Praefectus Vigilum

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Praefectus Vigilum
Descrizione generale
Attiva6-476
NazioneRoma antica
ServizioEsercito romano
TipoPrefetto
CompitiComandante dei vigiles
Guarnigione/QGRoma
Reparti dipendenti
Vigiles
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Il Praefectus Vigilum (lat. Prefetto dei Vigili) era, durante l'Impero Romano, un funzionario imperiale, comandante dei vigiles della città di Roma e ufficiale preposto alla sorveglianza notturna della città; il suo compito era di sovrintendere all'ordine pubblico cittadino e prevenire e affrontare gli incendi; aveva perciò attribuzioni di polizia entro la sua sfera di competenza.

Istituzione e competenze[modifica | modifica wikitesto]

La Praefectura Vigilum venne istituita da Augusto nel 6 d.C. per la sorveglianza e la sicurezza della città. Le sue competenze vennero di nuovo tratte tra quelle proprie degli edili. Tra queste, il praefectus vigilum aveva la giurisdizione civile e penale, come il prefetto dell'annona, e giudicava personalmente nelle controversie legate alle locazioni. Il processo di giudizio era anche per lui quello della cognitio extra ordinem, introdotta proprio dal princeps Augusto, in luogo delle quaestiones perpetuae, e sempre sottoposta al suo controllo. Venivano da lui giudicati perlopiù i crimini minori compiuti durante la notte (in genere gli imputati erano ladri e vagabondi); per i crimini di maggiore scalpore ed importanza, ancorché commessi di notte, aveva competenza il praefectus urbi. Tra i vigiles sottoposti al praefectus vigilum, compresi i subpraefecti al comando delle sezioni, erano arruolati anche i liberti, che non avevano alcun addestramento militare. Non era un incarico particolarmente prestigioso, anche se era destinato alla carica equestre. Era più una carica di passaggio, che contribuiva a far conoscere e crescere di importanza il soggetto in attesa di un incarico superiore e più redditizio.

Lista dei Prefetti dei vigili conosciuti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LX, 23, 3.
  2. ^ Tacito, Annales, XI, 35.
  3. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LXI, 6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Scherillo - Aldo Dell'oro, Manuale di storia del diritto romano, Edizione Cisalpino.
  • R. Sablayrolles, Libertinus miles. Les cohortes de vigiles, Roma 1996.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]