Ilmari Joensuu

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Anti Ilmari Joensuu
Soprannome"Pitkä-Jim"
NascitaPori, 19 marzo 1916
MorteJomala, 8 novembre 1963
Cause della morteIncidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera della Finlandia Finlandia
Forza armata Suomen ilmavoimat
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1926-1940
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneGuerra d'inverno
Decorazionivedi qui
dati tratti da Luutnantti Pentti Kalervo Tevä[1]
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Anti Ilmari Joensuu (Pori, 19 marzo 1916Jomala, 8 novembre 1963) è stato un aviatore e militare finlandese, asso dell'aviazione da caccia durante la guerra d'inverno e la guerra di continuazione, conseguendo 5 vittorie accertate in 100 missioni di combattimento.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un caccia Gloster Gladiator Mk.II in decollo da Joensuu, Finlandia.

Nacque a Pori il 19 marzo 1916.[1][2] Iniziò a lavorare nel mondo dell'aviazione come costruttore di alianti e negli anni Trenta del XX secolo fu membro del club di volo a vela dell'Associazione di difesa aerea di Helsinki.[1][2] Nell'estate del 1938 partecipò ad un corso di volo a vela tenutosi a Jämijärvi e poi si arruolò nella Suomen ilmavoimat.[1][2] Tra il 2 settembre 1938 e il 1939 frequentò la Scuola di addestramento al volo (Lentosotakoulu, RAUK 5) di Kauhava.[1] Fu promosso ad alikersantti (sottosergente) il 12 agosto 1939 e assegnato al T-LeR 2 il 16 novembre.[1] LLv 26

Dopo l'inizio della guerra d'Inverno con l'Unione Sovietica (novembre 1939-marzo 1940), nel febbraio 1940 fu trasferito al LeLv 26, equipaggiato con i caccia Gloster Gladiator Mk.II, e abbatté quattro aerei nemici.[1][2] Conseguì la sua prima vittoria aerea il 12 febbraio 1940 abbattendo un bombardiere Tupolev SB sopra Jänisjärvi alle 11:45.[1] Il 13 febbraio abbatté un caccia Polikarpov I-15 su Havuvaara, il 20 febbraio un bombardiere Ilyushin DB-3 su Kurkijoki, e il giorno 25 un ricognitore Polikarpov R-5 sopra Muolaanjärvi.[1] Dopo la fine della guerra fu promosso sergente.[1] Durante la guerra di continuazione, prestò servizio nel LeLv 26 e volò sui caccia Fiat G.50 Freccia. Il 13 agosto 1941 abbatté un caccia Polikarpov I-153, e ne danneggiò gravemente un altro.[1] Il 28 febbraio 1942 iniziò la scuola per ufficiali di riserva e il 1º luglio 1942 fu accettato come cadetto al MaaSK. Fu promosso vänrikki il 17 luglio 1942. Fu promosso luutnantti il 13 aprile 1943 e riassegnato al LeLv 26 il 27 giugno 1943.[1] Il 27 giugno 1944 fu assegnato all'HLeLv 34 e riuscì a pilotare i caccia Messerschmitt Bf 109 senza aumentare le sue vittorie.[1] Si dimise dal servizio presso l'aeronautica militare l'8 novembre 1948.[2] Nel dopoguerra lavorò come pilota civile per la Aero Oy e successivamente per la compagnia aerea Finlantic.[2] Venne coinvolto nei circhi volanti organizzati dall'Associazione aeronautica finlandese in tutto il paese.[2] In questi spettacoli interpretava un clown del circo che "rubava" un aeroplano, di solito un Letov Smolik, e poi faceva giri selvaggi con esso sopra il campo d'aviazione.[2] Perse la vita l'8 novembre 1963, in un incidente aereo avvenuto a Mariehamn, passeggero del volo Helsinki-Turku-Marienham nella cabina di pilotaggio dell'aereo precipitato, un Douglas DC-3.[1][2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce della Libertà di IV Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Libertà di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra d'inverno - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra di continuazione - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di seconda classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n Surfcity.
  2. ^ a b c d e f g h i Virtual Pilots.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FI) Kalevi Keskinen, Kari Stenman e Klaus Niska, Hävittäjä-ässät, Espoo, Tietoteas,, 1978, ISBN 951-9035-37-0.
  • (EN) Kari Stenman e Kalevi Keskinen, Finnish Aces of World War 2, Oxford, Osprey Publishing, 1998, ISBN 1-85532-783-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]