la Padania

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la Padania
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàquotidiano
Generequotidiano politico
Formatotabloid
FondatoreLega Nord
Fondazione8 gennaio 1997
Chiusura30 novembre 2014
SedeVia Bellerio, 41 - 20161 Milano
EditoreEditoriale Nord S.c.a.r.l.
Diffusione cartacea47 000[1] (2008)
DirettoreVedi sezione
ISSN1590-9956 (WC · ACNP)
 

la Padania è stato un quotidiano politico, organo ufficiale della Lega Nord, fondato nel 1997 e chiuso nel 2014.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Fu il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, a voler fondare, nel 1996, un quotidiano politico per diffondere le idee del partito; fino ad allora l'unica pubblicazione ufficiale leghista era il periodico Lombardia Autonomista, organo della Lega Lombarda nato nel 1990 a Varese.[2]

Testata della Padania dal 2001 al 2012

Fondata in un periodo in cui il movimento leghista faceva la scelta secessionista, la testata prese il nome dal nuovo stato che il partito voleva fondare. I primi "numeri zero" del giornale uscirono durante le manifestazioni del settembre 1996. L'uscita effettiva e regolare nelle edicole si ebbe a partire dall'8 gennaio 1997 sotto la direzione di Gianluca Marchi.[3]

Slogan utilizzato dal partito durante e dopo il V Congresso Federale e dalla Padania a partire dal 1º luglio 2012

Dopo la direzione di Gianluca Marchi (1997-1999) si sono succeduti alla guida del quotidiano personalità di varia estrazione, non sempre riconducibili al progetto politico e ideologico della Lega Nord. La Padania perdeva autorevolezza, venendo abbandonata anche da una cospicua parte dell'elettorato leghista.

Crisi e chiusura[modifica | modifica wikitesto]

Pur venendo stampato ufficialmente in circa 60 000 copie, il quotidiano ebbe un calo di vendite e rimase in gran parte invenduto.[4] Nonostante i 4 milioni di euro annui incassati come contributo pubblico previsto dalla legge sull'editoria per i quotidiani ufficiali dei partiti, si calcola che le perdite ammontassero a circa un milione di euro l'anno.[4]

La direzione di Aurora Lussana (iniziata nell'ottobre 2012) riportava il quotidiano in sintonia con gli elettori leghisti, ma ormai la gestione era diventata deficitaria. Il 2 dicembre 2013 il comitato di redazione proclamava una giornata di sciopero, il primo nella storia del quotidiano. I giornalisti decisero anche il ritiro delle firme per alcuni giorni.[5][6]

L'8 novembre 2014 il comitato di redazione del giornale annunciava l'avvio della cassa integrazione per tutti i dipendenti dell'Editoriale Nord e conseguentemente, a partire dal 1º dicembre successivo, la fine della distribuzione del quotidiano in edicola e la chiusura del relativo sito web.[7]

La Nuova Padania[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile 2020 nasce La Nuova Padania, testata online indipendente sotto la direzione di Stefania Piazzo, già direttrice responsabile de La Padania nel 2012, affiancata nella realizzazione del progetto da Riccardo Rocchesso, cofondatore, e dalle firme dell'ex Ministro Giancarlo Pagliarini, Antonino Arconte, Giuseppe Reguzzoni, Marcus Dardi, Roberto Gremmo e Gianluca Comerio. La linea editoriale risulta chiaramente essere a difesa del Nord a sostegno dei numerosi movimenti autonomisti e indipendentisti ricostituiti nel Nord Italia, abbandonando di fatto ogni collegamento pratico ed ideologico con la Lega per Salvini Premier e il nuovo corso nazionalista italiano da essa intrapreso.

