Josh Barnett

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Josh Barnett
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 191 cm
Peso 118,4 kg
Arti marziali miste
Specialità Catch wrestling, Jiu jitsu brasiliano, Muay thai
Categoria Pesi massimi
Squadra Bandiera degli Stati Uniti CSW
Carriera
Incontri disputati

43

Soprannome Baby-Faced Assassin
The Warmaster
Combatte da Fullerton, Stati Uniti
Vittorie 35
per knockout 10
per sottomissione 19
per decisione 5
altro 1
Sconfitte 8
per knockout 4
per sottomissione 1
per decisione 3
 

Josh Barnett, vero nome Joshua Lawrence Barnett (Seattle, 10 novembre 1977), è un lottatore di arti marziali miste e wrestler statunitense.

Combatte nella divisione dei pesi massimi per la promozione statunitense UFC, nella quale è stato campione di categoria nel 2002. È stato inoltre finalista dei tornei "Pride Openweight Grand Prix" nel 2006 e "Strikeforce Heavyweight Grand Prix" nel 2011, oltre ad aver vinto titoli minori come quello dell'organizzazione SuperBrawl; è tuttora il campione della divisione openweight nella nota promozione giapponese Pancrase, nonostante non abbia più difeso il titolo dal 2003.

Nel grappling è stato campione del mondo di Jiu jitsu brasiliano no-gi nel 2009 e dal 2014 compete anche nell'organizzazione statunitense Metamoris. È anche allenatore di lotta libera nonché mentore di alcune delle migliori lottatrici del panorama mondiale.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Ascesa e titolo UFC[modifica | modifica wikitesto]

Barnett inizia la sua carriera da professionista nel 1997 con la UFCF per poi passare nel 1999 alla Superbrawl, organizzazione con base nelle Isole Hawaii nella quale vince il torneo dei pesi massimi a spese del veterano Dan Severn.

Nel 2000 riesce ad entrare nella UFC, dove patisce una sconfitta contro Pedro Rizzo per KO ma riesce nell'impresa di vincere il titolo dei pesi massimi sconfiggendo diversi lottatori di valore come Semmy Schilt e l'allora campione in carica Randy Couture, battuto a Las Vegas nel 2002 per KO tecnico.

Esclusione dalla UFC, Pancrase e parentesi nel wrestling professionistico[modifica | modifica wikitesto]

Subito dopo la vittoria del titolo questo gli viene revocato dopo essere risultato positivo ad un test anti doping.

Barnett entra nell'organizzazione Pancrase dove nel 2003 vince il titolo dei pesi massimi contro Yuki Kondo. A questo punto Barnett tenta la strada del wrestling in Giappone con la federazione New Japan Pro-Wrestling. Nel paese del sol levante perde il primo incontro contro Yūji Nagata ma, in tag team con Perry Saturn, resta imbattuto nel tour Fighting Spirit 2003.

Pride[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 entra nella nota federazione giapponese Pride, dove perde i primi due incontri contro la sua "bestia nera" Mirko Filipović ma riesce nell'impresa di arrivare fino in finale nel torneo Openweight Grand Prix del 2006 sconfiggendo notevoli avversari come Antônio Rodrigo Nogueira e Mark Hunt, dovendo però capitolare per la terza volta contro Filipović.

Ancora wrestling e Sengoku[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 torna al wrestling professionistico con la Inoki Genome Federation; successivamente passa sotto il banner Sengoku dell'organizzazione nipponica World Victory Road, dove combatte un paio di incontri e sconfigge l'amico Jeff Monson.

Affliction[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008 entra nella Affliction Entertainment, dove sconfigge Pedro Rizzo e Gilbert Yvel ed ottiene la possibilità di sfidare Fedor Emelianenko nel 2009; l'incontro viene tuttavia annullato e di conseguenza viene allontanato e sostituito con Brett Rogers.

Strikeforce[modifica | modifica wikitesto]

Barnett firma un contratto con la Strikeforce nel 2010 e qui ha l'occasione di rilanciare la sfida a Emelianenko.

Prende parte al torneo dei pesi massimi Strikeforce Heavyweight Grand Prix, dove nei quarti di finale ha la meglio per sottomissione su Brett Rogers; allo stesso torneo prende parte Emelianenko, il quale però viene eliminato subito da Antônio Silva.

In semifinale Barnett si sbarazza al primo round per sottomissione del veterano della Pride Sergei Kharitonov e arriva dunque a confrontarsi in finale con il fuoriclasse della lotta libera Daniel Cormier: nonostante i miglioramenti di Barnett nello striking grazie anche agli allenamenti nella savate, Cormier sfodera dei colpi in piedi d'eccezione per un lottatore della sua mole e ovviamente fa valere la sua tecnica nel wrestling con degli spettacolari takedown; Barnett venne quindi sconfitto ai punti per decisione unanime dei giudici di gara, perdendo la finale del torneo ed interrompendo una serie di vittorie che durava da otto incontri.

