Palazzo di Giustizia (Trento)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo di Giustizia
Palazzo di Giustizia, vista frontale, accesso principale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàTrento
IndirizzoLargo Pigarelli, 1
Coordinate46°03′57.43″N 11°07′33.69″E / 46.065953°N 11.126026°E46.065953; 11.126026
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1881
UsoSede della Corte di Appello
Realizzazione
ArchitettoKarl Schaden

Il Palazzo di Giustizia di Trento è in Largo Luigi Pigarelli, nel centro cittadino. Fa parte del complesso, di epoca asburgica, che prevedeva nella medesima struttura gli uffici giudiziari e le carceri.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo di Giustizia visto da sud ovest; a destra, la struttura carceraria lungo Via Barbacovi
Il Palazzo di Giustizia visto da nord ovest; a sinistra, la struttura carceraria lungo Via Pilati

Il Palazzo di giustizia e le confinanti strutture carcerarie furono progettate dall'architetto austriaco Karl Schaden (Vienna, 8 giugno 1843 - 6 luglio 1914) nel 1876, su progetto preliminare del nuovo complesso tribunale-carcere trentino di Ignazio Liberi.[1]

Schaden, funzionario imperiale, era esponente del movimento viennese "universalista", che in architettura si sviluppava con lo stile neogotico e neoclassico[1]. Il Palazzo fu realizzato insieme ad una serie di opere pubbliche dello stesso periodo; il complesso Tribunale-Carcere rappresenta il più imponente edificio dell'epoca austroungarica a Trento.[2] All'epoca della costruzione del palazzo destinato ad ospitare l'Imperial Regio Tribunale furono tracciate le Vie Barbacovi e Pilati (1881)[3], tuttora esistenti.

I lavori furono eseguiti da maestranze locali, con l'uso di pietra rossa di Trento tratta dalle cave cittadine,[2]; il Palazzo fu inaugurato dall'imperatore Francesco Giuseppe nel 1881, come riportato sull'epigrafe posta nell'edicola all'ingresso del Palazzo.[4]

Con la chiusura del carcere (ed il trasferimento dei detenuti nella nuova struttura di Trento-Spini) risulta programmata la creazione di un Polo giudiziario che, fra l'altro, prevede la demolizione dell'area carceraria. La questione ha determinato polemiche per la prevista distruzione della Cappella del Buon Pastore e dell'eliminazione del binomio architettonico Tribunale-Carcere, realizzato in molte altre esperienze del mondo mitteleuropeo.[5][6] La giustizia amministrativa ha definitivamente rigettato i ricorsi contro l'abbattimento.[7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo originario del Palazzo destinato agli uffici giudiziari era composto da un edificio su 3 livelli fuori terra ed uno seminterrato, di pianta rettangolare, con il lato lungo (la facciata) posto parallelamente all'asse di Via San Francesco d'Assisi (oggi Largo Pigarelli). I lavori successivi hanno parzialmente modificato l'equilibrio originario: l'innalzamento del secondo e terzo piano dei corpi laterali (1922, progetto dell'arch. Natale Tommasi, per il Commissariato dei Lavori Pubblici); la costruzione dei corpi servizi sanitari e del vano ascensore (1955); la demolizione della struttura della Corte d'Assise e l'edificazione di un corpo a 3 piani più interrato, oggi sede della Corte d'Assise e della Procura della Repubblica; la sistemazione interna al piano rialzato e al primo piano e ristrutturazione del piano sottotetto (1999).[4]

Uffici attuali[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo di giustizia ospita la Corte d’appello e la Procura generale, il Commissariato per gli usi civici, la maggior parte degli uffici del Tribunale (altra sede è in Via Aconcio) e la Procura della Repubblica. Vi hanno sede la Biblioteca distrettuale e l'Ordine degli Avvocati di Trento.

Dal 2009, una serie di aule hanno avuto un'intitolazione:

Dislocazione uffici[modifica | modifica wikitesto]

  • Largo Pigarelli 1 (sede principale)[15]
  • Via Jacopo Aconcio 2[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ettore Paris, Distruzione del carcere: l'ignoranza al potere, "Questotrentino", 8 marzo 2008., su questotrentino.it. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato l'8 giugno 2015).
  2. ^ a b Verso l'abbattimento del carcere austroungarico. Se ne va un pezzo di storia della città come accadde col palazzo delle poste, "Blog Austriaci d'Italia", 25 marzo 2011, su austriaciditalia.wordpress.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
  3. ^ Aldo Gorfer, Trento. Città del Concilio, Edizioni Arca, Lavis, IIIª ed., 2003, pp. 307 s.
  4. ^ a b Luca Beltrami, Sintesi dello studio dell’architetto Luca Beltrami intitolato: Il Palazzo di Giustizia e il Complesso Carcerario di Trento, agosto 2003 (PDF), su italianostra-trento.org, 22 maggio 2008. URL consultato il 21 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2021).
  5. ^ Il Giornale dell'Arte - Trento, Rischiano L'abbattimento Le Carceri Austroungariche
  6. ^ Per il Tar il carcere si può abbattere, "Trentino", 25 marzo 2011, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 31 dicembre 2012 (archiviato il 9 giugno 2015).
  7. ^ Sergio Damiani, Il Consiglio di Stato condanna l'ex carcere, "L'Adige", 10 giugno 2012 Archiviato il 13 giugno 2012 in Internet Archive.
  8. ^ Galli e Alessandrini ricordati con una targa, «Trentino», 14 novembre 2009, 18
  9. ^ «Riforma devastante per la democrazia», «L'Adige», 14 novembre 2009, 22
  10. ^ Ambrosoli e Croce, eroi normali morti per la giustizia, «Trentino», 21 marzo 2010, 18
  11. ^ Un'aula dedicata a Croce e Ambrosoli, «L'Adige», 21 marzo 2010, 18
  12. ^ Targa per i magistrati, «Trentino», 22 maggio 2011, 17
  13. ^ L'aula della corte d'appello intitolata ai giudici Falcone e Borsellino, «L'Adige», 22 maggio 2011, 15
  14. ^ http://www.rainews.it/tgr/trento/video/2019/07/tnt-visita-casellati-trento-d7edaa31-bc4a-4f38-b87a-a3daff88986a.html
  15. ^ a b Tribunale di Trento, su tribunale.trento.giustizia.it. URL consultato il 3 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]