Sottotitoli della testata[modifica | modifica wikitesto]

  • Quotidiano del Nord (8 gennaio 1997 - 12 settembre 1998)
  • Nord unito (13 settembre 1998 - 2 novembre 1999)
  • Nord mitteleuropeo (3 novembre 1999 - 7 novembre 2000)
  • Mitteleuropa (8 novembre 2000 - 22 luglio 2001)
  • La voce del Nord (24 luglio 2001 - 30 giugno 2012)
  • Prima il Nord! (1º luglio 2012 - 30 novembre 2014)

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Finanziamenti pubblici[modifica | modifica wikitesto]

La Padania ha beneficiato della legge sulle sovvenzioni pubbliche all'editoria.[8]

Anno Finanziamento
1997 3 398 684,00 € [9]
1998 4 028 363,00 €[10]
1999 4 028 363,00 €[11]
2000 4 028 363,00 €[12]
2001 4 028 363,00 €[13]
2002 4 028 363,00 €[14]
2003 4 028 363,80 €[15]
2004 4 028 363,81 €[16]
2005 4 028 363,81 €[17]
2006 4 028 363,82 €[18]
2007 4 028 363,82 €[19]
2008 3 947 796,54 €[20]
2009 3 896 339,15 €[21]
2010 3 657 696,64 €[22]
2011 2 682 304,80 €[23]
2012 2 001 468,43 €[24]
2013 1 358 494,01 €[25]
Totale 61 226 422,00 €[26]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Padania: il giornale che incassa 12mila euro al giorno Archiviato il 20 dicembre 2014 in Internet Archive.
  2. ^ Lombardia Autonomista[collegamento interrotto]
  3. ^ La Padania, il giornale della Lega ha chiuso ma è costata allo Stato 61 milioni - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2015. URL consultato il 30 settembre 2017.
  4. ^ a b Il giornale della Lega in crisi: conti in rosso per la Padania e sciopero delle firme - Affaritaliani.it Archiviato il 26 novembre 2011 in Internet Archive.
  5. ^ "La Padania" in agitazione, sciopero delle firme, su blitzquotidiano.it. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  6. ^ Conti in rosso, «Padania» nei guai - Corriere della Sera
  7. ^ La Padania chiude per mancanza di fondi: stop al giornale e al sito internet, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 30 settembre 2017.
  8. ^ Speciale contributi editoria Archiviato l'8 novembre 2015 in Internet Archive. dal sito del Governo della Repubblica Italiana
  9. ^ Finanziamento pubblico 1997 dal sito de il Fatto Quotidiano
  10. ^ Finanziamento pubblico 1998 dal sito de il Fatto Quotidiano
  11. ^ Finanziamento pubblico 1999 dal sito de il Fatto Quotidiano
  12. ^ Finanziamento pubblico 2000 dal sito de il Fatto Quotidiano
  13. ^ Finanziamento pubblico 2001 dal sito de il Fatto Quotidiano
  14. ^ Finanziamento pubblico 2002 dal sito de il Fatto Quotidiano
  15. ^ Finanziamento pubblico 2003 Archiviato il 24 dicembre 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  16. ^ Finanziamento pubblico 2004 Archiviato il 24 dicembre 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  17. ^ Finanziamento pubblico 2005 Archiviato il 24 dicembre 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  18. ^ Finanziamento pubblico 2006 Archiviato il 18 agosto 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  19. ^ Finanziamento pubblico 2007 Archiviato il 18 agosto 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  20. ^ Finanziamento pubblico 2008 Archiviato il 24 dicembre 2012 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  21. ^ Finanziamento pubblico 2009 Archiviato il 18 agosto 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  22. ^ Finanziamento pubblico 2010 Archiviato il 19 marzo 2013 in Internet Archive. e Finanziamento pubblico 2010 - Recupero quota Archiviato il 26 novembre 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  23. ^ Finanziamento pubblico 2011 Archiviato il 24 dicembre 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  24. ^ Finanziamento pubblico 2012 Archiviato il 20 dicembre 2013 in Internet Archive. dal sito del Governo italiano
  25. ^ Finanziamento pubblico 2013 dal sito del Governo italiano
  26. ^ La Padania, il giornale della Lega ha chiuso ma è costata allo Stato 61 milioni, su Il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2015. URL consultato il 25 gennaio 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su lapadania.com. URL consultato il 20 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).