Palazzo Maurogordato

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Palazzo Maurogordato
La facciata del palazzo, bisognosa di restauri
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàLivorno
Indirizzoscali D'Azeglio
Coordinate43°32′53.25″N 10°18′25.95″E / 43.548124°N 10.307209°E43.548124; 10.307209
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1856-1864
Stileneorinascimentale
Usoinutilizzato
Realizzazione
ArchitettoGiuseppe Cappellini
Committentefamiglia Maurogordato
Veduta del palazzo dal Fosso Reale

Il Palazzo Maurogordato è un grande edificio ubicato lungo il Fosso Reale di Livorno. Danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale, rappresenta una delle costruzioni più significative poste lungo le sponde della suddetta via d'acqua.

Per diversi anni, fino al 2010, è stato sede del distaccamento locale dell'Enel; da allora è caduto in un inesorabile degrado ed è rimasto disabitato,[1] fino a quando, nel 2015, non è stato in parte occupato abusivamente da alcune famiglie di sfrattati.[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fosso Reale (Livorno).

Intorno agli anni quaranta del XIX secolo la città di Livorno fu interessata da un vasto programma di riassetto urbanistico con la demolizione dei baluardi medicei che circondavano l'antico abitato a pianta pentagonale. I lavori, promossi da Luigi Bettarini, portarono alla realizzazione di una vasta piazza sul Fosso Reale (l'odierna piazza della Repubblica) e alla formazione di nuove aree edificabili lungo il percorso del medesimo fossato.

Successivamente, il mercante di origine greca Giorgio Maurogordato[4] divenne proprietario di uno di questi lotti e, nel 1856, diede incarico a Giuseppe Cappellini di progettarvi la propria residenza. I lavori, affidati al capomastro Giovanni Mazzanti, furono conclusi solo nel 1864.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Cappellini, già autore a Livorno del Teatro Goldoni e dei Casini d'Ardenza, realizzò un palazzo in stile neorinascimentale, ispirandosi ai palazzi fiorentini del XVI secolo, con un massiccio basamento a bugnato sormontato da una serie di grandi aperture regolari. Un vasto balcone sottolinea l'ingresso al palazzo, mentre numerosi timpani (attualmente molto deteriorati) ornano le finestre del primo piano.

Riconducibili alla formazione neoclassica dell'architetto sono invece gli interni, dove spiccano la galleria d'ingresso, lo scalone d'onore e il salone della musica, tutti ambienti caratterizzati da sobrie decorazioni e da eleganti dipinti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Tirreno, Palazzo Maurogordato invaso dalle erbacce, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 14 novembre 2014.
  2. ^ Il Tirreno, Occupato il palazzo Maurogordato, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 01-01-2018.
  3. ^ Il Tirreno, Un palazzo con affreschi e stucchi di pregio occupato da due anni, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 01-01-2018.
  4. ^ I Maurogordato erano originari di Scio e giunsero a Livorno all'inizio dell'Ottocento. La casata ebbe due rami principali, comunque distinti: quelli che costruirono il palazzo sul Fosso Reale e quelli che si insediarono nella tenuta di Scafurno, ad est della città. I membri della famiglia legati al culto ortodosso sono sepolti nel Cimitero greco-ortodosso di Livorno. In proposito si veda, M. Sanacore, La saga di un'illustre "sconosciuta" famiglia greca a Livorno: l'arrivo, il successo e l'eclisse dei Maurogordato, in "Nuovi Studi Livornesi", vol 12, 2005, pp. 81-105.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • D. Matteoni, Livorno, la costruzione di un'immagine. I palazzi di città, Cinisello Balsamo 1999.
  • G. Micheletti (a cura di), Giuseppe Cappellini architetto 1812 - 1876, catalogo della mostra, Livorno 1998.
  • M. Sanacore, La saga di un'illustre "sconosciuta" famiglia greca a Livorno: l'arrivo, il successo e l'eclisse dei Maurogordato, in "Nuovi Studi Livornesi", vol 12, 2005, pp. 81-105.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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