Torna alla vittoria nel gennaio 2013 nell'ultimo evento della Strikeforce prima che questa venisse assimilata dalla più importante UFC sottomettendo facilmente l'austriaco Nandor Guelmino nel primo round.

Ritorno in UFC[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 la UFC completò l'accorpamento della Strikeforce al suo interno, di fatto dismettendo quest'ultima; inizialmente Barnett non accettò la prima offerta da parte della promozione nella quale fu un campione undici anni prima, ma in maggio venne ufficializzato il ritorno del lottatore di Seattle[1].

In agosto affrontò l'ex campione Frank Mir, allora numero sei della divisione: Barnett ottenne una grande vittoria per KO tecnico in meno di due minuti. In dicembre venne messo KO in un minuto dal contendente numero 5 Travis Browne.

Nell'agosto del 2014 si dedica al grappling prendendo parte ad un evento della promozione statunitense Metamoris, dove sconfigge l'ex campione ADCC Dean Lister. Successivamente prende parte all'evento della notte di San Silvestro organizzato dalla Inoki Genome Federation in un tag team match che lo vide in squadra con il campione di judo Naoya Ogawa ed opposto alla coppia formata da Kazuyuki Fujita e Minowaman.

A settembre del 2015 affronta in Giappone Roy Nelson. Dopo un incontro durato ben cinque riprese e caratterizzato quasi esclusivamente dalla lotta in clinth contro la gabbia, Barnett ottiene una splendida vittoria per decisione unanime e ottiene il riconoscimento Performance of the Night.

Nel gennaio del 2016 dovette vedersela con il veterano della UFC Ben Rothwell. Durante la seconda ripresa, in un tentativo di takedown di Barnett, Rothwell riuscì a chiuderlo in una gogo choke e a sconfiggerlo per sottomissione. Questa fu la sua prima sconfitta dovuta ad una sottomissione in un match di MMA.

Il 3 settembre dovette affrontare l'ex campione dei pesi massimi UFC Andrei Arlovski. Nei primi secondi dell'incontro entrambi gli atleti misero a segno pesanti colpi al volto andando molto vicini ad una vittoria per KO. Verso la fine della seconda ripresa Barnett riuscì a raggiungere la posizione montata a terra e con il ground and pound mise in serie difficoltà il bielorusso, che venne infine salvato dalla campanella. A quasi due minuti dalla fine del terzo round Barnett subisce un colpo, forse illegale, agli occhi e, dolorante, volta le spalle al suo avversario; per sua fortuna Arlovski non riuscì a finalizzarlo, anzi approfittando della stanchezza di quest'ultimo lo mandò al tappeto con un takedown. Dopo un piccolo scambio al tappeto, raggiunse nuovamente la posizione montata per poi chiudere il match con uno strangolamento da dietro. Con questa vittoria ottenne i premi Fight of the Night e Performance of the Night.

A dicembre del 2016 la UFC notificò una violazione delle regole anti-doping rilevata dalla USADA nei confronti di Barnett: questa segnò la quarta violazione per il lottatore, più di chiunque altro. Nel marzo del 2018 Barnett viene autorizzato a riprendere i combattimenti e riceve una reprimenda pubblica anziché una sospensione da parte dell'agenzia dopo che venne scoperto che il fallito test da parte del lottatore era frutto di un campione contaminato.

Risultati nelle arti marziali miste[modifica | modifica wikitesto]

