Marie-France Garaud

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Marie-France Garaud, nata Marie-Françoise Quintard (Poitiers, 6 marzo 1934Saint-Pompain, 22 maggio 2024[1]), è stata una politica francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si laureò in legge a Poitiers, specializzandosi in diritto pubblico, diritto privato e storia del diritto. Dal 1954 esercitò l'avvocatura. Divenne nel 1974 consigliera alla Corte dei conti, dove rimase fino al collocamento a riposo nel 1999. Fu iscritta all'ordine degli avvocati fino alla morte.

A Poitiers ebbe fra i suoi professori l'eminente giurista Jean Foyer. Quest'ultimo, nominato nel 1961 ministro della Cooperazione nel governo di Michel Debré, la chiamò a far parte del suo gabinetto in qualità di consigliera parlamentare. Quando poi Foyer venne nominato guardasigilli nel primo governo di Georges Pompidou, il 14 aprile 1962, la Garaud passò, in qualità di chargée de mission (consulente) al ministero della Giustizia, dove strinse un forte legame con Simone Veil e soprattutto con Pierre Arpaillange.

Dal 1967 fu chargée de mission (consulente) del Primo ministro Georges Pompidou. In quel periodo iniziò il suo sodalizio con Pierre Juillet (1921-1999), eminenza grigia di Pompidou. Per le sue relazioni col ministero della Giustizia, il ruolo di Garaud assunse grande rilievo tra l'ottobre 1968 e il gennaio 1969, quando Pompidou, ormai non più Primo ministro, dovette far fronte a una campagna diffamatoria ai danni di sua moglie: alcuni elementi occulti, infatti, tramarono per trascinare Claude Pompidou nell'affaire Markovic, un'inchiesta giudiziaria che vide coinvolto, fra gli altri, Alain Delon.

Il 15 giugno 1969 Georges Pompidou fu eletto presidente della Repubblica. Marie-France Garaud declinò l'offerta di un ministero, accettando invece il ruolo più defilato di consigliera tecnica presso il Segretariato generale della Presidenza. Costituì così con Juillet, anch'egli membro del circolo presidenziale, una specie di gabinetto-ombra influentissimo, in grado di fare e disfare carriere politiche, per esempio conducendo una lotta senza quartiere, anche con mezzi poco ortodossi, contro il Primo ministro Jacques Chaban-Delmas. Quest'ultimo dovrà rassegnare le dimissioni il 5 luglio 1972.

Risale a questo periodo l'intensificarsi dei legami tra Garaud e Juillet da una parte e l'astro nascente del gollismo Jacques Chirac dall'altra. Il 2 aprile 1974, alla morte di Pompidou, Garaud e Juillet tentarono d'imporre la candidatura alla presidenza della Repubblica del Primo ministro Pierre Messmer. Alla rinuncia di quest'ultimo, concentrarono tutti i loro sforzi per portare all'insuccesso il candidato ufficiale del partito gollista Chaban-Delmas (che infatti non riuscirà a passare al ballottaggio) e favorire l'elezione di Valéry Giscard d'Estaing.

Dal maggio 1974 la Garaud fu consigliera tecnica del Primo ministro Jacques Chirac, sempre insieme con Pierre Juillet. Quando il 25 agosto 1976 Chirac lasciò la guida del governo, i due lo seguirono nel movimento gollista che su loro impulso il 5 dicembre 1976 fu rifondato prendendo il nome di Rassemblement pour la République (RPR).

I rapporti con Chirac si incrinarono in occasione delle elezioni europee del 1979, giacché la linea antieuropeista sostenuta fin dal 1978 dalla Garaud e dal Juillet fu da molti considerata come la causa principale dell'insuccesso elettorale del nuovo partito. Negli anni successivi, Marie-France Garaud emise una serie di giudizi sprezzanti nei confronti di Chirac.[2] Nel 1981 la Garaud si candidò alle elezioni per la presidenza della Repubblica ottenendo l'1,3% dei voti.

Nel 1982 fondò il think tank "Institut de géopolitique" dirigendonda allora il periodico Géopolitique.

Nel 1992 fu tra i principali oppositori dell'adesione della Francia al trattato di Maastricht. Alle elezioni per il parlamento europeo del 1999 si candidò nelle liste del Raggruppamento per la Francia-Movimento per la Francia, la formazione politica di Charles Pasqua e Philippe de Villiers; una volta eletta, aderì al gruppo dei non iscritti[3]. Non si ricandidò nel 2004.

Fu autrice di saggi di politica ed economia.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nata Marie-Françoise Quintard, sposò il 28 dicembre 1959 Louis Garaud, avvocato cassazionista, dal quale ebbe figli: Jean-Yves e Christophe, entrambi avvocati. Divenne vedova nel 2001.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Nécrologie. Marie-France Garaud est morte dans son château de Saint-Pompain en Deux-Sèvres, su www.ouest-france.fr, 23 maggio 2024. URL consultato il 23 maggio 2024.
  2. ^ Marie-France Garaud: La Fête des fous: Qui a tué la Ve République? Plon 2006.
  3. ^ Parlamento europeo.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN39435693 · ISNI (EN0000 0000 8374 1314 · LCCN (ENn93046683 · GND (DE142976954 · BNF (FRcb12264658z (data) · J9U (ENHE987007450947305171