Organizzazione politica della Monarchia Asburgica

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Il contenuto di questa voce è relativo all'organizzazione dei territori sotto il dominio asburgico tra il 1556 e il 1804.

Premessa generale[modifica | modifica wikitesto]

La Monarchia Asburgica ebbe origine quando, nel 1556, l'Imperatore Carlo V abdicò. Infatti egli lasciò le terre in Boemia, Austria e Ungheria al fratello Ferdinando, assieme alla corona nominale del Sacro Romano Impero, formalmente elettiva.

Gli Asburgo, oltre a conservare la Corona Imperiale, mantennero quindi un insieme di stati (cresciuto nel corso dei secoli) noto appunto come Monarchia Asburgica. Gli Asburgo però non governarono mai i loro stati singolarmente, ma anzi gestirono i loro possedimenti come Stato federale.[1]

Dopo le prime esperienze sotto Ferdinando I, Massimiliano II, Rodolfo II e Mattia, la casata austriaca iniziò sotto Ferdinando II una grande opera di centralizzazione del potere nella capitale Vienna, progetto portato a compimento da Maria Teresa e Giuseppe II nel XVIII secolo.

Questa situazione venne mantenuta fino al 1804, quando gli stati asburgici vennero uniti nell'Impero austriaco.

Il Monarca[modifica | modifica wikitesto]

Il sovrano della Monarchia Asburgica non portava un titolo unitario, ma bensì molti titoli relativi ai singoli stati (Arciduca d'Austria, Re di Boemia, Re d'Ungheria...). Veniva chiamato convenzionalmente Imperatore poiché egli spesso ricopriva la carica di leader del Sacro Romano Impero, una confederazione di stati semi-indipendenti di cui l'Austria era membro. Egli riconosceva come autorità superiore quella divina e come paritarie solo quelle del Papa e dell'Imperatore Russo.

Il sovrano aveva il diritto di nomina, seppur su proposta, di tutti i funzionari dello stato e poteva (de iure) licenziare i funzionari stessi. Aveva inoltre potere di veto su tutte le leggi, esercitato con l'aiuto del Consiglio Privato. Ogni sua firma era autenticata con il timbro di un Guardasigilli nominato dal Consiglio Privato fino al 1749 e dalla Corte Suprema dopo.[1]

La Casa Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

La Casa Imperiale era l'istituzione che si occupava della gestione e dell'amministrazione della Corte della Casa d'Asburgo. A presiedere l'Imperial Casa era il Maestro di Corte. La corte aveva sede nell'Hofburg. Dal 1720 durante la stagione estiva il sovrano e il suo entourage si trasferivano nel Castello di Schönbrunn.

Era composta da tredici sezioni, qui elencate.

Le Collezioni Imperiali[modifica | modifica wikitesto]

Questa sezione si occupava di gestire l'enorme patrimonio artistico, naturalistico e numismatico di proprietà della famiglia imperiale. Era guidata dal Maestro Cameriere e divisa ella stessa in tre sezioni corrispondenti alle tre collezioni, ognuna con a capo un curatore.

Le collezioni imperiali avevano originariamente sede nell'Hofburg, ma nel 1776 Maria Teresa le fece spostare e collocare nel Castello del Belvedere, ove rimasero fino a fine Ottocento. Nel 1781, per volere di Giuseppe II, il Belvedere divenne uno dei primi musei pubblici del mondo.

La Casa Militare dell'Imperatore[modifica | modifica wikitesto]

Questa sezione si occupava della difesa della sicurezza personale del sovrano. Il suo capo era il Maresciallo di Corte. Era composto essenzialmente dalla Guardia Imperiale, reggimento di fanteria diviso in cinque battaglioni, due austriaci, uno ungherese e due misti. La Guardia sorvegliava inoltre la Corte, proteggendo l'Imperatore dai suoi intrighi.

Scuderie Imperiali[modifica | modifica wikitesto]

Presieduta dal Supremo Scudiero, si occupava della cura e del mantenimento delle scuderie, dei cavalli e delle carrozze del sovrano e dei suoi cortigiani.

