Innocenzo a Prato

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Innocenzo a Prato nel 1594

Innocenzo a Prato (Segonzano, 20 maggio 1550Trento, 1º settembre 1615[1][2]) è stato un nobile, storico e letterato italiano, membro della famiglia a Prato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli stemmi degli a Prato (a sinistra) e dei Lodron (a destra) affrescati nella chiesa dell'Immacolata di Piazzo in occasione del matrimonio di Innocenzo

Era figlio del barone Giuseppe a Prato e di Margherita Busio; studiò dapprima ad Innsbruck, e poi a Padova dove, il 30 agosto 1575, si laureò in utroque iure assieme al fratello gemello Germano[1][2].

Fece quindi ritorno in Trentino, dove si dedicò a varie attività; appassionato di letteratura, storia e pittura, scrisse diversi trattati e opere (inclusa Cenni storici intorno alla chiesa e principato di Trento, rimasta inedita)[2]; in quanto fine oratore, venne incaricato di accogliere Rodolfo II d'Asburgo in occasione del suo soggiorno al castello del Buonconsiglio, di ritorno dalla Spagna[2].

Fu console a Trento nel 1582, e si adoperò per far aprire una tipografia nella città (apparentemente senza risvolti concreti) e per rinnovare l'orologio della Torre Civica[2][3]. Ebbe inoltre a cuore il suo comune di origine, per cui scrisse uno statuto[2].

Nel 1582 sposò la contessa Isabella, figlia di Francesco Lodron; la coppia, apparentemente molto affiatata (nei documenti conservatisi riguardanti gli affari famigliari, agiscono di concerto entrambi i coniugi), non ebbe figli[2]; il matrimonio è ricordato dagli stemmi delle due famiglie affrescati nel presbiterio della chiesa dell'Immacolata di Piazzo[4].

Alla sua morte nel 1615, Innocenzo lasciò in usufrutto i suoi beni alla consorte[2] e donò il suo patrimonio librario al convento di San Bernardino[1]. Destinò inoltre dei fondi per tre sacerdoti per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Trento, e per la fondazione della "Scuola Angelica", che avrebbe dovuto essere una scuola per i figli dei cittadini di Trento (di cui aveva già predisposto statuti e programmi), poi mai realizzata per via di processi lunghi e costosi intentati dagli eredi[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c ESTER - PROFILI BIOGRAFICI DEGLI SCRITTORI TRENTINI (PDF), su bibcom.trento.it, p. 2. URL consultato il 25 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i Famiglia a Prato, baroni di Segonzano, su cultura.trentino.it. URL consultato il 25 giugno 2019.
  3. ^ Giambattista di Sardagna, p. 382.
  4. ^ Chiesa dell'Immacolata <Piazzo, Segonzano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 giugno 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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