Ponzio II di Empúries

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Ponzio II
Conte di Empúries
Stemma
Stemma
In carica1116 - 1154
PredecessoreUgo II
SuccessoreUgo III
Nome completoPonzio di Empúries
Morte1154 circa
DinastiaBellonidi
PadreUgo II
MadreSancha di Urgell
ConsorteBrunisenda
FigliUgo e
Ponzio

Ponzio, o Ponce o Ponç (... – 1154 circa), è stato un nobile franco, conte di Empúries, dal 1116 sino alla morte.

La contea di Empuries (in rosa) al tempo di Ponzio II

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Era l'unico figlio del conte di Empúries, Ugo II (come ci viene confermato dal documento n° XL della Espana Sagrada, tome XLIII, datato 20 luglio 1128, in cui, Ponzio II dichiara di essere figlio di Ugo II[1]) e della moglie (come risulta dal documento n° CCCX del Marca Hispanica sive Limes Hispanicus[2]), Sancha di Urgell (ca. 1060 - † dopo il 5 ottobre 1091), figlia di Ermengol III, Conte d'Urgell e della sua seconda moglie (Clemenza aveva controfirmato, come contessa di Urgell, il documento n° 42, datato 17 ottobre 1059, della COL·LECCIÓ DIPLOMÀTICA DE SANT PERE D'ÀGER[3]), Clemenza di Bigorre (1036 - † prima del 1065), figlia del conte di Bigorre, Bernardo II e di Clemenza, di cui non si conoscono gli ascendenti.
Ugo II di Empúries era il figlio (primogenito) del conte di Empúries e di Peralada, Ponzio I (come ci viene confermato sempre dal documento n° XL della Espana Sagrada, tome XLIII, datato 20 luglio 1128, in cui, Ponzio II dichiara che suo padre, Ugo II è figlio di Ponzio I[1]) e della moglie (come risulta dal documento n° CCXL del Marca Hispanica sive Limes Hispanicus[4]), Adelaide di Besalù († dopo il 18 settembre 1064), figlia di Bernardo I, conte di Besalúe di Toda di cui non si conoscono gli ascendenti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di Ponzio II si hanno scarse notizie.
Alla morte di suo padre, Ugo II, nel 1116 circa, Ponzio gli succedette come Ponzio II, conte di Empuries[5],

Nel 1121, Ponzio II rinnovò con il Conte di Rossiglione, Gausfredo III, l'accordo che suo padre, Ugo II e prima di lui, suo nonno, Ponzio I avevano fatto col nonno di Gausfrido III, Guislaberto II, Conte di Rossiglione (come riportato nel documento n° LVI del 1074, del Cartulaire Roussillonais[6])[7], dove erano stati definiti i rispettivi diritti e doveri tra le due contee[8], prevedendo anche un patto di collaborazione e reciproca difesa[9].
Però, il conte di Barcellona, Raimondo Berengario III, che in quel periodo aveva ampliato i suoi possedimenti catalani, ereditando le contee, prima di Besalú nel 1111[7] e poi di Cerdagna nel 1117[10], fece in modo di rompere il patto di unione tra Empurias e Rossiglione, e, nel 1122, assoggettò la contea di Empúries[10] (tutte le contee catalane, ad eccezione della Contea d'Urgell, erano sotto il dominio del conte di Barcellona[10]), e Ponzio dovette cedergli diversi castelli (Céret, Molins, Terrades, Boadella e Figueres), lungo la frontiera tra le due contee[7].

