Johann Karl Burckhardt

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Johann Karl Burckhardt

Johann Karl Burckhardt, (dopo la naturalizzazione Jean Charles) (Lipsia, 30 aprile 1773Parigi, 22 giugno 1825), è stato un astronomo e matematico tedesco naturalizzato francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò matematica e astronomia a Lipsia. Successivamente, dopo essere stato assistente presso l’Osservatorio di Gotha, raggiunse l’Osservatorio della École militaire a Parigi allora diretta da Jérôme Lalande lavorando presso il Bureau des Longitudes. Nel 1799 fu naturalizzato francese e come cittadino francese fu eletto presso L'Institut de France nel 1804. Dopo la morte di Lalande nel 1807 Burckhardt divenne il direttore dell’Osservatorio della École militaire[1]. Nel 1822 fu eletto membro onorario straniero della American Academy of Arts and Sciences.[2]

A Johann Karl Burckhardt la UAI ha intitolato il cratere lunare Burckhardt[3].

Contributi scientifici[modifica | modifica wikitesto]

Burckhardt condusse studi approfonditi sulle orbite delle comete; in particolare il suo studio sulla cometa del 1770 gli fece guadagnare una grande reputazione. Nel 1812 pubblicò una approfondita teoria lunare[4] dopo quella di Pierre-Simon Laplace. Nelle sue tavole lunari, basate su circa quattromila osservazioni, sono riportati aggiustamenti dei coefficienti basati sul metodo dei minimi quadrati. Uno speciale comitato del Bureau des Longitudes a cui parteciparono Laplace, Delambre, Bouvard, Arago e Poisson dopo averle visionate concluse che esse rappresentavano un miglioramento rispetto alle tavole lunari di Bürg[5]. A seguito di questo giudizio furono ritenute per anni le più affidabili e furono ufficialmente usate per il calcolo delle effemeridi lunari nel The nautical almanac dal 1821 al 1861.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedi pp.571-2 in Allgemeine Deutsche Biographie, Band 3, (Leipzig) 1876; anche p.343 in Encyclopedie des Gens du Monde, tomo 4, parte 1, Paris 1834.
  2. ^ Book of Members, 1780–2010: Chapter B (PDF), su amacad.org, American Academy of Arts and Sciences. URL consultato il 10 ottobre 2016.
  3. ^ (EN) Cratere Burckhardt, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey.
  4. ^ J C Burckhardt, Tables de la Lune, in Tables Astronomiques, edita da Bureau des Longitudes de France Paris (Courcier) 1812; (revisioni edite 1825).
  5. ^ Vedi revisione delle tavole di Burckhardt in von Zach's Monatliche Korrespondenz for June 1813, pp.520-532.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Burckhardt, 1794, Methodus combinatorio-analytica, evolvendis fractionum continuarum valoribus maxime idonea, Leipzig.

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