Piovere

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Piovere
frazione
Piovere – Veduta
Piovere – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Tignale
Territorio
Coordinate45°43′38.14″N 10°42′27.65″E / 45.72726°N 10.70768°E45.72726; 10.70768 (Piovere)
Abitanti187 (2011)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiPioveresi
Patronosan Marco
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Piovere
Piovere

Piovere (Piùer in dialetto bresciano) è una frazione del comune di Tignale, in provincia di Brescia. È situato sul fianco destro della valle omonima a 419 m s.l.m., sotto il monte Rocchetta. Si sviluppa su un breve pianoro, anch'esso accidentato con strapiombi a SO. Vi si sale per la strada per Tignale o con un sentiero panoramico da Muslone[1]. Conserva vecchie case di tipo veneziano del '700, con stretti e ripidi vicoletti e sottoportici, dei portoni bugnati con chiavistelli finemente lavorati.

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriverebbe secondo qualcuno come l'Olivieri da "pioda" = tegola di pietra e in generale lastra di pietra scistosa. Altri, esclusa una derivazione come lo Gnaga da Piviere, un genere di uccello trampoliere che non esiste in luogo, ricorrono all'analogo termine però nel significato pieve o popolo della stessa.

Il nome è Pluer nel 1537, Piuer nel 1609 (Catastico), Piover nel 1616 (Rossi). Il nome compare una delle prime volte in un documento del 10 settembre 1332 nel quale un Marchetto di Piovere, vicario di Giovanni de' Castelli è presente ad una stima di beni di Morando di Gardola. Nel 1444 un Venturello Pelacani di Piovere è "vicario della terra" e annoverato fra i sapienti nella quietanza di una somma. Nel 1494 è nominato un altro di Piovere, Giovanni Stefanini anch'egli vicario di Tignale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

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Veduta di Piovere

Società[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[2]

La parrocchia di San Marco[modifica | modifica wikitesto]

Ecclesiasticamente Piovere fece parte della pieve di Gardola di Tignale, appartenente alla Diocesi di Trento. Con decreto del 16 agosto 1574 dell'ordinario di Trento veniva concesso, mantenuto dalla propria popolazione, un curato. Negli atti della visita del 1580 si rileva che la chiesa è "distante da quella madre" per cui si dà il permesso di tenere il SS. Sacramento.

Qui di seguito sono elencati gli amministratori della parrocchia di San Marco, divisi in due elenchi. Si riferiscono rispettivamente al periodo precedente e seguente l'elevazione a parrocchia, avvenuta nel 1790.

Prima dell'elevazione a parrocchia
Periodo Incarico
1640-1642 Bernardino Melchiosi curato
1642-1644 Lorenzo Poliardi curato
1645-1652 Giovanni Panzoldi curato
1653-1654 Massimiliano Pasini curato
1655-1663 Giuseppe Panzoldi curato
1663-1698 Giovanni Martino Panzoldi curato
1664 Giovanni Battista Moscarinus cappellano delegato
1665 Giovanni Maria Bertolacius cappellano delegato
1666 Francesco Venturellus cappellano delegato
1668-1670 Domenico Pasius cappellano delegato
1676-1677 Bartolomeo Corsettus cappellano delegato
1699 Bartolomeo Cavalerius cappellano delegato
1699-1709 Francesco Venturelli curato
1709-1739 Bartolomeo Cavaglieri curato
1740 Carlo Venturelli curato
1740-1772 Francesco Franchini curato
1772-1775 Lorenzo Rizzardi curato
1775 Carlo Antonio Panzoldi curato
1775-1779 Francesco Franchini curato
1780-1782 Giacomo Antonio Catturani curato
1782-1786 Francesco Franchini curato
1786-1790 Gerolamo Venturelli curato
Dopo l'elevazione a parrocchia
Periodo Incarico
1791-1805 Carlo Antonio Gazetti rettore
1805-1806 Andrea Pasini economo
1806-1819 Antonio Bonomini economo (1806-1808), parroco (1808-1819)
1819-1846 Andrea Franceschini parroco
1846 Panzoldi Antonio delegato del parroco
1847-1850 Matteo Comboni delegato dal parroco e poi economo spirituale
1851-1893 Giuseppe Chiereghini parroco
1893-1894 Domenico Odorici vicario economo (parroco di Muslone 1886-1927)
1894 Stefano Stefani economo spirituale
1895-1896 Giovanni Maffesanti economo spirituale
1896-1898 Domenico Odorici economo spirituale
1898-1908 Giovanni Cavallaro parroco
1909-1920 Domenico Prenguber[3] parroco
1920-1921 Domenico Triboldi
1921 Attilio Tisi
1922-1927 Marco Cipani parroco
1927-1928 Eusebio Tagliabue O.F.M. economo spirituale
1928-1943 Alessio Frera parroco
1944-1946 Giuseppe Fontana economo spirituale
1946-1968 Emanuele Pilotti parroco
1968-1993 Santo Ruggeri parroco
12 dicembre 1993- Giuseppe Zacchi parroco

La chiesa di San Marco[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia La chiesa è nominata nel 1537 negli atti di una visita pastorale[4] e in un documento risalente al XV secolo. Nel 1633 era in costruzione la nuova chiesa[5], e nello stesso anno viene dedicata ufficialmente a san Marco. La data 1642 che si legge sulla controfacciata indica il compimento dell'edificio nella sua forma attuale. Da resoconti del 1671, la chiesa appare come di struttura moderna ed elegantissima coperta di tegole con le pareti imbiancate, illuminata, con pavimento compatto e due acquasantiere. Nel 1676 si ottenne la conservazione del SS. Sacramento ma a condizioni ritenute stravaganti che suscitarono contrasti e contese per le più diverse occasioni. Nel 1694 vi esiste la Scuola della dottrina cristiana[6] Nella visita pastorale del 1750 [7] l'altare già di S. Antonio abate è dedicato a S. Filippo Neri.

