Ilda Bartoloni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ilda Bartoloni (Roma, 10 novembre 1946Roma, 27 aprile 2009) è stata una giornalista e scrittrice italiana.

Ha svolto attività giornalistica prettamente nella televisione italiana, occupandosi spesso di temi sociali.

È stata inviata speciale del Tg2 ma deve la maggiore notorietà all'aver ideato e condotto per diverse stagioni per il Tg3 - testata in cui lavora dal 2001 - Tg3 Punto Donna, in onda il martedì alle 12.25 su Rai 3 dopo il telegiornale. Ha realizzato per la trasmissione televisiva Dossier il primo lungometraggio della storia della televisione sulla prostituzione maschile. Morì a 63 anni dopo una lunga malattia, riposa nel cimitero di Roma.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver inizialmente collaborato all'interno della televisione pubblica con Sergio Zavoli (per lo speciale Nascita di una dittatura) e Mino Damato, Bartoloni è entrata in pianta stabile in RAI nel 1975 svolgendo, sotto la direzione di Gustavo Selva, incarichi di inviata per il settore della cronaca giudiziaria.[1]

Nel 1978, con l'avvento alla direzione di Andrea Barbato, è passata ad occuparsi di terrorismo ma anche di argomenti di costume e di interesse sociale, con inchieste su temi delicati come l'aborto, il femminismo, il divorzio, le tossicodipendenze.[1]

Una svolta nella sua carriera si è avuta ad inizio degli anni ottanta quando è stata nominata caposervizio per il settore cultura. Nel 1986 ha condotto in video il Tg2 di mezzasera e quello della notte.

Fra le altre trasmissioni da lei condotte figurano: Diogene, dalla parte delle donne, Mafalda, il Tg2 dalla parte delle donne, Dossier – Speciali del Tg2, Pari e Dispari.[2]

In carriera, Bartoloni ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui il premio per il miglior cronista per il processo sulle trame neofasciste che portarono alla strage di piazza Fontana svoltosi a Catanzaro. Nel 1999 ha ricevuto il premio internazionale di giornalismo intitolato a Matilde Serao.[3]

Memoria[modifica | modifica wikitesto]

Alla memoria della giornalista è stato istituito il Premio Ilda Bartoloni, una borsa di studio, conferita per la prima volta a Roma nel 2010.[4]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Il nuovo potere delle donne, postfazione di Simona Argentieri, Sperling & Kupfer, Milano 2001;
  • Come lo fanno le ragazze. Dal '68 a oggi. Sex inchiesta, nota conclusiva di Roberta Giommi, Baldini Castoldi Dalai, Milano 2005; dal libro è stata tratta una pièce per il teatro, Come lo fanno le ragazze, regia di Daniela Giordano.[5]

Fra gli altri suoi scritti figura un saggio sulla conferenza delle donne a Pechino inserito nel libro La disparità virtuale curato dalla docente di antropologia culturale dell'Università La Sapienza, Gioia Longo.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Addio a Ilda Bartoloni, giornalista coraggiosa e voce delle donne in Rai, su ilmessaggero.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
  2. ^ Ilda Bartoloni, su telegiornaliste.com. URL consultato il 17 maggio 2020.
  3. ^ La scomparsa di Ilda Bartoloni, su millecanali.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
  4. ^ Premio Ilda Bartoloni, su noidonne.org. URL consultato il 17 maggio 2020.
  5. ^ Le ragazze lo fanno. Come?, su noidonne.org. URL consultato il 17 maggio 2020.
  6. ^ RAI: E' MORTA ILDA BARTOLONI, CURATRICE DI 'PUNTO DONNA' DEL TG3, su fnsi.it. URL consultato il 17 maggio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN233315124 · ISNI (EN0000 0004 2340 0074 · SBN TO0V398408 · LCCN (ENn2002104494 · WorldCat Identities (ENlccn-n2002104494