Lucio Pedanio Secondo

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Lucio Pedanio Secondo
Praefectus urbi
Nome originaleLucius Pedanius Secundus
Morte61
PredecessoreLucio Volusio Saturnino
SuccessoreTito Flavio Sabino
GensPedania

Lucio Pedanio Secondo (in latino Lucius Pedanius Secundus; ... – 61) è stato un politico romano che ha ricoperto varie cariche nel I secolo: console suffetto, senatore e praefectus urbi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 43, durante il regno di Claudio, fu console suffetto dalle calende di marzo alle calende di luglio, insieme a Sesto Palpellio Istro.[1] Pedanio Secondo fu il primo senatore delle province spagnole a raggiungere il grado di console dopo l'anomalo mandato di Lucio Cornelio Balbo nel 40 a.C.[2]

Nel 56 fu nominato praefectus urbi da Nerone. Si conoscono pochi dettagli del suo mandato: solo che fu assassinato nel 61 da uno dei suoi schiavi. Il senato, mosso, tra gli altri, da Gaio Cassio Longino, approvò l'esecuzione di tutti i quattrocento schiavi di Pedanio Secondo, secondo il diritto romano;[3] una versione ridotta del discorso di Longino è stata conservata da Tacito.[4] Il popolo chiese il rilascio degli schiavi innocenti, ma Nerone schierò l'esercito romano per impedire alla folla di interrompere le esecuzioni.[4][5]

I Pedanii avevano le loro radici come coloni romani nella città di Barcino (l'odierna Barcellona) nella Spagna tarraconense. I discendenti di Pedanio Secondo includono una serie di consoli, a cominciare da suo figlio Gneo Pedanio Fusco Salinatore, console nel 61.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paul Gallivan, The Fasti for the Reign of Claudius, in The Classical Quarterly, vol. 28, n. 2, 1978, pp. 407–426. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  2. ^ a b Ronald Syme, The Ummidii, in Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte, vol. 17, n. 1, 1968, pp. 72–105. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  3. ^ Alessandro Barbero, lezione sulla schiavitù: 'Quando a Roma vennero crocifissi 400 innocenti per una legge', su Repubblica TV - Repubblica, La Repubblica, 30 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  4. ^ a b LacusCurtius • Tacitus, Annals — Book XIV Chapters 40‑65, su penelope.uchicago.edu. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  5. ^ (EN) Groupe international de recherches sur l'esclavage dans l'antiquité, Fear of slaves, fear of enslavement in the ancient Mediterranean, Presses Univ. Franche-Comté, 2007, pp. 151-152, ISBN 978-2-84867-169-7. URL consultato il 2 dicembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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