Risultato Record Avversario Metodo Evento Data Round Tempo Città Note
Vittoria 35-8 Bandiera della Bielorussia Andrei Arlovski Sottomissione (rear naked choke) UFC Fight Night: Arlovski vs. Barnett 3 settembre 2016 3 2:53 Bandiera della Germania Amburgo, Germania Fight of the Night
Performance of the Night
Sconfitta 34-8 Bandiera degli Stati Uniti Ben Rothwell Sottomissione (ghigliottina) UFC on Fox: Johnson vs. Bader 30 gennaio 2016 2 3:48 Bandiera degli Stati Uniti Newark, Stati Uniti
Vittoria 34-7 Bandiera degli Stati Uniti Roy Nelson Decisione (unanime) UFC Fight Night: Barnett vs. Nelson 27 settembre 2015 5 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Performance of the Night
Sconfitta 33-7 Bandiera degli Stati Uniti Travis Browne KO (gomitate) UFC 168: Weidman vs. Silva 2 28 dicembre 2013 1 1:00 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti
Vittoria 33-6 Bandiera degli Stati Uniti Frank Mir KO Tecnico (ginocchiata) UFC 164: Henderson vs. Pettis 31 agosto 2013 1 1:56 Bandiera degli Stati Uniti Milwaukee, Stati Uniti
Vittoria 32-6 Bandiera dell'Austria Nandor Guelmino Sottomissione (triangolo di braccio) Strikeforce: Marquardt vs. Saffiedine 12 gennaio 2013 1 2:11 Bandiera degli Stati Uniti Oklahoma City, Stati Uniti
Sconfitta 31-6 Bandiera degli Stati Uniti Daniel Cormier Decisione (unanime) Strikeforce: Barnett vs. Cormier 19 maggio 2012 5 5:00 Bandiera degli Stati Uniti San Jose, Stati Uniti Strikeforce 2011 Heavyweight Grand Prix, Finale
Vittoria 31–5 Bandiera della Russia Sergei Kharitonov Sottomissione (triangolo di braccio) Strikeforce World Grand Prix: Barnett vs. Kharitonov 10 settembre 2011 1 4:28 Bandiera degli Stati Uniti Cincinnati, Stati Uniti Strikeforce 2011 Heavyweight Grand Prix, Semifinale
Vittoria 30–5 Bandiera degli Stati Uniti Brett Rogers Sottomissione (triangolo di braccio) Strikeforce: Overeem vs. Werdum 18 giugno 2011 2 1:17 Bandiera degli Stati Uniti Dallas, Stati Uniti Strikeforce 2011 Heavyweight Grand Prix, Quarti di finale
Vittoria 29–5 Bandiera del Brasile Geronimo dos Santos KO Tecnico (pugni) Impact FC 1 10 luglio 2010 1 2:35 Bandiera dell'Australia Brisbane, Australia
Vittoria 28–5 Bandiera delle Samoa Americane Mighty Mo Sottomissione (kimura) Dream 13 22 marzo 2010 1 4:41 Bandiera del Giappone Yokohama, Giappone Debutto in Dream
Vittoria 27–5 Bandiera dei Paesi Bassi Gilbert Yvel KO Tecnico (sottomissione ai pugni) Affliction: Day of Reckoning 24 gennaio 2009 3 3:05 Bandiera degli Stati Uniti Anaheim, Stati Uniti
Vittoria 26–5 Bandiera del Brasile Pedro Rizzo KO (pugno) Affliction: Banned 19 luglio 2008 2 1:44 Bandiera degli Stati Uniti Anaheim, Stati Uniti
Vittoria 25–5 Bandiera degli Stati Uniti Jeff Monson Decisione (unanime) World Victory Road Presents: Sengoku 2 18 maggio 2008 3 5:00 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Vittoria 24–5 Bandiera del Giappone Hidehiko Yoshida Sottomissione (heel hook) World Victory Road Presents: Sengoku 1 5 marzo 2008 3 3:23 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Sconfitta 23–5 Bandiera del Brasile Antônio Rodrigo Nogueira Decisione (unanime) Pride Shockwave 2006 31 dicembre 2006 3 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 23–4 Bandiera della Polonia Paweł Nastula Sottomissione (toe hold) Pride 32: The Real Deal 21 ottobre 2006 2 3:04 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti
Sconfitta 22–4 Bandiera della Croazia Mirko Filipović KO Tecnico (sottomissione ai pugni) Pride Final Conflict Absolute 10 settembre 2006 1 5:32 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Pride 2006 Openweight Grand Prix, Finale
Vittoria 22–3 Bandiera del Brasile Antônio Rodrigo Nogueira Decisione (non unanime) Pride Final Conflict Absolute 10 settembre 2006 2 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Pride 2006 Openweight Grand Prix, Semifinale
Vittoria 21–3 Bandiera della Nuova Zelanda Mark Hunt Sottomissione (kimura) Pride Critical Countdown Absolute 1º luglio 2006 1 2:02 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Pride 2006 Openweight Grand Prix, Quarti di finale
Vittoria 20–3 Bandiera della Russia Alexander Emelianenko Sottomissione (keylock) Pride Total Elimination Absolute 5 maggio 2006 2 1:57 Bandiera del Giappone Osaka, Giappone Pride 2006 Openweight Grand Prix, Primo turno
