Ivano Toniolo

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Ivano Toniolo nell'immagine pubblicata da L'Espresso nel 2016

Ivano Toniolo (Padova, 1946Luanda, 2015) è stato un terrorista italiano, uno degli appartenenti al gruppo padovano di Ordine Nuovo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un dirigente locale del Movimento Sociale Italiano e amico di Franco "Giorgio" Freda, fuggì dall'Italia già nel 1972, dopo un primo interrogatorio cui lo sottopose il giudice Giancarlo Stiz.[1][2] Il suo nome emerse durante la deposizione nell'aula di Assise di Milano nel 2000 di Gianni Casalini, infiltrato del SID (Servizio Informazioni Difesa) nel gruppo padovano di Ordine Nuovo (la "fonte Turco" secondo quanto affermato dal generale Gianadelio Maletti),[3] in relazione agli attentati organizzati dalla cellula padovana di Ordine Nuovo i giorni 8 e 9 agosto del 1969 su due treni alla Stazione Centrale di Milano.[4] Secondo la magistratura a casa di Toniolo avrebbe avuto luogo l'incontro tra Franco Freda, Giovanni Ventura, Marco Pozzan e altri personaggi provenienti da Roma e mai identificati il giorno 18 aprile del 1969, in occasione della quale sarebbe stata pianificata una serie di attentati culminati nella strage di piazza Fontana.[5][6]

Dopo la sua fuga all'estero, Toniolo fu irrintracciabile fino alla sua individuazione in Angola intorno al 2009. Anche il generale Gianadelio Maletti indicò in Toniolo uno dei probabili esecutori della strage di piazza Fontana.[7][8] Il giudice Guido Salvini, titolare dell'ultimo processo sulla strage di piazza Fontana dichiarò che «Toniolo era un elemento operativo di primo piano, gestiva uno degli arsenali del gruppo e aveva partecipato alla strage, o quantomeno sapeva ciò che era successo. Sin da allora avevo scritto alla Procura di Milano, nella persona del dottor Spataro, invitandola ad attivarsi per sentire Toniolo, e lo stesso aveva fatto il difensore delle vittime, l’avvocato Federico Sinicato. Non vi fu nessuna risposta. Eppure per trovarlo sarebbe bastato fare una telefonata al Consolato in Angola. Proprio nel 2009 il presidente Napolitano aveva esortato i magistrati a cercare ancora “ogni elemento di verità».[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La morte di Ivano Toniolo porta con sé i segreti di Piazza Fontana, in l'Espresso, 11 dicembre 2016.
  2. ^ La morte di Ivano Toniolo porta con se' i segreti di Piazza Fontana, su Antimafia Duemila, 12 dicembre 2016. URL consultato il 15 giugno 2022.
  3. ^ Marco Nozza, Il Pistarolo. Da Piazza Fontana, trent'anni di storia raccontati da un grande cronista, Milano, Il Saggiatore Tascabili, 2011, p. 333.
  4. ^ a b 12 dicembre 1969. Piazza Fontana: è morto in Angola il sospettato Ivano Toniolo, su Ugo Maria Tassinari, 12 dicembre 2016. URL consultato il 15 giugno 2022.
  5. ^ Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, Decisioni adottate dalla Commissione nella seduta del 22 marzo 2001 in merito alla pubblicazione degli atti e dei documenti prodotti e acquisiti (PDF), 26 aprile 2001, p. 220. URL consultato il 15 giugno 2022.
  6. ^ Antonella Beccaria e Simona Mammano, Attentato Imminente (PDF), Stampa Alternativa - Nuovi Equilibri, 2009, p. 45.
  7. ^ Intervista inedita al generale Gianadelio Maletti, su You Tube.
  8. ^ Piazza Fontana, la mia verità, in l'Espresso, 9 dicembre 2009.

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