Michele Anzaldi

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Michele Anzaldi

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
12 ottobre 2022
LegislaturaXVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
XVII:
Partito Democratico

XVIII:
Italia Viva (dal 19/09/2019)

In precedenza:

Partito Democratico (fino al 19/09/2019)

CircoscrizioneXVII:
Emilia-Romagna

XVIII:
Lazio 1

Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoItalia Viva (dal 2019)
In precedenza:
PD (2013-2019)
Titolo di studioDiploma di Liceo Classico
ProfessioneGiornalista Professionista

Michele Anzaldi (Palermo, 4 agosto 1960) è un politico e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Palermo, vive a Roma.

Nel novembre 1987 fonda in Legambiente il “Telefono verde”, strumento per dare risposte ai cittadini o per permettere di esporre problemi relativi all'ambiente e ai consumi. Nel gennaio 1988 OP-LA Osservatorio parlamentare Legambiente, creato per fare da tramite fra i cittadini ed un gruppo di parlamentari verdi ed ambientalisti, che si mettono a disposizione di chi vuole capire meglio a cosa serve il Parlamento e come lo si può usare per difendere i diritti dei cittadini e dell'ambiente. Aderiscono all'iniziativa Massimo Scalia, Edo Ronchi, Massimo Serafini, Laura Conti, Gianni Mattioli, Giovanni Berlinguer, Antonio Cederna, Gianni Tamino, Giorgio Nebbia, Franco Bassanini, Enzo Tiezzi, Chicco Testa, Adelaide Aglietta. Nel 1988 inizia a collaborare con la newsletter mensile Legambiente Notizie e nel 1992 ne diviene direttore.

Nel 1989 collabora con la rivista “Rifiuti Oggi“, mensile sui rifiuti e il loro trattamento e smaltimento, rivolto ad amministratori, ambientalisti, operatori del settore, giornalisti, tecnici e politici. Nello stesso anno inizia anche la collaborazione, durante la direzione di Paolo Gentiloni, con il mensile ecologista La nuova ecologia. Iscritto dal 1990 come pubblicista all'Albo dei giornalisti, nel 1998 diventa giornalista professionista. Nel 1993 è stato redattore della trasmissione televisiva Milano, Italia in onda su Rai 3 e condotta da Gianni Riotta. Sempre nello stesso anno scrive il libro edito dal Manifesto L'ambiente illegale. Ha realizzato un'elaborazione dei dati ufficiali esistenti sul randagismo [1] che denuncia la presenza di 750mila cani randagi nei canili in Italia, spesso condannati all'ergastolo, ed il costo per le casse pubbliche di circa 5,25 miliardi l’anno [2]. Il Ministero della Sanità registra una crescita della presenza di circa 100mila animali all’anno, dati dai quali si può immaginare quali siano i contorni che il fenomeno sta assumendo. A seguito del dossier nel 2016 propone di tassare i possessori di cani non sterilizzati[3].

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 25 giugno 1996 al 23 dicembre 1996 ricopre l'incarico di capo ufficio stampa del Comune di Roma. Dal 1º gennaio 1998 al 31 dicembre 2001 è nuovamente capo dell'ufficio stampa del comune di Roma e portavoce del Sindaco di Roma. Dal mese di febbraio 1998 a gennaio 2001 ha ricoperto l'incarico di Capo ufficio stampa del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo del 2000 presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Nel gennaio 2001 diviene il responsabile informazione della campagna elettorale del candidato premier dell'Ulivo e portavoce di Francesco Rutelli. Resta portavoce di Rutelli, come coordinatore dell'Ulivo e capo della Margherita e nel 2004 come coordinatore della lista Uniti nell'Ulivo. Affianca l'ex sindaco di Roma anche nei suoi incarichi di co-presidente del Partito Democratico Europeo, dal 2004 al 2006, e di Ministro per i Beni e le Attività Culturali e Vicepresidente del Consiglio, dal 2006 al 2008.

Elezione a deputato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Emilia-Romagna, nelle liste del Partito Democratico. Successivamente viene eletto Segretario Generale della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Lazio 1 e rieletto Segretario Generale della Commissione parlamentare per l‘indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

Nel settembre 2019 lascia il Partito Democratico e aderisce a Italia Viva, il nuovo partito fondato da Matteo Renzi.


Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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