Vittoria 19–3 Bandiera del Giappone Kazuhiro Nakamura Sottomissione (rear naked choke) [Pride 31: Unbreakable 26 febbraio 2006 1 8:10 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Sconfitta 18–3 Bandiera della Croazia Mirko Filipović Decisione (unanime) Pride 30: Starting Over 23 ottobre 2005 3 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Sconfitta 18–2 Bandiera della Croazia Mirko Filipović KO Tecnico (infortunio alla spalla) Pride 28: High Octane 31 ottobre 2004 1 0:46 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Debutto in Pride
Vittoria 18–1 Bandiera dei Paesi Bassi Rene Rooze KO Tecnico (pugni) K-1 MMA ROMANEX 22 maggio 2004 1 2:15 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 17–1 Bandiera dei Paesi Bassi Semmy Schilt Sottomissione (armbar) Inoki Bom-Ba-Ye 2003 31 dicembre 2003 3 4:48 Bandiera del Giappone Kōbe, Giappone Difende il Pancrase Openweight Championship
Vittoria 16–1 Bandiera del Giappone Yoshiki Takahashi Sottomissione (armbar triangolare) NJPW: Ultimate Crush II 13 ottobre 2003 2 2:52 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone Difende il Pancrase Openweight Championship
Vittoria 15–1 Bandiera del Giappone Yuki Kondo Sottomissione (rear naked choke) Pancrase: 10th Anniversary Show 31 agosto 2003 3 3:26 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone Vince il Pancrase Openweight Championship
Vittoria 14–1 Bandiera degli Stati Uniti Jimmy Ambriz KO Tecnico (ginocchiata e pugni) NJPW: Ultimate Crush 2 maggio 2003 1 3:05 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Vittoria 13–1 Bandiera degli Stati Uniti Randy Couture KO Tecnico (pugni) UFC 36: Worlds Collide 22 marzo 2002 2 4:35 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti Vince il titolo dei Pesi Massimi UFC, poi revocato per doping
Vittoria 12–1 Bandiera degli Stati Uniti Bobby Hoffman KO Tecnico (Sottomissione ai pugni) UFC 34: High Voltage 2 novembre 2001 2 4:25 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti
Vittoria 11–1 Bandiera dei Paesi Bassi Semmy Schilt Sottomissione (armbar) UFC 32: Showdown in the Meadowlands 29 giugno 2001 1 4:21 Bandiera degli Stati Uniti East Rutherford, Stati Uniti
Sconfitta 10–1 Bandiera del Brasile Pedro Rizzo KO (pugno) UFC 30: Battle on the Boardwalk 23 febbraio 2001 2 4:21 Bandiera degli Stati Uniti Atlantic City, Stati Uniti
Vittoria 10–0 Bandiera degli Stati Uniti Gan McGee KO Tecnico (pugni) UFC 28: High Stakes 17 novembre 2000 2 4:34 Bandiera degli Stati Uniti Atlantic City, Stati Uniti Debutto in UFC, incontro di Pesi Supermassimi
Vittoria 9–0 Bandiera degli Stati Uniti Dan Severn Sottomissione (armbar) SuperBrawl 16 8 febbraio 2000 4 1:21 Bandiera degli Stati Uniti Honolulu, Stati Uniti
Vittoria 8–0 Bandiera degli Stati Uniti Bobby Hoffman Decisione (unanime) SuperBrawl 13 7 settembre 1999 3 5:00 Bandiera degli Stati Uniti Honolulu, Stati Uniti Vince il Torneo dei Pesi Massimi Superbrawl 13
Vittoria 7–0 Bandiera degli Stati Uniti John Marsh Sottomissione (kimura) SuperBrawl 13 7 settembre 1999 1 4:23 Bandiera degli Stati Uniti Honolulu, Stati Uniti Torneo dei Pesi Massimi Superbrawl 13, Semifinale
Vittoria 6–0 Bandiera della Finlandia Juha Tuhkasaari Sottomissione (armbar) SuperBrawl 13 7 settembre 1999 1 3:32 Bandiera degli Stati Uniti Honolulu, Stati Uniti Torneo dei Pesi Massimi Superbrawl 13, Quarti di finale
Vittoria 5–0 Bandiera degli Stati Uniti Trevor Howard Sottomissione (armbar) UFCF: Night of Champions 19 settembre 1998 1 - Bandiera degli Stati Uniti Washington DC, Stati Uniti
Vittoria 4–0 Bandiera degli Stati Uniti Bob Gilstrap Squalifica UFCF: Night of Champions 14 marzo 1998 1 0:42 Bandiera degli Stati Uniti Washington DC, Stati Uniti
Vittoria 3–0 Bandiera degli Stati Uniti Chris Munsen KO Tecnico (pugni) UFCF: Road to the Championships 2 6 settembre 1997 1 - Bandiera degli Stati Uniti Washington DC, Stati Uniti
Vittoria 2–0 Bandiera degli Stati Uniti Bob Gilstrap Decisione (unanime) UFCF: Road to the Championships 1 7 luglio 1997 1 10:00 Bandiera degli Stati Uniti Washington DC, Stati Uniti
Vittoria 1–0 Bandiera degli Stati Uniti Chris Charnos Sottomissione (rear naked choke) UFCF: Clash of the Titans 11 gennaio 1997 1 2:41 Bandiera degli Stati Uniti Washington DC, Stati Uniti

Note[modifica | modifica wikitesto]

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