Portale:Longobardi/Diritto

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Illustrazione miniata di un codice contenente l'Editto di Rotari.

La lingua dei Longobardi è un idioma germanico usato dal popolo che invase l'Italia nel 568. L'uso di tal lingua declinò rapidamente già nel VII secolo. Gli invasori adottarono in effetti rapidamente il volgare neolatino parlato dalle popolazioni locali. A comprova di ciò l'Editto di Rotari del 643 - che pur era promulgato per i soli Longobardi secondo il principio della personalità della legge - fu composto già in latino, anche se esso contiene numerose parole longobarde, in forma latinizzata o meno. Questi termini si riferivano in genere a istituti giuridici tipici del diritto longobardo, per i quali non esisteva, dunque, un corrispondente vocabolo latino. Le ultime attestazioni dell'uso della lingua longobarda sembrano giungere oltre l'anno 1000.

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Un diritto longobardo vero e proprio comincia a sorgere dopo l'ascesa al trono di Autari nel 584, dopo dieci anni di anarchia durante i quali parecchi potenti longobardi avevano giurato nuovamente fedeltà a Costantinopoli, in concomitanza col programma di restaurazione del nuovo re di un potere germanico indipendente ed unitario.

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Per approfondire: Editto di Rotari - Leges Langobardorum - Liber legis Langobardorum