Il ritorno dei pomodori assassini

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Il ritorno dei pomodori assassini
Titolo originaleReturn of the Killer Tomatoes!
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1988
Durata98 min
Genereorrore, commedia, fantascienza
RegiaJohn DeBello
SceneggiaturaStephen F. Andrich, John De Bello, Costa Dillone, J. Stephen Peace
ProduttoreJ. Stephen Peace
Casa di produzioneFour Square Productions, Tomatos II, Transatlantic Entertainment
FotografiaVictor Lou, Stephen Welch
MontaggioStephen F. Andrich, John De Bello
Effetti specialiDean Andolsek, Ron L. Coons, Gary Schnuckle
MusicheNeal Fox, Rick Patterson
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il ritorno dei pomodori assassini (Return of the Killer Tomatoes!) è un film del 1988, diretto dal regista John DeBello. È il sequel di Pomodori assassini (1978).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film è ambientato 25 anni dopo gli eventi di Pomodori assassini (denominato la Grande Guerra del Pomodoro nel film). Questi ortaggi sono stati completamente banditi e molti sono ancora terrorizzati dall'esperienza. Uno scienziato pazzo, il Prof. Cancrena (che si scoprirà essere l'artefice dei pomodori del primo film) è intenzionato a conquistare il mondo mediante una speciale macchina in grado di mutare i pomodori in esseri umani. Tra le creazioni vi è Tara, volendone fare sua amante. Ma la donna fugge assieme a FT, un pomodoro peloso frutto di un errore genetico e maltrattato dal professore. Tara s'innamorerà di Chad, un ragazzo che consegna pizze e ignaro delle origini della donna, ma il Prof. farà di tutto per riaverla accanto e attuare il suo piano malvagio.

Il film è più caratterizzato da toni demenziali, abbandonando di molto la poca atmosfera orrorifica del film precedente. Seguiranno altri due sequel, Killer Tomatoes Strike Back! (1990) e Killer Tomatoes Eat France! (1991), inediti in Italia.

Il manifesto[modifica | modifica wikitesto]

Originariamente il manifesto del film era stato progettato con un motivo ricordante la Campbell Soup Company e con il volto dell'attore John Astin al centro. L'idea venne scartata per non violare il copyright del marchio dell'azienda.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il manifesto originale può essere raggiunto qui.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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