Picea maximowiczii var. senanensis

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Picea maximowiczii var. senanensis
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisionePinophyta
ClassePinopsida
OrdinePinales
FamigliaPinaceae
GenerePicea
SpecieP. maximowiczii
Nomenclatura trinomiale
Picea maximowiczii var. senanensis
Hayashi, 1969
Sinonimi

Picea maximowiczii subsp. senanensis (Hayashi) Silba

Picea maximowiczii var. senanensis Hayashi, 1969, è una varietà naturale di P. maximowiczii appartenente alla famiglia delle Pinaceae, endemica di alcune aree (Fuji, Yatsuga-dake) dell'isola di Honshū, in Giappone.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Picea, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare da Pix picis = pece, in riferimento all'abbondante produzione di resina.[3] Il nome specifico maximowiczii fu assegnato in onore del botanico ed esploratore russo Karl Maksimovič che, durante le sue spedizioni in Giappone, collezionò numerose piante e semi, spedendole in Europa.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa varietà si distingue da P. maximowiczii per gli aghi più corti (0,6-1,3 cm) e per i coni più piccoli (lunghi 2,5-4,5 cm) che hanno anche macrosporofilli lievemente appuntiti e di dimensioni più contenute; anche i semi sono più piccoli (2-3 mm).[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Presumibilmente l'habitat ha le stesse caratteristiche della varietà-tipo (P. maximowiczii).[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sussistono molti dubbi sulla classificazione di questo taxon in quanto vi è il sospetto che l'autore si sia basato su un unico esemplare con caratteristiche morfologiche anomale rispetto alla varietà-tipo.[1]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il suo legno non ha grande valore e oltretutto attualmente il suo utilizzo è vietato. In Giappone è comunemente coltivato nei giardini, in particolare dei templi buddhisti dove viene molto apprezzato per la sua folta chioma e per la sua crescita lenta, che lo rende adatto anche alla coltivazione come bonsai. La varietà senanensis in particolare è stata introdotta in Europa e Nordamerica anche se limitata a arboreti e orti botanici.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mancano le informazioni necessarie sia sull'estensione dell'areale sia sulla consistenza numerica della popolazione. In aggiunta sussistono molti dubbi anche sulla classificazione tassonomica. Per questi motivi è classificata come data deficient (DD) nella Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Katsuki, T. & Luscombe, D. 2013., Picea maximowiczii var. senanensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 584-585. URL consultato il 17 maggio 2020.
  3. ^ Picea maximowiczii var. senanensis, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 17 maggio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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