di licenza CC utilizzata, è obbligatoria per tutte le sei licenze CC.

La cosiddetta CC+ (CC Plus), invece, è la combinazione di una licenza Creative Commons (che non deve subire alcun tipo di modificazione rispetto al modello standard) con un altro accordo separato e indipendente che concede permessi più ampi della licenza standard (ad esempio, il caso tipico è la concessione di utilizzi commerciali riguardanti un’opera rilasciata con licenza NC). L'opera, dunque, può essere utilizzata secondo i permessi concessi dalla licenza standard ai quali vanno aggiunti quelli ulteriori previsti dall'accordo aggiuntivo.

CC0 è, invece, uno strumento che consente di rilasciare nel pubblico dominio in tutto il mondo un’opera della quale si detengono i diritti. Il rilascio nel pubblico dominio (che avviene, prima della scadenza del termine legale di protezione, per volontà del titolare del diritto d’autore; mentre, al momento della scadenza di tale termine, per volontà degli aventi diritto, ossia gli eredi) permette di condividere, riprodurre e modificare l’opera, anche per fini commerciali, senza alcuna restrizione.

Infine, si precisa che diversa è la funzione del Public Domain Mark che intende attestare lo stato di pubblico dominio in tutto il mondo di un’opera e dunque può essere attribuito da chiunque abbia notizia di tale condizione.

[@ Kiki scalza]--Marta Arosio (WMIT) (msg) 13:18, 23 dic 2020 (CET)[rispondi]