Hava Aney Dey

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Hava Aney Dey
una scena del film
Titolo originaleHava Aney Dey
Lingua originalehindi, marathi, inglese
Paese di produzioneIndia, Francia
Anno2004
Durata93 min
Rapporto1,85 : 1
Generedrammatico, fantascienza
RegiaPartho Sen-Gupta
SceneggiaturaPartho Sen-Gupta, Yogesh Vinayak Joshi
ProduttoreMarie-Cécile Destandau
Produttore esecutivoRakesh Mehra
Casa di produzioneSantocha Productions, Independent Movies, Mystique Media Ltd., Fonds Sud Cinéma
FotografiaJean-Marc Ferriere
MontaggioAnnick Raoul
MusicheEryck Abecassis
ScenografiaAgnes Vergne
Interpreti e personaggi

Hava Aney Dey è un film del 2004 diretto da Partho Sen-Gupta.

Presentato in anteprima mondiale al Festival di Berlino 2004 ma censurato in India, il film narra le vicende di due giovani amici di Mumbai che cercano di elevarsi socialmente mentre l'India e il Pakistan minacciano una guerra nucleare.[1]

Il titolo, in hindi, significa Lascia che il vento soffi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Arjun, 18 anni, vive nei sobborghi di Mumbai con la madre vedova Sheela. Mentre Sheela lavora tutto il giorno per sbarcare il lunario, gli obiettivi di Arjun sono un diploma, un buon lavoro, e le attenzioni di Salma, una ragazza musulmana di ricca famiglia. Anche il migliore amico di Arjun, Chabia, sogna di diventare ricco. Chabia, 21 anni, lavora come meccanico, si strugge per una ballerina di nome Mona e vorrebbe partire per Dubai. Quando è al lavoro, Chabia incontra un giovane facoltoso che lo porta a bere in un locale elegante, Chabia pensa che sia la sua occasione per incontrare persone di classe superiore, tuttavia la situazione degenera e il buttafuori lo fa uscire a calci sotto gli occhi indifferenti degli astanti.

Chabia, stufo di vivere in terza classe, ruba i soldi a suo fratello e pianifica una fuga con Mona, che però si tira indietro. Nel frattempo, Arjun fallisce l'esame di maturità, e inizia a sentire la necessità di lasciare quel clima di disperazione, anche se non ha il coraggio di abbandonare la madre. I due amici decidono quindi di pagare un agente di collocamento fuori città, famoso per aver procurato ai suoi clienti ottimi posti di lavoro. La sua parcella è però molto alta e Arjun è costretto a chiedere dei soldi alla madre. Il giorno prima di partire, Arjun e Chabia stanno festeggiando, quando all'improvviso l'India e il Pakistan sferrano un attacco nucleare e le principali città del paese vengono distrutte.[2]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è una co-produzione India-Francia, parzialmente finanziata dal ministero degli esteri e della cultura francesi.[3]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Presentato alla Berlinale 2004, è stato in seguito proiettato al festival cinematografico del Commonwealth, di Durban, Tokyo, Hong Kong, in Francia al Festival des 3 Continents, e in Italia al Florence Indian Film Festival. Nel 2008, è stato selezionato per rappresentare l'India nel festival itinerante statunitense Global Lens.[4]

In India non è mai uscito al cinema né in televisione. Dopo che alcune parti del film furono sottoposte a censura, al regista fu permessa la distribuzione del film a patto che tagliasse quelle scene, cosa che non volle fare. Il festival cinematografico Cinefan di Nuova Delhi rimosse quindi Hava Aney Dey dalla lista dei film in concorso nonostante fosse stato selezionato ufficialmente.[5]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Global Lens 2008: Hava Aney Dey (Let the Wind Blow), su getafilm.blogspot.it, Geta Film, 22 maggio 2008. URL consultato il 14 aprile 2018.
  2. ^ (EN) Hava aney dey, Let the wind blow (PDF), su berlinale.de, Festival del cinema di Berlino. URL consultato il 14 aprile 2018.
  3. ^ (EN) Utpal Borpujari, Pusan: Partho Sen-Gupta’s Arunoday in PPP, su utpalborpujari.wordpress.com, 3 ottobre 2008. URL consultato il 14 aprile 2018.
  4. ^ (EN) The 2008 Global Lens Film Series presented by Knopik Varner Moore, su thestudioat620.org, The Studio@620. URL consultato il 14 aprile 2018.
  5. ^ (EN) Nandita Dutta, Hava Aney Dey: a chance lost to censor, su news18.com, News 18, 20 marzo 2012. URL consultato il 14 aprile 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]