La vittoria di Wellington
La vittoria di Wellington | |
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Compositore | Ludwig van Beethoven |
Numero d'opera | 91 |
Epoca di composizione | 1813 |
Prima esecuzione | Vienna, 8 dicembre 1813 |
Dedica | Giorgio Augusto Federico del Regno Unito |
Durata media | 15 minuti |
Organico | orchestra |
Movimenti | |
I Battaglia
II Sinfonia di Vittoria | |
La vittoria di Wellington o La battaglia di Vittoria (titolo originale in tedesco: Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria), op. 91, è una composizione orchestrale di Ludwig van Beethoven del 1813.[1]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Fu composta in collaborazione con Johann Nepomuk Mälzel, per celebrare il trionfo militare di Wellington su Giuseppe Bonaparte nella Battaglia di Vitoria del 21 giugno 1813.[2] L'opera fu eseguita per la prima volta durante due concerti di beneficenza per soldati invalidi l'8[1] e il 12 dicembre 1813[2] a Vienna, in cui ebbe luogo anche la prima esecuzione della Sinfonia n. 7 la quale ebbe un enorme successo[3], tanto da dover essere replicata tre settimane più tardi e ancora il 24 febbraio 1814, questa volta in programma con la Sinfonia n. 8.
La settima sinfonia e il Wellingtons Sieg furono eseguiti il 29 novembre 1814, durante il Congresso di Vienna, in una sala dell'Hofburg gremita da seimila invitati, fra i quali tutti i sovrani presenti al congresso. Fu un momento trionfale per il compositore, che portò personalmente gli inviti ai sovrani.
Fu anche grazie al grande successo della composizione La vittoria di Wellington che in quegli anni Beethoven raggiunse l'apice della sua popolarità; inoltre si aprì una disputa tra il compositore e Mälzel sui diritti d'autore dell'opera, una controversia che durò a lungo finché i diritti vennero definitivamente riconosciuti appartenere a Beethoven.[2]
Tecnica[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di un pezzo di musica a programma, con vari suoni ricreati artificiosamente per riprodurre i rumori tipici di una battaglia militare, tra cui cannonate, fucilate e fanfare, quanto di più lontano dall'ideale sinfonico di quel periodo[2]. Nonostante il suo grande e immediato successo, oggi si fa addirittura fatica a concepire questa composizione come opera di Beethoven, ed è considerata come una delle sue opere meno importanti e più "commerciali".[2]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Ludwig van Beethoven (1770-1827), su beethoven-haus-bonn.de. URL consultato il 13-08-09 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ a b c d e "Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria" op. 91, su beethoven-haus-bonn.de. URL consultato il 13-08-09 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2014).
- ^ Beethoven, su parodos.it. URL consultato il 13-08-09 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La vittoria di Wellington
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Battle Symphony, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Spartiti o libretti di La vittoria di Wellington, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) La vittoria di Wellington, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Immagine dello spartito originale sul sito del museo Beethoven-Haus a Bonn, su beethoven-haus-bonn.de. URL consultato il 13 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 176215530 · LCCN (EN) n83163531 · GND (DE) 300017723 · BNF (FR) cb13908275h (data) · J9U (EN, HE) 987007602188205171 |
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