La chiesa venne consacrata il 18 gennaio 1752 [8] . Passata alla diocesi di Brescia nel 1785 con decreto vescovile del 14 maggio 1790 veniva eretta in parrocchia autonoma.

L'edificio La sua struttura a capanna è di semplici linee con il solo ornamento del portale architravato in marmo bianco. Quasi contemporaneamente venne costruito l'altare maggiore. Barocco ed ornato di colonne, nicchie e statuette, da qualcuno, ma senza prove e senza analogie evidenti, attribuito ai Boscaì. Più tarda sembra l'ancona con cariatidi, colonne intagliate che sorreggono un piccolo fastigio ad arco spezzato con il busto del Padre Eterno. Ivo Panteghini lo avvicina a Baldassare Vecchi. I marmi per le decorazioni vennero portati dalla popolazione con mezzi propri da "Marmer", località del Monte Denervo che sovrasta Piovere e dove rimangono ancora oggi i resti di una cava usata per abbellire molte chiese della zona [9] [10] [11] [12]

Presenta tre altari: il maggiore dedicato a S. Marco, quello «in cornu Evangeli» a S. Antonio abate, l'altro «in cornu Epistolae» alla Madonna del Rosario. Furono ordinati un "quadro proporzionato" per l'altare maggiore e i 15 misteri per l'altare del SS. Sacramento che vennero ottimamente eseguiti. Ha un bell'altare maggiore con una bella soasa di intonazione manieristica che porta la firma «Aurera p.». Ai lati della soasa esistevano due belle statue dei S.S. Pietro e Paolo. Il ciborio, forse del 1770 circa, è probabilmente opera di Giovanni Battista Pialorsi (Boscaì) [13] . Come scrive Giovanni Vezzoli «ricorda quello di San Michele di Idro. Le statuette sembrano essere originali. Pur con sproporzioni e ingenuità, amabilissime del resto, compongono un complesso di lieta freschezza. Anche i Santi si succedono nelle nicchie dei fianchi press'a poco con lo stesso ordine di Idro. La porticina del tabernacolo, con allusione evidente all'affermazione di Gesù, che promette la risurrezione a chi si ciberà dell'Eucarestia, rappresenta la Resurrezione, un po' compressa e con qualche squilibrio». Vi esiste anche un bel Crocifisso rinascimentale.

L'organo Di rilievo l'organo, opera di don Gerolamo Venturelli [14] , sacerdote, organista, nativo di Piovere, il quale compiuti gli studi a Salò, ebbe nel 1750 l'incarico di organista presso il celebre organo della Chiesa di Tione di Trento. Egli, essendo un ingegnoso meccanico e intenditore di organaria, costruì un organo che donò al suo paese natale. Chiuso in una cassa grandiosa e appeso alla parete sinistra detto organo è stato rimaneggiato da Giovanni Tonoli [15] , noto organaro tignalese. Aveva lo stemma della famiglia Venturelli che fu in seguito levato perché ritenuto "scandaloso": raffigurava una ballerina in costume succinto. La chiesa venne ampiamente restaurata nel 1990-1991. Ladri rubarono una notte due belle statuette dell'altare opera dei Boscaì.

La festa del patrono[modifica | modifica wikitesto]

La festa del paese è il 25 aprile[16], giorno di san Marco, con processione e sparo dei caratteristici «muntér», recipienti di ghisa troncoconici, riempiti con strati pressati di polvere da sparo, carta di giornale e polvere di mattone bagnata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sentieri di Muslone, su muslone.com.
  2. ^ Parrocchia di San Marco
  3. ^ Enciclopedia bresciana, Domenico Prenguber, su enciclopediabresciana.it.
  4. ^ È citata con la dizione "in villa Pluer, capellam Sancti Marci"
  5. ^ Il visitatore esorta «il popolo al compimento e perfetione della nuova fabbrica abbracciata d'essa chiesa e sacrestia col guernirla delle cose necessarie al culto divino, fratanto l'ha ordinato vengi comprato un parapetto prodicto altare maggiore, un messale e un oratorio».
  6. ^ Il curato rettore e il popolo vengono lodati dal visitatore per l'ordine trovato. Un decreto prescrive che vengano cancellate le figure indecenti e i nomi scritti dietro.
  7. ^ In quell'occasione in Piovere vi sono quattro preti. Il curato rettore, don Francesco Franchini, esercita la cura d'anime, amministra i Sacramenti, tranne quello del Matrimonio, risiede in parrocchia. Don Franchini non tace che in paese vi sono dei concubini, un inconfesso, due separati dalla moglie ed uno a cui la moglie è scappata. Lamenta che i preti frequentino i filò.
  8. ^ Notizie Storiche chiesa di san Marco in Piovere, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  9. ^ Enciclopedia bresciana, Marmi e pietre, su enciclopediabresciana.it.
  10. ^ Chiesa parrocchiale, Muslone, su muslone.com.
  11. ^ Chiesa di san Pietro, Gardola, su gardalombardia.it. URL consultato il 28 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2021).
  12. ^ Chiesa parrocchiale sant’Antonio abate, Magasa, su visitvalvestino.it. URL consultato il 28 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2021).
  13. ^ Pialorsi (Boscaì), famiglia di artisti del legno, su enciclopediabresciana.it.
  14. ^ Chiesa di san Marco in Piovere, su ecomuseopradelafam.com.
  15. ^ Scheda organo, su organibresciani.org.
  16. ^ Festa di san Marco a Piovere di Tignale, su demologia.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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