Pine Tree Riot
Il Pine Tree Riot fu un atto di resistenza all'autorità reale britannica intrapreso dai coloni americani nel New Hampshire nel 1772. L'evento si colloca tra i vari conflitti tra coloni e britannici avvenuti in quel periodo e che culminarono nella rivoluzione americana.[1].
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]Al fine di mantenere la propria superiorità navale e commerciale, la Gran Bretagna approvò in Nord America delle leggi per l'abbattimento e la selezione di grandi e robusti pini bianchi americani con lo scopo di costruire le proprie navi.
Il successo britannico nella Guerra di Jenkins' Ear (1739-1748) e nella Guerra dei sette anni (1756-1763), fu dovuto in larga parte al controllo dei mari da parte della Royal Navy.
La rivolta
[modifica | modifica wikitesto]Il vice ispettore del New Hampshire, John Sherman, ordinò di indagare su alcune possibili violazioni delle suddette leggi. I suoi uomini trovarono, in sei diverse segherie, alcuni dei pini contrassegnati dal simbolo che ne proibiva l’abbattimento, ed i proprietari vennero citati in giudizio.
Il 13 aprile 1772, lo sceriffo della contea di Hillsborough, Benjamin Whiting, ed il suo vice, John Quigley, si recarono a South Weare con un mandato di cattura per il proprietario della segheria di Weare, Ebenezer Mudgett.
Dopo il rilascio (i concittadini lo aiutarono a pagare la cauzione), Ebenezer Mudgett, alla testa di una quarantina di coloni, fece irruzione nella stanza di Whiting, presso la Pine Tree Tavern. Gli insorti aggredirono i due funzionari.
Questa loro azione è importante poiché ispirò numerose altre rivolte ed atti dimostrativi di varia natura, tra cui il Boston Tea Party.