Portale:Siracusa/Storia

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l'assedio romano (212 a.C.)
Dipinto di Archimede, raffigurato durante la fase finale dell'assedio
Dipinto di Archimede, raffigurato durante la fase finale dell'assedio

L'assedio romano di Siracusa si riferisce alle operazioni belliche messe in atto dalle truppe romane di Marco Claudio Marcello sotto le mura della polis di Syrakousai nel 212 a.C. Gli attacchi si protrassero per oltre due anni e si svolsero per vie terrestri e per vie marittime, ma in entrambi i casi l'esercito di Roma incontrò la insuperabile difesa pensata ed elaborata dallo scienziato e matematico Archimede. Durante l'assedio Ippocrate cercò rinforzi cartaginesi presso Eraclea Minoa ottenendo alcune vittorie contro i romani, Epicide invece rimase a Siracusa mantenendo sino all'ultimo una strenua difesa.

I primi otto mesi di assedio:

Siracusa possedeva 27 km di mura costruite all'epoca di Dionigi I di Siracusa, che le garantivano una completa difesa, sia dalla parte del mare, sia da quella di terra. Proprio per queste difese la città non era mai stata prima di allora espugnata. Eco come la descrive Polibio:

«La città di Syrakousai ha sicure protezioni naturali, poiché le sue mura, di forma circolare, sorgono su postazioni elevate e dominate da profonde rupi, di difficile accesso [...]. Si può accedere solo da punti ben specifici.»

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