Metropolia di Maronia e Komotini

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La cattedrale metropolitana della Dormizione della Vergine Maria.

La metropolia di Maronia e Komotini (in greco: Ιερά Μητρόπολις Μαρωνείας και Κομοτηνής; Ierá Mitrópolīs Maroneias kai Komotinis) è una diocesi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, pastoralmente affidata alla Chiesa di Grecia, con sede a Komotini, nella Macedonia Orientale e Tracia, dove si trova la cattedrale metropolitana della Dormizione della Vergine Maria.

Dal 21 febbraio 2013 il metropolita è Pantalemone Moutafis.[1]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La metropolia si estende nell'unità periferica dei Rodopi nella Macedonia Orientale e Tracia nel nord-est della Grecia.

Sede del metropolita è la città di Komotini, dove si trova la cattedrale metropolitana della Dormizione della Vergine Maria.

Dal punto di vista canonico, la metropolia fa parte del patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Tuttavia, trovandosi in territorio greco, la gestione pastorale è affidata alle cure dell'arcivescovo di Atene e della Chiesa di Grecia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Maronia (o Maronea) è un'antica sede episcopale, risalente all'epoca romana e bizantina, nella provincia romana di Rodope, subordinata al patriarcato di Costantinopoli. Nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato è attestata dal VI secolo, dapprima come sede arcivescovile autocefala e poi come metropolia.[2]

Secondo Michel Le Quien, il primo vescovo documentato di Maronia sarebbe Alessandro, che prese parte al concilio di Sardica tra il 343 e il 344; lo stesso autore tuttavia, a causa di una diversa lettura delle fonti, attribuisce questo vescovo anche alla diocesi di Messene. Il primo vescovo certo è Timoteo, che all'inizio del V secolo sostenne la causa di Giovanni Crisostomo e fu esiliato.

Verso la metà del XIV secolo l'arcidioesi fu elevata al rango di metropolia, ma poco dopo venne soppressa, probabilmente a causa della riduzione del numero dei cristiani nella regione. Non sono più noti metropoliti di Maronia fino a metà del XVII secolo con il vescovo Pancrazio, in occasione della restaurazione della metropolia all'epoca del patriarca Joannicus II di Costantinopoli. Fu in questo momento che la sede dei metropoliti fu trasferita a Komotini, nei cui pressi si trovavano i resti di un'altra sede di epoca romano/bizantina, l'arcidiocesi di Massimianopoli di Rodope (poi diocesi di Mosinopoli).[3]

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EL) ΒΙΟΓΡΑΦΙΚΟ, immaroniaskomotinis.gr
  2. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 502, voce Maroneia.
  3. ^ (EL) ΙΕΡΑ ΜΗΤΡΟΠΟΛΙΣ ΜΑΡΩΝΕΙΑΣ ΚΑΙ ΚΟΜΟΤΗΝΗΣ, immaroniaskomotinis.gr
  4. ^ a b c d e f Le Quien, Oriens christianus, Tomo I, coll. 1195-1198.
  5. ^ (DE) Philippos, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, ed. online, nº 6160.
  6. ^ (DE) Innokentios, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, ed. online, nº 2687.
  7. ^ (DE) Niketas, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, ed. online, nº 25708.
  8. ^ (DE) Basileios, metropolitan of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  9. ^ (DE) Theophilos, archbishop of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  10. ^ (DE) Leon, archbishop of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  11. ^ (DE) Theodoros, archbishop of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  12. ^ (DE) Theodoulos, archbishop of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  13. ^ (DE) Niketas, archbishop of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  14. ^ (DE) Archbishop of Maroneia, Prosopography of the Byzantine World, ed. online, 2016.
  15. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 26764.
  16. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 7767.
  17. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 14022.
  18. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 1644.
  19. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 24603.
  20. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 1099.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]