Progetto:Antica Roma/Intestazione

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La preghiera di Velleio Patercolo:

(LA)

«Iuppiter Capitoline, et auctor ac stator romani nominis Gradive Mars, perpetuorumque custos Vesta ignium et quidquid numinum hanc Romani imperii molem in amplissimum terrarum orbis fastigium extulit vos publica voce obstesto atque precor: custodite, servate, protegite hunc statum, hanc pacem, hunc principem, eique functo longissima statione mortali destinate successores quam serissimos, sed eos quorum cervice tam fortiter sustinendo terrarum orbis imperio sufficiant quam huius suffecisse sensimus, consiliaque omnium ciuium aut pia (iuvate aut impia confringite)

(IT)

«Giove Capitolino e tu Marte Gradivo, fondatore e sostegno del nome romano e tu, Vesta, custode del fuoco eterno, e voi, divinità tutte che avete innalzato questa mole dell'impero romano ai più alti fastigi del mondo, vi scongiuro e vi invoco, a nome di questo popolo: guardate, salvate e proteggete questo stato di prosperità, questa pace, questo principe; a lui, al termine di una lunghissima dimora tra gli uomini, destinate, il più tardi possibile, dei successori le cui spalle siano in grado di sostenere il dominio del mondo tanto validamente, quanto sentiamo che sono state le sue e assecondate, se sono pii, i propositi dei cittadini e rendeteli vani, se sono empi.»

E di Virgilio:

(LA)

«Tu regere imperio populos, Romane, memento
(haec tibi erunt artes) pacique imponere morem
parcere subiectis et debellare superbos.»

(IT)

«E tu, romano, ricorda di governare i popoli con il tuo dominio - ne avrai le capacità - e di stabilire le norme per la pace, di risparmiare i vinti e di punire i superbi.»