Oxylobinae

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Oxylobinae
Ageratina adenophora
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi II
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùEupatorieae
Sottotribù Oxylobinae
R.M. King & H. Rob., 1978
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Oxylobinae R.M. King & H. Rob., 1978 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Eupatorieae).[1]

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere più importante (Oxylobus) la cui etimologia deriva da una parola greca "ocu-loboj" (= con baccelli o lobi appuntiti).[2] Il nome di questa sottotribù è stato definito per la prima volta dai botanici Robert Merrill King (1930-2007) e Harold Ernest Robinson (1932-) nella pubblicazione “Phytologia; Designed to Expedite Botanical. 38(4): 323 (1978)” pubblicata a New York nel 1978.[3]

Le specie di questa sottotribù hanno un habitus erbaceo o arbustivo, ma anche di piccoli alberi. Le erbe sono perenni a portamento eretto.[4][5]

Le foglie lungo il caule usualmente sono disposte in modo opposto. La lamina ha un contorno da deltoide a strettamente ellittico.

I capolini sono raccolti in infiorescenze terminali, a forma da piramidale a corimbosa. I pedicelli sono corti o moderatamente lunghi. I capolini sono formati da un involucro composto da squame disposte in modo sub-embricato al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori tutti tubulosi[6]. Le squame sono diverse (vedi tabella) e sub-uguali. Il ricettacolo è piatto o leggermente convesso; possiede oppure no delle pagliette a protezione della base dei fiori.

I fiori sono tetra-ciclici (con quattro verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo è composto da cinque elementi).[7] Sono inoltre actinomorfi e ermafroditi. I fiori per capolino variano da 7 fino a 75 (vedi tabella).

Sezione del fiore

Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:

* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]

I sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Le corolle hanno una stretta forma ad imbuto; la parte basale del tubo è snella. I lobi sono campanulati (più lunghi che larghi), glabri o raramente cosparsi da corte pubescenze oppure da ghiandole sulla faccia esterna; su quella interna possono essere presenti delle papille; qualche volta sono lisci oppure rugosi. Il colore della corolla è bianco, lavanda, violetto o rosa.

L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[6] Le appendici apicali delle antere sono lunghe quanto larghe.

Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[6]. Lo stilo, alla cui base è presente un nodo glabro, è strettamente lineare con punte non allargate. Normalmente è densamente papilloso. Le linee stigmatiche sono marginali.[9]

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è prismatico-fusiforme con 5 coste. Il carpoforo normalmente è visibile. Il pappo è formato da numerose setole capillari (decidue o persistenti), raramente sono squamate e all'apice sono provviste di cellule acute.

Struttura dei fiori

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La tabella indica per ogni genere il numero di squame (e su quante serie sono disposte) dell'involucro, il numero di fiori dell'infiorescenza e la struttura del pappo.[4]

Genere No. squame No. serie squame No. fiori Pappo
Ageratina circa 30 2 - 3 10 - 60 uniseriato con 5 - 40 setole barbate
Kaunia 12 - 23 2 - 3 16 - 50 uniseriato con 25 - 30 setole barbate
Jaliscoa 15 - 20 biseriate 11 - 25 anello di corte lacinie
Jaramilloa 12 - 23 circa 3 14 - 20 25 - 50 setole barbate su 1 - 2 serie
Oxylobus 10 - 15 2 - 3 20 - 75 poche corte lacinie
Pachythamnus circa 15 2 - 3 circa 15 uniseriato con circa 25 setole barbate
Piptothrix 7 - 15 biseriate 7 - 18 biseriato con 15 - 75 setole barbate
Spaniopappus circa 15 2 -3 25 - 60 uniseriato con circa 40 setole barbate
Standleyanthus circa 12 biseriate circa 17 uniseriato con circa 20 setole barbate

Distribuzione e habitat

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L'habitat tipico delle specie di questa sottotribù sono le zone tropicali e sub-tropicali del Nuovo Mondo, e in parte anche quelle temperate del Sud America.

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo, se presente – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Eupatorieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Eupatorieae a sua volta è suddivisa in 17 sottotribù (Oxylobinae è una di queste)

Le analisi sul DNA di tipo filogenetico sono state fatte soprattutto sulle specie del genere più numeroso (Ageratina) ed hanno evidenziato il collegamento con le tribù Neomirandeinae e Trichocoroninae.[5]

Composizione della sottotribù

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La sottotribù comprende 9 generi e circa 300 specie.[4]

Genere N. specie Distribuzione
Ageratina Spach, 1841 circa 265 spp. zone tropicali e sub-tropicali del Nuovo Mondo
Kaunia R.M. King & H. Rob., 1980 14 spp. America del Sud
Jaliscoa S. Watson, 1890 3 spp. Messico
Jaramilloa R.M. King & H. Rob., 1890 2 spp. Colombia
Oxylobus (Mocino ex DC.) A. Gray, 1879 5 spp. America Centrale (più o meno)
Pachythamnus (R.M. King & H. Rob.) R.M. King & H. Rob., 1972 1 sp.
(P. crassirameus (B.L. Rob.) R.M. King & H. Rob. )
America Centrale (più o meno)
Piptothrix A. Gray, 1886 4 spp. Guatemala e Messico
Spaniopappus B.L. Rob., 1926 4 spp. Cuba
Standleyanthus R.M. King & H. Rob., 1971 1 sp.
(S. triptychus (B.L. Rob.) R.M. King & H. Rob. )
Costa Rica[12]

Chiave per i generi

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Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche:[4]

  • Gruppo 1A: le foglie hanno una forma trifogliata;
genere Standleyanthus
  • Gruppo 1B: le foglie hanno una forma semplice;
  • Gruppo 2A: i rami hanno una corteccia carnosa; le foglie sono assenti all'antesi;
genere Pachythamnus
  • Gruppo 2B: i rami normalmente non sono addensati; le foglie delle piante non risentono la stagionalità;
  • Gruppo 3A: il ricettacolo è provvisto di pagliette a protezione della base dei fiori;
genere Jaliscoa
  • Gruppo 3B: il ricettacolo è privo di pagliette;
  • Gruppo 4A: il pappo è formato da lacinie squamose e persistenti;
genere Oxylobus
  • Gruppo 4B: il pappo è formato da setole capillari (persistenti o decidue);
  • Gruppo 5A: le setole del pappo sono facilmente decidue;
  • Gruppo 6A: il carpoforo non si distingue dal resto del frutto;
genere Piptothrix
  • Gruppo 6B: il carpoforo si distingue bene e qualche volta è cilindrico;
genere Ageratina
  • Gruppo 5B: le setole del pappo sono persistenti;
  • Gruppo 7A: i rami e le foglie appaiono a granuli giallastri (conseguenza di raggruppamenti di peli uniseriati multicellulari); la distribuzione di questo genere è relativa alla Colombia;
genere Jaramilloa
  • Gruppo 7B: i rami e le foglie non appaiono a granuli giallastri (i peli sono presenti ma non concentrati);
genere Spaniopappus
  • Gruppo 8B: le infiorescenze sono densamente corimbose; la distribuzione di questo genere è relativa all'America del Sud e Ecuador;
genere Kaunia

Alcune specie

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  1. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 gennaio 2015.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 286.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'11 luglio 2012.
  4. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 513.
  5. ^ a b Funk & Susanna, pag. 736.
  6. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 8.
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  8. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  9. ^ Judd 2007, pag. 523.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 luglio 2012.
  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 13 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 13 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 513-516, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Harold Robinson, Edward Schilling and José L. Panero, Eupatorieae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 736.
  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 13 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

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