Polycyathus muellerae

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Polycyathus muellerae
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumCnidaria
ClasseAnthozoa
SottoclasseHexacorallia
OrdineScleractinia
FamigliaCaryophylliidae
GenerePolycyathus
SpecieP. muellerae
Nomenclatura binomiale
Polycyathus muellerae
(Abel, 1959)

Polycyathus muellerae (Abel, 1959) è una madrepora della famiglia Caryophylliidae.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Coralliti (C) e polipi (D).

È una madrepora coloniale che forma aggregazioni formate da piccoli coralliti cilindrici di colore brunastro, alti 10 e con un diametro di 6 mm, collegati da una lamina basale incrostante.[3] Talora i coralliti non sono a stretto contatto l'uno con l'altro, sono spaziati, e la lamina basale che li collega è invasa da altri organismi incrostanti.

I coralliti hanno coste poco marcate e presentano sino a 48 setti disposti radialmente in 4 cicli, con bordi dentellati; la columella è assente, il che comporta la presenza di una ampia cavità al centro del calice.

I polipi, di colore brunastro nelle zone più luminose, trasparenti nelle aree in ombra, hanno tentacoli di 3-4 mm, translucidi, con piccole verrucosità biancastre e una piccola bolla bianca all'apice.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È una specie azooxantellata, cioè priva di zooxantelle simbionti.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Polycyathus muellerae ha un areale Atlanto-Mediterraneo. Nell'Atlantico è presente nelle acque di Madeira, delle isole Canarie e dell'Algarve (Portogallo). Nel Mediterraneo, è nota in Spagna (stretto di Gibilterra, isole Baleari, Cabrera, coste di Almería e Granada), Francia (golfo del Leone, acque costiere di Marsiglia, isola di Port-Cros), Italia (golfo di Genova, Sardegna (Capo Caccia), Sicilia, golfo di Napoli e penisola sorrentina), Tunisia (isola di Zembra), Malta, Croazia (Prvić, Kornati), Grecia (in tutto il mar Egeo), Libano, Israele, Cipro, nello stretto dei Dardanelli e nel mar di Marmara.[1] Nelle acque del mar Adriatico, al largo delle coste della Puglia, concorre alla formazione di ambienti di barriera corallina mesofotica.[4]

È una specie sciafila, che vive in grotte e strapiombi, da qualche metro sino a oltre 30 m di profondità.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Orejas, C., Casado de Amezua, P., Bo, M., Garcia, S. & Cerrano, C. 2015, Polycyathus muellerae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 10 marzo 2020.
  2. ^ (EN) Polycyathus muellerae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 10 marzo 2020.
  3. ^ a b c (FR) Polycyathus muellerae (Abel, 1959), su DORIS - Données d'Observations pour la Reconnaissance et l'Identification de la faune et la flore Subaquatiques. URL consultato il 10 marzo 2020.
  4. ^ (EN) Corriero G., Pierri C., Mercurio M. et al., A Mediterranean mesophotic coral reef built by non-symbiotic scleractinians, in Scientific Reports, vol. 9, n. 3601, 2019.

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