Cucine Imperiali[modifica | modifica wikitesto]

Questa sezione si occupava della preparazione dei piatti gustati ogni giorno dalla nobiltà di corte. Il suo responsabile onorifico era detto Maestro Cuoco Supremo, ma in realtà la direzione delle cucine apparteneva ad un capocuoco.

Cantine Imperiali[modifica | modifica wikitesto]

Si occupavano dell'approvvigionamento delle materie prime per le cucine e lavorava a stretto contatto con loro. Inoltre selezionava i vini e gestiva i vigneti di Schönbrunn. Il responsabile si chiamava Maestro Coppiere.

Argenteria Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Da questa sezione dipendevano camerieri e personale di servizio presente a corte. Il suo responsabile onorifico era detto Maestro Argentiere, ma in realtà la direzione della servitù apparteneva ad un maggiordomo.

Camera Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

La Camera dell'Imperatore era una sezione molto particolare. Era infatti principalmente composto da tre confidenti fedeli del sovrano, chiamati Ciambellani. Il più importante si chiamava Supremo Ciambellano Imperiale. Ne facevano parte anche gli inservienti addetti al servizio negli Appartamenti Imperiali.

Veneria (dal francese) Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Da questa sezione dipendeva l'amministrazione delle cacce imperiali e la gestione del personale di caccia. Il suo leader era il Maestro di Caccia.

Biblioteca Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Collezione di libri rari e antichi di proprietà della Corona, era gestita da un Prefetto specializzato.

Teatro Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Il Teatro, con sede nel Burgtheather, aveva il compito di allietare la Corte con esecuzioni di composizioni e opere musicali e teatrali di grandissimi compositori come Haydn, Mozart, Salieri e Bonno.

Cappella Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Nota anche come Casa Religiosa, si occupava di gestire la cappella di Corte, di selezionare i confessori dei monarchi e di dirigere in generale ogni aspetto riguardante la religione. Dipendeva strettamente dall'Arcidiocesi di Vienna.

Le ultime due sezioni, pur essendo uffici della Casa Imperiale, non riguardano l'amministrazione della Corte, ma altri aspetti dello Stato austriaco.

Servizio Postale Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Questa sezione amministrava l'enorme servizio postale dell'impero. Era diretto da due funzionari detti Maestri delle Poste, uno per l'area tedesca, belga e italiana (carica ereditaria per i Thurn und Taxis) e uno per l'area boema e ungherese (carica ereditaria per la famiglia Paar).

Zecca Imperiale[modifica | modifica wikitesto]

La zecca coniava ed emetteva le unità monetarie dell'impero, il Tallero e il Fiorino. Era gestita dal Maestro di Zecca Supremo.

Governo centrale[modifica | modifica wikitesto]

I consigli imperiali[modifica | modifica wikitesto]

Sin dal 1556 la Monarchia Asburgica ritenne necessario istituire un governo con sede a Vienna che amministrasse la totalità degli stati sotto l'egida asburgica.

Infatti l'Imperatore, con patente datata 23 febbraio (simbolica nascita della Monarchia Asburgica), stabilì un sistema di governo basato su alcuni consigli dotati di grandi poteri.[1] Ne istituì quattro, con funzioni differenti:

  • Cancelleria di Corte, la più importante autorità in politica estera e interna, composta da 20 consiglieri, dal Cancelliere (per la politica interna) e dal Maestro di Corte (per gli esteri). Nei secoli quest'ultima venne profondamente riformata:
  • Nel 1705, per limitarne il potere, il Maestro di Corte fu escluso dal consiglio e la direzione della politica estera passò ad un altro Cancelliere, indipendente da quello per gli interni.
  • Nel 1742 la Cancelleria fu divisa in due: Cancelleria di Corte (10 membri, funzioni in politica interna, con a capo il Cancelliere di Corte) e Cancelleria di Stato (10 membri, funzioni in politica estera, guidata dal secondo Cancelliere istituito nel 1705).[1]
  • Nel 1749 la prima di queste (Cancelleria di Corte propriamente detta) fu sostituita da un Direttorio guidato dal conte Haugwitz. Il Direttorio ottenne anche poteri finanziari e la Camera Aulica fu sciolta.
  • Nel 1761 la Cancelleria di Corte e la Camera Aulica furono restaurate nella forma esistente prima delle riforme del conte.

