Martino Garrati

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Lectura aurea in opere feudorum, 1564

Martino Garrati, o Garati, latinizzato come Martinus Garatus o de Garatis[1] (Lodi, ... – Bologna, 1453), è stato un giurista italiano del XV secolo.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tractatus de principatu, manoscritto, 1446-1447. Biblioteca Trivulziana, Milano.

Nacque a Lodi tra la fine del XIV secolo e i primi anni del XV da una famiglia di notai appartenente alla piccola nobiltà locale.[2] Conseguì il dottorato nel 1430 all'università di Pavia in diritto civile e in seguito anche in diritto canonico.[2] Iniziò la propria carriera come giudice dei dazi di Lodi e del suo distretto per conto del duca di Milano Filippo Maria Visconti nel 1430 e lavorò come causidico assieme al fratello Boccaccino.[2]

Si trasferì a Pavia, dove nel 1438 si iscrisse al collegio dei giureconsulti; l'anno successivo iniziò a insegnare come lettore presso l'università ticinese e nel 1445 in quella di Pavia; grazie alla sua fama accrebbe il proprio patrimonio.[2] Nel 1446 si trasferì all'università di Siena e tre anni dopo a Bologna, quindi a Parma e poi a Ferrara.[2]

Tra le sue opere un trattato sulla moneta e uno sulla canonizzazione dei santi, il primo del suo genere nell'ambito del diritto medievale,[2] scritto in occasione del processo di canonizzazione di Bernardino da Siena e dedicato a Giovanni da Capestrano.

Morì nel 1453 a Bologna.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Manoscritti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il cognome è registrato con molte altre varianti, vedi VIAF, su viaf.org.
  2. ^ a b c d e f g h DBI.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gigliola Soldi Rondinini, GARATI, Martino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1999. Modifica su Wikidata
  • Gigliola Rondinini Soldi (a cura di), Il tractatus De principibus di Martino Garati da Lodi. Con l'edizione critica della rubrica De principibus, Istituto editoriale cisalpino, 1968.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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