Livre terrier

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Terrier della commenda di Libdo

Un livre terrier, o terrier, era un registro contenente le leggi e gli usi di una signoria feudale, la descrizione dei beni immobile, i diritti e le condizioni degli abitanti, le tasse e le imposte (gli obblighi fiscali) a cui essi sono sottoposti.

Dal XV secolo, il terrier si è imposto come uno dei strumenti dell'amministrazione della Signoria (del Feudo): l'evoluzione della loro registrazione (delle loro scritture) segnala nei Signori una volontà di perfezionare e migliorare la gestione delle loro terre.

I "terrier" sono gli eredi lontani dei polittici carolingi e del censuo dei secoli XI e XII.

Per fare l'inventario dei "Censuo", i signori erano tenuti a ottenere l'adesione e la partecipazione attiva degli affittuari per dichiarare, davanti al notaio scelto dal signore del feudo, la quantità e la natura delle imposte alle quali sono soggette e la descrizione delle terre su cui si trovavano.

Per obbligare i custodi affittuari, naturalmente riluttanti, ad effettuare questa specie di censimento, i signori fecero appello alla pubblica autorità, reale o principesca, che rilasciarono loro delle "lettres à terrier" (o lettere patenti) e che troveranno in esse una nuova fonte di reddito e un mezzo per far riconoscere la loro autorità in materia di giustizia. I signori così hanno avuto così l'opportunità di utilizzare la giustizia principesca o reale per costringere i loro affittuari recalcitranti.

Il "Livre terrier" è un insieme di atti, o riconoscimenti, sottoscritti davanti ad un notaio dagli affittuari del signore del feudo in un dato momento. Per "la reconnaissance" (i riconoscimenti), il conduttore in affitto o usufruttuario riconosce di detenere in servitù dal feudatario la o le particelle possedute a titolo precario e di dovere allo stesso signorotto questo "censuo" o tali servigi per ogni anno, come pure il "lods o milods"[1] in caso di mutazioni del possesso.

La "reconnaissance" comporta l'identificazione della parcella, per la sua natura (terra, prato, bosco, vite, fienile, abitazione, ecc), per la sua estensione, (a Lione si citavano: bicherées[2], hommées[3], fessorées[4], ecc.), dalla sua situazione (parrocchia, villaggio - località, strada, ecc.) e i suoi confini per i quali sono anche resi natura del titolo e possessori. Questi sono i dettagli che dovrebbero rendere il riconoscimento ideale.

Nel 1678, un regolamento di Jean-Baptiste Colbert decide l'invio di un esemplare alla Chambre des comptes locale, la seconda copia conservata dal proprietario.

Una decisione del Consiglio di Stato del 21 agosto 1691 crea a Parigi un deposito destinato a riunire una copia di tutti i "terrier" del Regno. La gestione del deposito fu disastrosa; si è bruciato nel 1737.

La distruzione con il fuoco di migliaia di "terrier" nell'estate del 1789 e negli anni 1790-1792 ha sorpreso e sconcertato i contemporanei dell'evento. Infatti, il contenuto dei cahiers de doléances non rimetteva in discussione l'esistenza dei "Livre terrier", ma essi sono diventati la questione che contrappone la reazione feudale degli anni che precedono la Rivoluzione francese che vedono il rinnovarsi di molti dei "terrier", chiedendo i feudatari di procedere con il ripristino dei diritti signoriali dimenticati.

A partire da luglio 1789 nascono una serie di « guerres contre les châteaux » (lett. guerre contro i castelli (dei Signorotti feudali)) alimentate da una legislazione ostile. Esse colpiscono particolarmente i "terrier" e le "carte" che legittimano il regime dei Signori.

La notte del 4 agosto 1789, l'Assemblea nazionale proclama "distruggere completamente il regime feudale", ma si distingue tra i diritti feudali, di cui alcuni sono dichiarati indennizzabili: sono precisamente quelli registrati nei "Livre terrier". In questa situazione confusa che provoca disordini, il legislatore decide infine, il 17 luglio 1793, per l'eliminazione di ogni traccia del feudalesimo. I "terrier" depositati in copia prima del 10 agosto dovrà essere bruciato in presenza del Consiglio generale della Commune di Parigi. Dopo le proteste dei proprietari (soprattutto in Borgogna), l'applicazione della legge potrà essere sospesa fino alla costituzione di un catasto.

Prima dell'esistenza del catasto creato da Napoleone I nel 1807, le sole planimetrie registrate che permettono di conoscere le proprietà sono pertanto le planimetrie dei "Livre terrier". È superfluo sottolineare l'interesse che rivestono tali documenti, da tanto sono particolareggiati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ dal francese antico lod (beneplacito - consenso), dal latino laus, laudis, "elogio" - diritto di mutazione dovuto al signore feudale in caso di alienazione di un "censive" (censuo).
  2. ^ Misura di superficie agraria: Bicherée de Lyon (196 toises carrées lyonnaises) : 12 are, 93 centiare, 3978 - Toise carrée de Lyon (Toise quadrato di Lione, detto della città) : 6, 59896861 metri².
  3. ^ Misura di superficie agraria: Hommée de Lyon (Hommée quadrato di Lione, superficie lavorata da un uomo in una giornata): 4 are, 31 centiare, 1326
  4. ^ Misura di superficie agraria: L'hommée, o fousserée, o fosserée, o fessorée, è la superficie di vigneto che può essere lavorata da un uomo in un giorno con un « fossoir » (Marra: attrezzo simile alla zappa con ferro largo e piatto, usato per lavorare il terreno in superficie e per mescolare ...).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bluche, François. L'Ancien régime: Institutions et société. Collection: Livre de poche. Paris: Editions de Fallois, 1993. ISBN 2-253-06423-8
  • Salmon, J.H.M. Society in Crisis: France in the Sixteenth Century. Methuen: London, 1975. ISBN 0-416-73050-7
  • Bernard Barbiche, Les Institutions de la monarchie française à l'époque moderne, Paris: PUF, collection "Premier Cycle", 1999.
  • Daniel Dessert, Argent, pouvoir et société au grand siècle, Paris: Fayard, 1984.
  • Arlette Jouanna, Philippe Hamon, Dominique Biloghi, Guy Le Thiec, "Finances", La France de la Renaissance: Histoire et Dictionnaire, Paris: Laffont, 2001.

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