Presidente Wilson (transatlantico)

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Presidente Wilson
La nave quando ancora si chiamava Kaiser Franz Joseph I.
Descrizione generale
Tipotransatlantico
ProprietàUnione Austriaca di Navigazione
CantiereCantiere Navale Triestino di Monfalcone
Varo1911
Entrata in servizio1912
Destino finaleaffondata nel 1944
Caratteristiche generali
Dislocamento12.567 t
Lunghezza145,53 m
Larghezza18,35 m
Propulsionemotore a vapore
Velocità17 nodi (31,48 km/h)
Passeggeri1.905
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La Presidente Wilson è stata una nave a vapore, costruita nel 1911 nel Cantiere Navale Triestino a Monfalcone per la compagnia di navigazione Austro-Americana con il nome di Kaiser Franz Josef I. Al momento del varo era la nave più lussuosa, grande e veloce della marina mercantile austro-ungarica.[1]

Il 12 maggio del 1944 fu affondata dai tedeschi nelle acque della Spezia. Recuperata nel 1949, fu disarmata l'anno dopo.[2]

Dati tecnici[modifica | modifica wikitesto]

I dati tecnici della nave sono riportati dettagliatamente nelle edizioni dei giornali dell'epoca che riportavano la notizia del varo della nave, tra questi Il Piccolo di Trieste del 10 settembre 1911 che riposta l'informazione del varo del piroscafo "Imperatore Francesco Giuseppe I".[3]

«[...] costruito tutto in acciaio Martins Siemens del tipo «shelter deck» fornito di sette coperte in acciaio foderate in legno, di cui tre si trovano nella soprastruttura del battello e destinate principalmente agli alloggi dei passeggeri, degli ospedali, delle cucine e di tutto il personale ecc, [...] le dimensioni del battello sono: lunghezza 500 piedi inglesi, larghezza 62, altezza fino al ponte superiore 83. Il suo tonnellaggio ammonta a 12.500 tonnellate di registro brutto, 8.600 di registro netto mentre lo spostamento comprende 16.500 tonnellate, con tutto l'armo di passeggeri esso è capace di portare 7.500 tonnellate di merci. Due macchine [...] sviluppano 13.000 cavalli di forza e imprimono una velocità oraria di 19 miglia marittime»

Il piroscafo poteva trasportare 1905 passeggeri, 125 in prima classe, 550 in seconda classe e 1230 nella terza classe destinata ai migranti per i quali erano previste le coperte E, F e G.[2] Fonti diverse riportano altri numeri.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Immagine presso il cantiere con il nome originario

Il piroscafo Kaiser Franz Joseph I. fu costruito dal Cantiere Navale Triestino a Monfalcone venne varato, apportando una correzione al nome originario, con il nome Kaiser Franz Josef I il 9 settembre del 1911 alla presenza dell'arciduchessa Maria Giuseppina di Sassonia nonché di numerose autorità.[5]

Il viaggio inaugurale iniziò l'8 maggio del 1912 in presenza del governatore Konrad zu Hohenlohe-Schillingsfürst, e prevedeva una crociera nel Mediterraneo offerta a 400 passeggeri ad una tariffa agevolata, la rotta comprendeva Trieste, Pola, Corfù, Tunisi, Nizza, e al ritorno Cattaro, Spalato e Zara.[6] Comandante della nave era Carlo Gerolimich, già comandante del piroscafo Martha Washington a bordo del quale aveva da poco sorpreso la stampa triestina con un viaggio "record" tra Trieste e New York in soli 15 giorni.[7]

Il 25 maggio 1912 salpò per il primo viaggio sulla tratta verso New York[6] con tappe a Patrasso, Palermo e Algeri. A bordo vi erano 751 passeggeri dei quali 550 erano migranti. Fece ritorno il 15 giugno del 1912. Percorse regolarmente questa rotta fino al 13 giugno 1914.

Allo scoppio della grande guerra il piroscafo si trovava nel porto di Trieste, da qui venne portato nel lago di Prokljan presso Sebenico dove rimase in disarmo insieme alla gran parte delle navi non impiegate nel conflitto.[8] Negli ultimi mesi del 1918 e dopo l'armistizio, fu usato dalla marina italiana come mezzo di trasporto truppe con il nome di Generale A. Diaz mai però registrato nei registri navali.[9]

Nel 1919 la Austro-Americana venne completamente rilevata dai fratelli Cosulich, armatori triestini che già erano azionisti della società, e la ragione sociale cambiò in "Cosulich Società Triestina di Navigazione". Il piroscafo assunse il nome di Presidente Wilson,[10] il 5 maggio 1919 salpò per il suo primo viaggio dopo il conflitto diretto a Genova, Marsiglia e New York trasportando prevalentemente truppe statunitensi di rientro dalla guerra.

Nel 1930 passò al Lloyd Triestino e fu ribattezzata Gange; il 5 gennaio 1937 la proprietà passò alla Adriatica S.A. di Navigazione di Venezia, già il 17 marzo del 1936 il nome era stato cambiato in Marco Polo, dopo alcuni lavori di rinnovo prese servizio sulla linea Trieste, Venezia, Brindisi, Alessandria, Haifa e Beirut.

Dal 1940 la nave venne requisita dallo stato e destinata al trasporto delle truppe tra Italia e Nordafrica effettuando 41 traversate verso la Libia e otto tra Bengasi e Tripoli, dal 1943 fu alla fonda a La Spezia dove venne affondata dalle truppe tedesche il 12 maggio del 1944. Recuperata nel 1949, fu disarmata l'anno successivo.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Schnelldampfer Kaiser Franz Joseph I., in Pilsner Tagblatt, 8 aprile 1911.
  2. ^ a b (EN) Austro Americana, su archive.austria.org. URL consultato il 6 maggio 2024.
  3. ^ Marina e navigazione - Il varo di ieri a Monfalcone, in Il Piccolo: edizione del mattino, 10 settembre 1911.
  4. ^ Cairis, p. 10
  5. ^ Marina e navigazione - Per il varo del piroscafo «Imperatore Francesco Giuseppe I», in Il Piccolo di Trieste, 7 settembre 1911.
  6. ^ a b (DE) Der größte Dampfer der Österreichischen Handelsmarine, in Wiener Montags-Journal, 13 maggio 1912.
  7. ^ Marina e navigazione - Due «tour de force» del piroscafo «Marta Washington», in Il Piccolo di Trieste, 23 febbraio 1909.
  8. ^ Mario Barsali, COSULICH, famiglia, su treccani.it. URL consultato il 6 maggio 2024.
  9. ^ a b Cent’anni fa il varo del primo transatlantico, in Il Piccolo, 10 maggio 2012. URL consultato il 6 maggio 2024.
  10. ^ 3. Fra la Grande Guerra e la caduta di Wall Street, su journals.openedition.org. URL consultato il 6 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianpaolo Zeni, "En Merica!" - L'emigrazione della gente di Magasa e Val Vestino in America, Comune e Biblioteca di Magasa, Bagnolo Mella 2005.
  • (EN) Nicholas T Cairis, Era of the passenger liner, Londra, Pegasus Books, 1992.

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