Mnesteo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Nella mitologia greca Mnesteo è un eroe troiano compagno di Enea.

Mnesteo
SagaEneide
Nome orig.Mnestheus
1ª app. inEneide di Virgilio
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Professioneluogotenente di Enea

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Durante i giochi indetti da Enea in onore del padre morto nel libro V dell'Eneide, Mnesteo ottiene il secondo posto alla gara nautica e il terzo a quella di tiro con l'arco.

Detiene poi, insieme a Sergesto e a Seresto, il comando del campo troiano durante l'assenza di Enea, recatosi ad incontrare Evandro. E lo stesso, quando Turno durante una battaglia riesce a penetrare nel campo dei Troiani da solo, incita i compagni in panico a circondarlo. Turno per salvarsi è costretto a tuffarsi nel Tevere.

Sul finire della guerra, Mnesteo ferisce gravemente il rutulo Arcezio.

Interpretazione e realtà storica[modifica | modifica wikitesto]

Virgilio fa risalire a Mnesteo l'origine della gens romana dei Memmii.

L'origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal verbo μιμνήσκω, che significa ricordarsi.[1]

È riconducibile a Μνῆσος, un'interpretazione dell'antroponimo miceneo ma-na-so.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pierre Grimal, Enciclopedia della mitologia 2ª edizione pag 426, Brescia, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-50482-1. Traduzione di Pier Antonio Borgheggiani

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]