Negli anni successivi furono istituiti altri organi dalle varie funzioni:[1]

La Conferenza Segreta[modifica | modifica wikitesto]

La Conferenza Segreta fu istituita nel 1669 per far fronte al problema delle scarse capacità dei membri del Consiglio Privato. La nuova conferenza era assimilabile ad un Consiglio dei ministri e dirigeva la politica generale e gli altri organi, sostituendo de facto il Consiglio Privato. La Conferenza era formata dal Maestro di Corte, che la presiedeva, dai leader dei precedenti consigli e dai ciambellani dell'Imperatore. Ritenuta troppo potente, fu abolita nel 1705, poi restaurata nel 1709 e infine sciolta nel 1749.[1]

Nel 1760 la Conferenza fu restaurata, con il nome di Consiglio Consultivo di Sua Maestà, ma non ebbe mai l'influenza politica di un tempo.

Il Consiglio di Stato[modifica | modifica wikitesto]

La svolta nel sistema politico austriaco avvenne però quando nel 1720 il politico Sinzendorf aprì la prima seduta del Consiglio di Stato. Il nuovo organo era presieduto da Sinzendorf stesso, con il nome di Ministro di Stato. Spesso nel XVIII secolo la funzione di Ministro di Stato fu assegnato al Cancelliere di Stato; in quel caso la gestione della Cancelleria passava sotto la guida di un vice.[1]

Il nuovo Consiglio divenne il fulcro della politica austriaca per un secolo a venire. Infatti venne stabilito che qualsiasi disegno di legge dovesse essere approvato dal Consiglio prima di essere sottoposto al sovrano. Il consiglio era composto da un numero variabile fra i 70 e i 75 membri.[1]

Gli Stati[modifica | modifica wikitesto]

L'Impero era composto da un numero variabile di stati, ognuno con un governo provinciale. Il governo provinciale poteva essere di due tipi:[1]

  • a Statuto Ordinario, con a capo un Governatore, un Giudice Supremo (per l'amministrazione giudiziaria) e (a volte) un vice chiamato Ministro Plenipotenziario.
  • a Statuto Militare, molto più raro, gestito militarmente e governato da un Amministratore.[1]

Nel 1782 l'Imperatore Giuseppe II istituì un nuovo tipo di stati, a statuto speciale. In questi dipartimenti, relativamente pochi, le funzioni di solito attribuite al governo provinciale erano trasferite al Consiglio di Stato. Queste regioni, le più fedeli a Vienna, non ebbero dunque governi autonomi.[1]

I Governatori erano assistiti da una Dieta, cioè una grande assemblea eletta (nel ramo nobiliare ereditaria e in quello ecclesiastico composta da vescovi di diocesi fisse) rappresentante la nobiltà, il clero e la borghesia dello Stato. Le Diete, spesso su posizioni indipendentiste, intralciavano l'operato del Governatore e furono così sostituite nelle funzioni, alla fine degli anni sessanta del XVIII secolo per opera del Principe di Kaunitz, da piccoli Consigli, dette Cancellerie provinciali, fedelissimi al governo centrale.[1] Le Diete in realtà non cessarono di esistere, ma persero molto potere. Neanche le Cancellerie erano invenzioni del XVIII secolo, ma esistevano negli stati asburgici da secoli, con poco potere. Anche le Cancellerie esistevano già, ma erano di poca importanza.

Nel 1790 il sistema delle Diete fu però restaurato, contro il parere del ministro, dall'Imperatore Leopoldo II. Fu questa la ragione, assieme alle frizioni con il nuovo sovrano Francesco, salito al trono nel 1792, che portarono Kaunitz a dimettersi nel 1793, inaugurando con un ritorno alla politica anti-illuminista e reazionaria presente prima dell'avvento del principe.

[1] Per l'elenco degli stati che hanno fatto parte dei domini asburgici, vedi Monarchia Asburgica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Enciclopedia Universale, vol. 2, Rizzoli La Rousse, 1966.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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