Pangshura smithii

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Tartaruga a tetto bruna
Pangshura smithii
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineTestudines
FamigliaGeoemydidae
SottofamigliaGeoemydinae
GenerePangshura
SpecieP. smithii
Nomenclatura binomiale
Pangshura smithii
(Gray, 1863)
Sinonimi

Batagur smithii
Gray, 1863
Kachuga smithii
(Gray, 1863)

Sottospecie
  • P. s. smithii
  • P. s. pallidipes

La tartaruga a tetto bruna (Pangshura smithii Gray, 1863) è una specie di tartaruga della famiglia dei Geoemididi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il carapace, lungo circa 240 mm, è depresso di colore marrone-olivastro e con una chiglia dorsale generalmente nerastra. Il piastrone è marrone scuro orlato di giallo. La sottospecie P. s. pallidipes differisce da P. s. smithii poiché non ha il piastrone nero, la testa è color oliva chiaro, gialla-grigiastra o marrone scura e nel collo sono presenti striature color crema. È una specie molto timida ed elusiva che si rifugia in acqua al minimo pericolo. Le femmine depongono 4-8 uova per covata. L'alimentazione è onnivora, gli insetti sembrano essere il suo cibo preferito[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuita in India (Assam, Bihar, Punjab, Uttar Pradesh), Bangladesh, Nepal e Pakistan. Vive in piccoli e grandi fiumi e nelle raccolte d'acqua ad essi collegate[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Ne vengono riconosciute due sottospecie[2]:

  • P. s. smithii (Gray, 1863).
  • P. s. pallidipes (Moll, 1987).

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Pangshura smithii come specie prossima alla minaccia di estinzione (Near Threatened).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Asian Turtle Trade Working Group 2016, Pangshura smithii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Pangshura smithii, su The Reptile Database. URL consultato l'8 novembre 2016.
  3. ^ a b Kachuga smithii, su Turtles of the World. URL consultato l'8 novembre 2016.

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