Il Paese

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Il Paese
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
PeriodicitàQuotidiano
GenereStampa nazionale
Formatolenzuolo
Fondazione1921 (prima)
1948
Chiusura1925 (prima)
1963
SedeRoma
DirettoreTomaso Smith
 

Il Paese è stato un quotidiano italiano di ispirazione comunista, tranne che per una parentesi filofascista a seguito della Marcia su Roma.

Prima edizione (1921-1925)[modifica | modifica wikitesto]

Fondato a Roma nel 1921, esprimeva la linea di Francesco Saverio Nitti, deputato del Partito Radicale Italiano. Il quotidiano era diretto da Francesco Ciccotti.

Dopo la marcia su Roma (28 ottobre 1922) il giornale sospese le pubblicazioni. Il 2 dicembre tornò in edicola profondamente cambiato, esprimendo una linea filofascista; la testata divenne Il Nuovo Paese[1]. Le uscite furono sospese con il numero del 25 gennaio 1925[2].

Seconda edizione (1948-1963)[modifica | modifica wikitesto]

Rinacque nell'immediato dopoguerra, nel 1948, con la testata originale; fondatore, e direttore fino al 1956, fu Tomaso Smith.

Nel dicembre del 1949 comparve il Paese Sera, inizialmente come edizione pomeridiana del Paese. Pur avendo due redazioni distinte, i due quotidiani avevano in comune il direttore, la segreteria, l'amministrazione, la redazione, gli stenografi e l'archivio fotografico.

Nel corso degli anni Il Paese ebbe buoni successi di vendite ma conobbe anche periodi di crisi economica provocati, oltre che da fattori esterni, anche dalla scelta del PCI di favorire il quotidiano di partito, l'Unità, piuttosto che il giornale fiancheggiatore.

Tra i redattori si ricordano: Augusto Livi, corrispondente dall'estero, Paolo Pardo, inviato speciale, Terracina, redattore interni, Lamberto Martini, capocronista, Ruggero Zangrandi, Antonio Rasa, Giuliana Anibaldi, Antonio Meocci, Adele Alfieri e Arnaldo Del Papa.

Cessò le pubblicazioni nel 1963.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Paese, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Paola Gioia e Francesco Gandolfi (a cura di), Novecento periodico. Donne e uomini nella stampa periodica del XX secolo, pag. 147.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]