Milano è una selva oscura

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Milano è una selva oscura
AutoreLaura Pariani
1ª ed. originale2010
Genereromanzo
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneMilano 1969
ProtagonistiDante (all'anagrafe Diogene Colombo)

Milano è una selva oscura è un romanzo di Laura Pariani, pubblicato nel 2010 e vincitore del Premio Selezione Campiello[1] e del Premio Letterario Basilicata.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

È l'anno 1969 e Dante, all'anagrafe Diogene Colombo, trascorre i suoi giorni vivendo per strada a Milano. Conosce praticamente tutti, compresi coloro che fanno la sua stessa vita. Dante non chiede l'elemosina: oltre a frequentare varie istituzioni di soccorso ai senza-tetto, ha non pochi amici che gli tengono in serbo cibo e qualche soldo. Nella vita ha fatto molti lavori, è stato anche poeta, così nel passare delle stagioni del suo settantesimo anno (è nato nel 1899), ricorda a se stesso i tanti momenti della fanciullezza felice, della giovinezza irrequieta, della maturità contrassegnata da un matrimonio crollato e dalla morte dell'unica sua bambina, Milena. Ricorda il suo bisogno di libertà di pensiero, i due arresti, uno come anarchico, che gli ha fruttato un confino a Ponza, l'altro come venditore di giornali pornografici, che lo ha spedito a San Vittore.

Dante vive con dignità e spirito indipendente, ma i segnali di preoccupazione si affollano nell'anno 1969. Quando, nell'estate, un piccolo cane randagio gli si affeziona, Dante non comprende perché arrivino alcune non meglio identificate guardie a portarglielo via e a sopprimerlo in un canile, in nome di una pubblica igiene ormai estranea e ostile a chi non è integrato e certificato. Poi arrivano altri segnali di pericolo per le tensioni che aumentano tra gli scioperanti, sempre più numerosi, e le forze dell'ordine, sempre più brutali. Così si giunge al 12 dicembre, venerdì e alla Strage di Piazza Fontana. Nel tumulto, Dante viene urtato e gettato in terra da un'automobile, e non ci sono soccorsi per lui, ma solo due malintenzionati che lo scaricano in un fosso.

Il protagonista Dante[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1899 e abbandonato sui gradini della chiesa di San Simpliciano, chiamato all'anagrafe con il nome di Diogene Colombo,[3] Dante è stato accolto da una famiglia agiata e colta, ha trascorso un'infanzia piuttosto gaia e serena, ha studiato fino a concludere le magistrali. Nella sua lunga vita, egli ha acquisito continuamente cultura, soprattutto facendo il libraio antiquario. Perciò i suoi pensieri sono un miscuglio di frasi del parlato milanese del primo Novecento e di citazioni in italiano, francese, latino e lingua letteraria milanese, di cui si è nutrito nel corso della vita. Finito a fare il barbone dopo un arresto per vendita di giornaletti pornografici, Dante non perde la dignità ed è ben noto a molti concittadini che, in cambio della sua capacità di narrare o recitare poesia, lo aiutano a trascorrere i giorni senza troppe mortificazioni. L'autrice dichiara nelle note finali di essersi ispirata a una fotografia scattata da un amico, che ritraeva un barbone con un ombrello e, per altri aspetti, compreso il nome, agli scritti del poeta argentino Dante A. Linyera, anarchico e autodidatta.[4].

Struttura, aspetti linguistici e citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il libro si articola in quattro parti maggiori, intitolate: Inverno, Primavera, Estate, Autunno, associate ai concerti "Le quattro stagioni" di Antonio Vivaldi; ciascuna parte ha una suddivisione in tre movimenti, che seguono lo schema dei rispettivi concerti. Il finale è intitolato Silenzio. Nel suo romanzo, Laura Pariani impiega l'Italiano come il punto medio tra francese e latino e il dialetto milanese. Ogni parte del libro è introdotta da citazioni da El lavapiatt del meneghin che l'è mort di Carlo Porta; sono inoltre presenti numerose citazioni dalla traduzione dell'Inferno di Dante, sempre di Carlo Porta.[5]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Laura Pariani, Milano è una selva oscura, Torino, Einaudi, 2010.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  2. ^ Albo d'oro premio Basilicata, su premioletterariobasilicata.it. URL consultato il 27 marzo 2019.
  3. ^ Cognome che nel Milanese veniva attribuito ai trovatelli
  4. ^ Dante A. Linyera, 1902-1938.
  5. ^ Si vedano le note conclusive al libro dell'autrice, che specifica anche molte altre citazioni poetiche e musicali.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Porta, Poesie, a cura di Dante Isella, Milano, Mondadori, 1975.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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