Mario Fregonara

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Mario Fregonara

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVIII, XXIX
Gruppo
parlamentare
PNF
Sito istituzionale

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
LegislaturaXXX
Gruppo
parlamentare
Corporazione dei Cereali

Dati generali
Partito politicoPNF
ProfessioneAgronomo, Geometra

Mario Fregonara (Trecate, 15 maggio 1899Monte Golico, 27 febbraio 1941) è stato un militare italiano, capitano di complemento dell'8º Reggimento Alpini durante la seconda guerra mondiale, medaglia d'oro a valor militare[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di una famiglia di agricoltori piemontesi, si diploma geometra nel 1917. Frequenta quindi la Accademia Militare di Modena e nel 1918 partecipa alla prima guerra mondiale nel 7º reparto mitraglieri.

Posto in congedo nel 1919 con il grado di sottotenente e riprende il lavoro nell'azienda di famiglia. Come civile occupa posti di rilievo nel sindacato agricolo e diviene prima consigliere nazionale e poi vice presidente della Banca Nazionale dell'Agricoltura e presidente della Federazione Italiana dei Consorzi Agrari.[2]

Promosso Capitano nel 1937 veniva richiamato in servizio nel 1939 e destinato all'8º reggimento Alpini della divisione "Julia" e nel febbraio 1941 in Albania assumeva il comando della 72ª compagnia del battaglione "Tolmezzo". Al comando della sua compagnia veniva colpito a morte durante un'azione di guerra e quindi insignito di Medaglia d'oro alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'Oro al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Alla testa di una compagnia alpina, da lui forgiata in solido strumento di guerra, attaccava, in pieno terreno impervio ed in condizioni atmosferiche proibitive per il gelo e l’infuriare della tormenta, munite posizioni avversarie e a colpi di bombe a mano e di pugnale riusciva ad aver ragione del nemico che, posto in fuga, abbandonava armi e materiali. Contrattaccato una prima volta e costretto a ripiegare, riordinava i superstiti e, con estrema decisione ed indomito coraggio, contrassaltava e respingeva l’avversario rioccupando la posizione. Sopraffatto nuovamente da soverchianti forze, sempre primo dove maggiormente infuriava la lotta, opponeva disperata resistenza, fino a quando veniva colpito a morte. Fulgida figura di eroe, nobilissimo esempio di audacia, abnegazione ed amor Patrio.[4]»
— Quota 1615 di Monte Golico (Fronte greco), 27 febbraio 1941

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • La sezione ANA di Novara gli ha dedicato il vessillo di sezione nel 1959.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Copia archiviata, su ana.it. URL consultato il 5 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
  2. ^ :: LA CITTÀ E LA GUERRA - NOVARA 1940-45 - ITINERARI - LA VITA QUOTIDIANA A NOVARA DURANTE LA GUERRA :: Archiviato il 25 aprile 2008 in Internet Archive.
  3. ^ archivio giuseppe martelli, su webalice.it. URL consultato il 13 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2007).
  4. ^ [1] Quirinale - scheda - visto 30 dicembre 2008

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]