Musa Hajdari

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Musa Hajdari
Nazionalità Bandiera del Kosovo Kosovo
Atletica leggera
Specialità Mezzofondo
Record
800 m 1'47"65 (2019)
800 m 1'49"31 Record nazionale (indoor - 2019)
1500 m 3'46"54 (2019)
1500 m 3'47"68 Record nazionale (indoor - 2018)
Carriera
Nazionale
2013-Bandiera del Kosovo Kosovo
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Camp. piccoli stati europei 2 0 0

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Statistiche aggiornate all'11 luglio 2020

Musa Hajdari (Kamenicë, 11 ottobre 1987) è un mezzofondista kosovaro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nell'ex Iugoslavia, Hajdari ha debuttato internazionalmente nel 2013 vincendo allo Yilmaz Sazak Memorial di Istanbul il titolo nel miglio. Nel 2015 ha esordito nei circuiti mondiali partecipando ai Mondiali in Cina. L'anno successivo ha fatto parte del primo team kosovaro ai Giochi olimpici a Rio de Janeiro 2016.[1][2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
2015 Mondiali Bandiera della Cina Pechino 800 m piani Batteria 1'47"70
2016 Camp. piccoli stati europei Bandiera di Malta Marsa 800 m piani   Oro 1'48"43
Europei Bandiera dei Paesi Bassi Amsterdam 800 m piani Batteria 1'48"97
Giochi olimpici Bandiera del Brasile Rio de Janeiro 800 m piani Batteria 1'48"41
2017 Giochi della Francofonia Bandiera della Costa d'Avorio Abidjan 1500 m piani 3'52"93
2018 Mondiali indoor Bandiera del Regno Unito Birmingham 1500 m piani Batteria 3'47"68
Camp. piccoli stati europei Bandiera del Liechtenstein Schaan 800 m piani   Oro 1'49"26
Europei Bandiera della Germania Berlino 800 m piani Batteria 1'49"47
Giochi del Mediterraneo Bandiera della Spagna Tarragona 800 m piani Batteria 1'51"26
2019 Mondiali Bandiera del Qatar Doha 800 m piani Batteria 1'47"98
2021 Giochi olimpici Bandiera del Giappone Tokyo 800 m piani Batteria 1'48"96

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Kosovo athletes to fly the flag with pride in Rio, su thestar.com.my, 2 agosto 2016. URL consultato l'11 luglio 2020.
  2. ^ Rio 2016: la prima volta del Kosovo, su it.euronews.com, 3 agosto 2016. URL consultato l'11 luglio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]