Verso il 1128, Ponzio II si impossessò di Peralada e si appropriò di titoli e diritti che spettavano al vescovo di Gerona[7], poi, nello stesso anno, secondo il documento n° XL della Espana Sagrada, tome XLIII, datato 20 luglio 1128, trovò un accordo e si rappacificò col vescovo di Girona, con l'approvazione del conte Raimondo Berengario III, di cui si riconobbe vassallo[1].
Poco dopo però si ribellò a Raimondo Berengario III e invase la contea di Besalù, occupando i castelli di Llers, Avinyonet e Navata[7]; secondo il A Medieval Catalan noble family: the Montcadas 1000-1230, Chapter 4, il conte Raimondo Berengario III reagì, invadendo la contea di Empuries e catturò Ponzio II nel suo castello di Quermançó, vicino a Vilajuïga[11].
Per riavere la libertà fu obbligato a firmare una pace definitiva con la chiesa di Gerona; il documento n° CCCLXXVI del Marca Hispanica sive Limes Hispanicus infatti viene definito <Acta concordiae initiae eundem Poncium Comitem Emporitanumet Ecclesiam Gerundensem>[12].

Nel 1130, Ponzio II fece un accordo col cugino, Gausfredo III, conte di Rossiglione, che in mancanza di eredi la contea sarebbe passata al cugino e viceversa[7].

L'anno successivo, approfittando della morte (1131) del conte di Barcellona, Raimondo Berengario III, Ponzio II si riappropriò nuovamente di titoli e diritti che spettavano al vescovo di Gerona[7], e il nuovo conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV, lo contrastò obbligandolo alla restituzione[7].
Secondo il documento n° XXIII del Archivo corona de Aragón Tomo IV (non consultato), il 5 marzo 1137, si pervenne alla pace[5] e, l'anno successivo, per intercessione di altri feudatari catalani fu firmato un trattato di pace e di concordia, basato sul giuramento di fedeltà di Ponzio, che ebbe in restituzione i castelli di Céret, Molins, Terrades, Boadella e Figueres[7].

Secondo il documento n° 3 del El cartoral de Santa Maria de Roses (segles X-XIII) (non consultato), Ponzio impose una imposta sui privilegi di pasca nel tratto di mare tra Sant Llorenç de la Muga e Cap de Creus, in favore del monastero di Santa Maria des Roses, a suffragio dell'anima di suo padre, Ugo II[5].

Verso il 1147, dovette lottare contro il visconte Goffredo di Rocabertí e contro Gausfredo III di Rossiglione per il possesso del castello di Requesens[7].
Poi ancora, nel 1147, fu con, Raimondo Berengario IV[7], quando mise sotto assedio Almería[13]; e dopo che Raimondo Berengario IV aveva completato la conquista della regione di Tortosa fu ancora con lui quando tolse ai musulmani anche la regione di Lérida e Fraga, nel 1149[7].

Non si conosce la data esatta della morte di Ponzio, che avvenne nel 1154 circa.
Alla sua morte gli succedette il suo figlio primogenito, Ugo III[7], mentre la sua vedova, Brunisenda[5][14] o Brunesilda di Aragona[7], secondo il documento n° 67 della Colleció diplomàtica de Sant Daniel de Girona (924-1300) aveva preso i voti il 18 gennaio 1175, (non consultato)[5].

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ponzio, come risulta sia dal documento n° 13 del El cartoral de Santa Maria de Roses (segles X-XIII) di una donazione del 7 dicembre 1167, (non consultato)[5], che dal documento n° 65 della Colleció diplomàtica de Sant Daniel de Girona (924-1300) di una donazione in suffragio di Ponzio del 20 aprile 1173, (non consultato)[5], aveva sposato Brunisenda[5][14] o Brunesilda di Aragona[7] ( † dopo il 18 gennaio 1175), di cui non si conoscono gli ascendenti.
Da Brunisenda o Brunesilda , Ponzio ebbe uno[14] o due[5] figli:

  • Ugo († ca. 1173), conte d'Empúries, come da documento n° 13 del El cartoral de Santa Maria de Roses (segles X-XIII) (non consultato)[5],
  • Ponzio († dopo il 7 dicembre 1167), come da documento n° 13 del El cartoral de Santa Maria de Roses (segles X-XIII) (non consultato)[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore conte di Empúries Successore
Ugo II 11161154 Ugo III