Natrolite

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Natrolite
Classificazione Strunz9.GA.05
Formula chimicaNa2[Al2Si3O10]·2(H2O)
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinoortorombico
Gruppo puntualemm2
Gruppo spazialeF dd2
Proprietà fisiche
Densità2,3 g/cm³
Durezza (Mohs)5-5½
Sfaldaturaperfetta
Fratturairregolare
Coloreincolore, bianca, giallastra, rossiccia
Lucentezzavitrea
Opacitàda trasparente a traslucida
Diffusionecomune
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La natrolite è un minerale, un silicato appartenente al gruppo delle zeoliti, che sono dei tettosilicati con struttura molecolare caratterizzata da impalcature tridimensionali di tetraedri molto aperte che lasciano all'interno ampie cavità intercomunicanti attraverso canali che contengono sodio o acqua.[1] La natrolite fu scoperta nel 1803 dal chimico tedesco M. K. Klaproth, il suo nome fa riferimento al sodio (natrium) che contiene.[2].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta comunemente in cristalli ben formati, spesso prismatici fino ad aciculari o in aggregati globulari, raggiati, fibrosi o granulari.[1] È difficile distinguere la natrolite dalla mesolite e dalla scolecite. L’aragonite aciculare si distingue facilmente dalla natrolite perché è sensibile all’azione degli acidi diluiti, sviluppando effervescenza.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Si rinviene in rocce vulcaniche, come i basalti, entro vacuoli (geodi) formatisi durante la solidificazione della lava.

Luoghi di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nei geodi basaltici delle colate laviche del Deccan in India, spesso associata ad altre zeoliti: mesolite, scolecite, okenite, stilbite, girolite, heulandite, apofillite. La natrolite si trova anche associata a Phillipsite, analcime, calcite e aragonite.[3]. Gruppi particolarmente belli di cristalli si trovano in diverse località della Boemia (Rep. Ceca), mentre dalla penisola di Kola (Russia) provengono cristalli lunghi fino a 30 cm.[1]. Ad Asbestos in Canada sono stati ritrovati cristalli molto grandi (1 m di lunghezza per 15 cm di diametro). In Italia è frequente nei basalti di Montecchio Maggiore, di Solcedo e di Altavilla in provincia di Vicenza nei Colli Berici. In Val di Fassa e a Tierno in Trentino, sono famosi gli aggregati raggiati di colore rosa.[4].

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Minerale d’interesse scientifico e collezionistico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ole Johnsen, Guida ai minerali del mondo, Zanichelli editore, 2006.
  2. ^ ”K. Saemundsson, E. Gunnlaugsson, Icelandic Rocks and Minerals, Mál og Menning, 2002”
  3. ^ ”R. Hochleitner, Guida ai Minerali, Ricca Editore, 2017”
  4. ^ ”A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori, 2009”

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli di natrolite formatisi entro una cavità vacuolare in un basalto ad Altavilla Vicentina, nei Colli Berici

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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