Innocenzo Costantini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Innocenzo Costantini (Osimo, 1881Roma, 1962) è stato un ingegnere italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La Centrale del Latte di Roma a via Giolitti progettata da Costantini nel 1929

Nato ad Osimo nel 1881, Innocenzo Costantini si laureò in Ingegneria a Roma nel 1904 e si specializzò in elettronica a Liegi nell'Istituto Montefiore. Dal 1909 al 1913 fu ingegnere capo dell'Istituto case popolari a Milano, nonché direttore tecnico presso l'Istituto case popolari a Roma, del quale dal 1917 al 1946 fu direttore generale. Notevole fu anche la sua attività didattica presso la Facoltà di Architettura di Roma dove insegnò economia delle costruzioni civili. Scrisse numerosi testi di ingegneria e architettura. Fu vicepresidente dell'Associazione nazionale ingegneri italiani e membro della Commissione ministeriale per la ricostruzione delle città distrutte dal terremoto nel 1917.[1]

Partito volontario per la guerra del 1915-1918, fu insignito della medaglia commemorativa e di volontario e della croce di guerra.[1]

Morì nel 1962 a Roma.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Costantini, Innocenzo, su Archivi degli architetti, Sistema Archivistico Nazionale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • N. Camarada, Cenno biografico di Costantino M. Costantini, Palermo, Tipografia di F. Lao, 1838.
  • I. Costantini, Le nuove costruzioni dell’Istituto per le case popolari in Roma. La borgata giardino Garbatella, in «Architettura e arti decorative», novembre 1922, pp. 119–137.
  • Urbanisti italiani, a cura dell'Istituto nazionale di urbanistica, Roma, Istituto nazionale di urbanistica, 1952.
  • L. Toschi, Costantino Costantini (1854-1937) e Innocenzo Costantini (1881-1962). Progetti e realizzazioni, Osimo, Industrie grafiche Errebi, 1984.
  • M. F. Panini, Costantino Costantini, un architetto marchigiano e il cantiere dell'eclettismo (1854-1937), Roma, Edizioni Kappa, 2000.
  • Dizionario biografico dei marchigiani, a cura di G. M. Claudi e L. Catri, Ancona, Il lavoro editoriale, 2002.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN78945534 · ISNI (EN0000 0000 5507 9028 · SBN CUBV048807 · LCCN (ENno2009020679 · GND (DE1206652276