La rivolta degli schiavi

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La rivolta degli schiavi
Paese di produzioneItalia, Germania, Spagna
Anno1960
Durata100 min
Rapporto2,35 : 1
Genereepico, storico, avventura
RegiaNunzio Malasomma
Soggettodal romanzo Fabiola o la Chiesa delle catacombe del cardinale Nicholas Wiseman
SceneggiaturaDuccio Tessari, Stefano Strucchi, Daniel Mainwaring
ProduttorePaolo Moffa
Casa di produzioneAmbrosiana Cinematografica, C.B. Films S.A., Ultra Film
Distribuzione in italianoDear Film
FotografiaCecilio Paniagua
MontaggioEraldo Da Roma
MusicheAngelo Francesco Lavagnino
ScenografiaRamiro Gómez (con il nome Ramiro Gómez García)
CostumiVittorio Rossi
TruccoCarmen Martin
Interpreti e personaggi

La rivolta degli schiavi è un film del 1960 diretto da Nunzio Malasomma.

Il soggetto è tratto dal romanzo Fabiola o la Chiesa delle catacombe del cardinale Nicholas Wiseman. Dallo stesso soggetto vennero tratti in precedenza i film Fabiola del 1918 Fabiola del 1949.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Sotto il regno di Massimiano, lo schiavo cristiano Vibio si rivolta contro la crudeltà dei suoi padroni. Viene comperato da Claudio, un patrizio romano che lo vorrebbe vedere combattere nell'arena come gladiatore ma lui si rifiuta e fugge con Claudia, figlia del patrizio romano, che si converte alla fede cristiana.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Una co-produzione tra Spagna, Italia e Germania Ovest con produttore Paolo Moffa, fondatore della Società Ambrosiana Cinematografica.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, distribuito dalla United Artists, uscì nelle sale italiane il 30 dicembre 1960. In Spagna, il film incassò 56.400 escudos, vendendo 642 biglietti.

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

  • Italia: 30 dicembre 1960
  • Germania Ovest: 17 marzo 1961
  • USA: giugno 1961
  • Francia: 7 giugno 1961
  • Svezia: 11 settembre 1961
  • Spagna: 18 settembre 1961
  • Argentina: 28 settembre 1961
  • Finlandia: 13 ottobre 1961
  • Giappone: 3 dicembre 1961
  • UK: 1962
  • Danimarca: 25 giugno 1962
  • Turchia: marzo 1963

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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