Nonnoso

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Nonnoso (in greco antico: Νόννοσος?, Nónnosos; inizio VI secolo – fine VI secolo) è stato uno storico e diplomatico bizantino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nonnoso operò sotto l'Imperatore Giustiniano I.

Secondo quanto egli stesso sostiene, faceva parte di una famiglia di diplomatici. Infatti, suo padre, Abraham, era stato ambasciatore presso gli Arabi e anche suo zio, che portava il suo stesso nome, era stato inviato a capo di una missione diplomatica dall'Imperatore Anastasio I.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Compose un'opera storica su una sua ambasceria, sopravvissuta solo in una forma condensata nella Biblioteca di Fozio[1].

Nell'opera si parlava della sua missione nelle contrade del Mar Rosso[2], visitando il Regno di Axum, quello di Himyar e le zone arabe.

Il sovrano axumita, desideroso di buoni rapporti con Giustiniano, baciò il sigillo imperiale sulla lettera presentata da Nonnoso e accettò di condurre una guerra contro i persiani per conto di Giustiniano[3].

In pratica, tuttavia, l'ambasciata di Nonnoso non riuscì a generare alcun significativo contributo militare da parte degli Axumiti[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cod. 3.
  2. ^ Di cui parla, senza citare il nostro storico, Procopio di Cesarea, Guerre, I 20, 9-10.
  3. ^ Secondo quanto riportato da Giovanni Malala, XVIII 457, che dovrebbe basarsi proprio su Nonnoso.
  4. ^ G. W. Bowersock, The Throne of Adulis: Red Sea Wars on the Eve of Islam, Oxford, University Press, 2013, p. 109.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fozio, Biblioteca, a cura di N. Wilson, Milano, Adelphi, 1992, pp. 62-66 (traduzione dell'estratto su Nonnoso).
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