Moccus

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Moccus è un epiteto del dio Mercurio, che compare su un'iscrizione[1] di Langres (Civitas Lingonum), antico capoluogo dei Galli Lingoni.

Si tratta di uno dei 35 epiteti gallici di Mercurio attestati nelle iscrizioni[2]. Mercurio era identificato con il dio celtico Lúg. Cesare[3] riporta come Mercurio fosse la principale divinità dei Galli.

Il termine celtico moccos[4] ha il significato di "maiale" o "cinghiale", il quale rappresentava per le popolazioni celtiche un simbolo guerriero, non privo di significato religioso[5], e insieme all'orso era considerato inoltre simbolo di regalità[6]. L'epiteto è stato interpretato come riferito al dio in quanto protettore dei cinghiali[7].

Come possibile epiteto compare inoltre su un'iscrizione a Tincus Moccus incisa sulla roccia sulla via romana per il Passo del Sempione, presso Crevola d'Ossola[8], interpretata come dedica di ringraziamento per il superamento del passo alpino al dio locale Tincus[9], identificato con il dio Teutatis dei Leponzi[10][senza fonte].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CIL XIII, 5676.
  2. ^ Silvia Giorcelli Bersani, Sergio Roda, Iuxta fines Alpium: uomini e dèi nel Piemonte romano, Torino 1999, p.111.
  3. ^ Gaio Giulio Cesare, De bello gallico, VI, 17.
  4. ^ In irlandese muc, in gallese moch e in bretone moc'h o moch.
  5. ^ Miranda J. Green, Symbol and Image in Celtic Religious Art, London 1992 (prima edizione 1989), pp.138-141; Miranda J. Green, Dictionary of Celtic Myth and Legend, Thames and Hudson Ltd., London 1997.
  6. ^ F. Le Roux, "La religione dei Celti", in Storia delle religioni, Bari 1976, pp.813-817.
  7. ^ James MacKillop, A dictionary of Celtic mythology, Oxford (New York) 2004 (prima edizione 1998), p.332 (testo su Google libri).
  8. ^ CIL V, 6650. L'iscrizione è menzionata per la prima volta da Carlo Bascapè, Novaria Sacra, 1612; G. Baretta, "Nuove ricerche intorno ad un'iscrizione della Valle d'Ossola (Tinco Mocco), lungo la via romana pel Sempione", in Notizie degli scavi di antichità, 1890 (gennaio), pp. 3-4 (con testo on-line; G. Mennella, "Le iscrizioni rupestri della Valle delle Meraviglie e della Valle dell'Ossola", in L. Gasperini (a cura di), Rupes loquentes (atti del convegno internazionale, Roma-Bomarzo 1989), Roma 1992, pp.26-31.
  9. ^ Foto e brevi notizie sull'iscrizione si trovano sul sito BellinzonaTurismo.ch (PDF) e sul sito Archiviato il 27 gennaio 2012 in Internet Archive. Cortebue.it, sul comune di Cortebue (PDF) pp.26 e 70: in quest'ultimo sito viene riportata anche l'ipotesi che il Mocco dell'iscrizione sia il nome del dedicante al nominativo, noto nell'onomastica locale, e non un epiteto del dio Tincus. Tincus è attestato ugualmente nell'onomastica celtica (epigrafi funerarie: CIL III, 4753, a Paternion, territorio degli Ambidravi, e CIL XII, 152, corretto, a Saint-Maurice (Svizzera), territorio dei Nantuati, con testo sul sito Arbre-Celtique.com).
  10. ^ Roberto Corbella: Celti : itinerari storici e turistici tra Lombardia, Piemonte, Svizzera, Macchione, Varese 2000; ISBN 8883400305; EAN: 9788883400308.
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