Pagani Industrie Alimentari

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Pagani Industrie Alimentari S.p.A.
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazioneanni Venti a Vimercate
Fondata daArturo Pagani e Anna Rossi
Sede principaleVimercate
SettoreAlimentare
Prodottipasta ripiena secca (tortellini e ravioli)
Slogan«Tradizione di Famiglia da oltre 100 anni»
Sito webwww.tortellinipagani.com

La Pagani Industrie Alimentari S.p.A., nota semplicemente anche come Pagani, è un'azienda italiana specializzata nella produzione di tortellini e ravioli secchi a lunga conservazione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della Pagani comincia negli anni Venti, quando Arturo Pagani fu convinto dal padre Enrico, panettiere a Monza, ad avviare una propria attività nel mondo della pasta a Vimercate, sfruttando il fatto che il locale “Pastificio Paraboni” stava attraversando un periodo di difficoltà ed era prossimo alla chiusura. Nacque quindi il “Pastificio Pagani Arturo”.

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale il Pastificio Pagani conobbe un periodo di particolare successo, in quanto fu incaricato dal Comune di Vimercate e da alcuni altri comuni del circondario di produrre la pasta necessaria al fabbisogno dei residenti, all'epoca assoggettati al regime del razionamento. Per contro, la fine del sistema delle tessere, unita a un incendio che coinvolse il pastificio, alla nascita di altri due pastifici a Vimercate e ad alcune difficoltà finanziarie, portò nel 1945 alla decisione di vendere il “Pastificio Pagani Arturo”, che fu acquistato prima dalla famiglia Carisch, oggi attiva nel settore dell’editoria musicale, e poi dai fratelli Corno di Vimercate, che lo rinominarono in “Pastificio Vimercatese”.

Anna Pagani, detta Mina, nel frattempo rimasta vedova del marito Arturo nel 1947, cercò quindi di intraprendere una nuova attività per poter mantenere se stessa e i suoi due figli, Enrico e Gianfranco, sfruttando il fatto che il “Pastificio Vimercatese” dei fratelli Corno era rimasto chiuso per alcuni mesi per manutenzione ai macchinari. I consumatori, stanchi della pasta scadente il cui approvvigionamento era loro garantito tramite le tessere, ricercavano allora sempre di più una pasta di qualità. La signora Mina, abruzzese, decise quindi di presentarsi alla famiglia De Cecco, il cui pastificio di Fara San Martino era stato distrutto dai bombardamenti della guerra; la De Cecco era inoltre pressoché sconosciuta nel Nord Italia, dove i suoi prodotti non erano distribuiti. La signora Mina acquistò un camion di pasta con i soldi a suo tempo ricavati dalla vendita del Pastificio Pagani Arturo ai Carisch, ed essendo rimasta in ottimi rapporti con i clienti del vecchio pastificio del marito, riuscì a rivendere la pasta in poco tempo, guadagnandosi la fiducia dei De Cecco: fu l’inizio di una collaborazione che durò oltre trent’anni, durante i quali la famiglia Pagani fu la distributrice ufficiale di prodotti De Cecco per tutto il Nord Italia. Contestualmente, essendo migliorate le proprie condizioni economiche, la signora Mina riuscì ad acquistare lo stabile adiacente al capannone adibito a magazzino dei prodotti De Cecco, installandovi una nuova rivoluzionaria macchina che consentiva la produzione automatizzata di tortellini e ravioli: nacque così la Pagani Industrie Alimentari.

Cercando di trovare una soluzione per minimizzare la quantità di merce invenduta, la Pagani migliorò inoltre il processo di produzione della pasta ripiena con due brevetti che consentirono di portare la scadenza del prodotto prima a sei mesi e poi a un anno; questi due brevetti furono inoltre causa di una controversia legale con il Pastificio Fioravanti, che dieci anni dopo fu vinta dalla Pagani. Queste innovazioni consentirono peraltro una distribuzione nazionale, espandendo il mercato oltre l'ambito locale. L’attività dell’azienda consisteva nella commercializzazione della pasta De Cecco e nella produzione e nella vendita di una gamma variegata di prodotti alimentari: oltre ai tortellini e ai ravioli, vennero prodotti gnocchi, una linea di gastronomia (che comprendeva tra l'altro insalate russe, involtini, paté e maionese), grissini, preparati per pizza e una linea di prodotti da forno quali pancarré, fette biscottate, pandorini e chiacchiere.

Nel 1967 Enrico e Gianfranco Pagani iniziarono la costruzione di un nuovo moderno stabilimento, dove l’azienda si trasferì due anni più tardi e dove ancora oggi si trova, sulla strada provinciale che collega Vimercate ad Arcore e che viene comunemente chiamata proprio “il Pagani”. Nella metà degli anni Ottanta terminò la collaborazione con il Pastificio De Cecco e contestualmente l’azienda decise di concentrarsi solo su tortellini e ravioli a lunga conservazione, interrompendo la produzione dei prodotti freschi e di gastronomia. La Pagani, con l’entrata in azienda anche della terza generazione con Paolo e Alessandro Pagani, ha aumentato considerevolmente i volumi di produzione e le dimensioni del mercato di sbocco, consolidando la sua presenza sul mercato estero e producendo anche conto terzi (altre imprese alimentari o private labels).

Dopo la morte, avvenuta il 16 luglio 2008, di Enrico Pagani, la gestione dell'azienda è passata al fratello Gianfranco. Nel 2009 lo stabilimento è stato ampliato, raddoppiandone la superficie[1].

Da luglio 2012 presidente dell'azienda è diventato Paolo Pagani, figlio di Gianfranco, rimasto consigliere delegato.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Pagani» sfida la crisi: via al raddoppio dello stabilimento - Giornale di Vimercate del 9 febbraio 2010 (PDF), su ppagani.com. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Il guastafeste [collegamento interrotto], su ppagani.com.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]