Il cielo in una stanza/Stranger Boy

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Il cielo in una stanza
Stranger Boy

singolo discografico
ArtistaMina
Pubblicazione1965
GenereMusica leggera
Pop
EtichettaItaldisc MH 61
(seconda versione)
Registrazionemono
Velocità di rotazione45 giri
Formati7"
Mina - cronologia
Singolo successivo
(1965)

Il cielo in una stanza/Stranger Boy è il 67° singolo di Mina, pubblicato tra fine febbraio e metà marzo del 1965 su vinile a 45 giri dall'etichetta Italdisc.[1]

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

In piena produzione Ri-Fi, l'etichetta Italdisc, ripescando tra le registrazioni mai pubblicate presenti nel suo catalogo, trova una versione extended (durata 2:54) della canzone Il cielo in una stanza, la cui versione originale breve (durata 1:59) era stata pubblicata a giugno del 1960.

Realizza quindi un singolo mettendo la nuova traccia sul lato A (al posto di quella breve), mantenendo lo stesso numero di catalogo (MH 61), utilizzando grafica e colore della copertina Archiviato il 13 marzo 2023 in Internet Archive. identici all'ultimo 45 giri pubblicato in ordine cronologico (giugno 1964), e sostituendo la seconda facciata con il pezzo Stranger Boy, già lato B di Vulcano/Stranger Boy stampato a ottobre del 1963.

Alla fine dell'operazione la nuova copertina risulta simile a quella del disco originale a meno del colore dello sfondo, che diventerà celeste in una ristampa successiva.

La versione extended si trova anche nelle raccolte su CD L'album di Mina (1983), Mina Gold (1998) e Ritratto: I singoli Vol. 1 (2010); altrove è usata sempre quella breve.

Lo stesso argomento in dettaglio: Il cielo in una stanza (brano musicale).

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. Il cielo in una stanza (extended version) – 2:54 (Gino Paoli; edizioni musicali Fama)
Lato B
  1. Stranger Boy – 3:01 (testo: Leo Chiosso – musica: Umberto Prous; edizioni musicali Orchestralmusic)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Discografia singoli, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]