Porte di Francavilla Fontana

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Voce principale: Francavilla Fontana.

Le porte di Francavilla Fontana, città in provincia di Brindisi, permettevano l'oltrepassamento della cerchia muraria della città; un tempo numerose, all'inizio del Novecento erano rimaste in piedi quella dei Cappuccini, quella del Carmine, quella della Croce, quella di Pazzano e quella delle Paludi.[1] Le altre porte esistenti, erano state abbattute via via che la città cresceva. Intorno agli anni cinquanta anche le porte di Pazzano e delle Paludi furono abbattute, perché ritenute di ostacolo alla viabilità urbana e di nessuna rilevanza storica.[1] Le tre porte oggi esistenti (dei Cappuccini, del Carmine e della Croce) aprono la città verso le principali arterie stradali, che la collegano con i centri limitrofi, e convergono verso la piazza centrale, con percorsi collegati con il borgo medioevale.

Porta del Carmine[modifica | modifica wikitesto]

Porta del Carmine

La porta del Carmine, a tre fornici, ha una datazione incerta che oscilla tra il 1630 ed il 1656.[2] La sua forma particolare, a tre fornici, ricorda molto un arco di trionfo più che una porta cittadina. Le quattro colonne poggiano su alti basamenti e terminano con capitelli corinzi. Sugli archi laterali si aprono due cartigli decorati ma senza alcuna scritta all'interno.

Al di fuori di questa porta si eliminavano i nemici ed i traditori della città e si eseguivano le pene capitali. Spesso, però, la condanna per impiccagione veniva eseguita proprio sotto gli archi della porta.[3]

Sotto gli archi della porta del Carmine tutto il popolo accolse il 29 marzo 1740 l'ultimo principe di Francavilla, Michele Imperiali Junior, e la sua consorte, la principessa Eleonora Borghese, da poco sposatisi a Roma. Il suo ingresso fu preceduto da dieci carrozze.[3]

Nel XIX secolo, inoltre, questa porta fu teatro di numerosi e violenti scontri tra i cittadini della vicina Oria e la popolazione francavillese.[3]

Porta della Croce[modifica | modifica wikitesto]

Porta della Croce

La porta della Croce, o di Cagnone, fu costruita da Davide de Quarto e Giosuè Pozzessere nel 1714, al tempo di Michele Imperiali III.[1] Era un autentico portale d'ingresso della città settecentesca. La facciata, bugnata sulla parete verso l'esterno, è interrotta da un unico fornice, fiancheggiato da due corpi lievemente aggettanti, sui quali si addossano semicolonne con capitelli dorico-toscani, che sorreggono i dadi della trabeazione coronata da un cornicione aggettante che segue il motivo del fregio. Sulla ghiera a raggiera del portale spicca, in chiave, lo stemma di Francavilla. Questa porta chiudeva il borgo di Sant'Eligio e di Casalicchio e si apriva a sud verso il convento di Maria Santissima della Croce e verso Oria.[3]

Porta dei Cappuccini[modifica | modifica wikitesto]

Porta dei Cappuccini

La porta dei Cappuccini fu costruita intorno alla metà del XVIII secolo e chiudeva i rioni compresi fra le due extramurali.[2] Priva di bugnato e sormontata da un timpano semicircolare, è impostata su mensole e fiancheggiato da semicolonne su lesene poggianti su alti plinti. I capitelli, abbastanza erosi, sono sormontati dai dadi sporgenti della trabeazione a cui fa da coronamento un timpano arcuato. Due salienti flessi ampliano e raccordano la facciata lateralmente. La porta si apriva verso l'antica chiesa della Madonna di Grani e guardava verso i Castelli (l'attuale cittadina di Villa Castelli) e verso gli ultimi possedimenti settentrionali del principato.[3]

Funzione delle porte[modifica | modifica wikitesto]

Alle porte si controllavano le entrate di merci, prodotti ed animali.[4] Nulla poteva attraversare le porte senza il permesso o la licenza e i trasgressori erano seriamente puniti.[4] Anche la larghezza dei traini era regolamentata dall'ampiezza delle porte, davanti alle quali si riscuoteva la gabella (quella per le spese interne avveniva davanti alle porte Cappuccini, Carmine, Croce, Paludi e Pazzano).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Clavica e Poso, p. 119.
  2. ^ a b Clavica e Poso, p. 120.
  3. ^ a b c d e Clavica e Poso, p. 121.
  4. ^ a b c Clavica e Poso, p. 122.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fulgenzio Clavica e Rosario Jurlaro (a cura di), Francavilla Fontana, Milano, Mondadori Electa, 2007, ISBN 978-88-370-4736-8.
  • Fulgenzio Clavica e Regina Poso (a cura di), Francavilla Fontana. Architettura e immagine, Galatina, Congedo, 1990, ISBN 88-7786-339-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]