Globidensini

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Globidensini
Cranio di G. dakotensis (in vista ventrale), al Field Museum of Natural History
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineSquamata
Clade†Mosasauria
Superfamiglia†Mosasauroidea
Famiglia†Mosasauridae
Sottofamiglia†Mosasaurinae
TribùGlobidensini
Generi

I Globidensini o Globidentatini sono una tribù di mosasauri mosasaurini, un gruppo eterogeneo di lucertole marine vissuto nel Cretaceo superiore. I membri di questa tribù, conosciuti come "globidensini" o "mosasauri globidensini", sono stati recuperati in Nord America, Europa, Africa e Asia.[1] La tribù contiene i generi Globidens (il genere meglio studiato), Carinodens[2], Igdamanosaurus[3][4], Harranasaurus[5] e Xenodens.[6] Alcune caratteristiche della mascella e delle dita rendono incerta la collocazione di Carinodens e Xenodens nella tribù; alcuni ricercatori hanno suggerito che potrebbero essere collocati in modo più appropriato nei Mosasaurini.[6]

Verso la fine del Cretaceo, una serie di adattamenti permise a questi mosasauri altamente specializzati, caratterizzati da denti a forma circolare,[7] di riconquistare con successo la nicchia ecologica durofaga. Questa particolare nicchia ecologica rimase vuota per la maggior parte del Mesozoico, sin dall'estinzione dei placodonti e dell'ittiosauro durofago Grippia. La rarità dei Globidensini nella documentazione fossile rimane un mistero, ed forse è dovuta alla preferenza dell'habitat (acque profonde), a qualche altra forma di pregiudizio tafonomico o allo stile di vita durofago che non consente in primo luogo lo stabilirsi di grandi popolazioni.[8] In Angola, la loro scomparsa coincide con l'estinzione delle conchiglie Inoceramus.[9]

I denti robusti e circolari dei Globidensini sono stati talvolta paragonati a quelli dei generi Prognathodon e Plesiotylosaurus, entrambi talvolta inclusi all'interno di questa tribù. Probabilmente detti generi non sono così strettamente legati a Globidens come tale inclusione farebbe pensare, ed è più probabile che si tratti di casi di convergenza evolutiva.[10]

L'etimologia della tribù deriva dal genere Globidens, il cui nome deriva dalla combinazione delle parole latine globus ossia "globo" e dens ossia "denti".

Illustrazione del cranio di Globidens dakotensis, che mostra i caratteristici denti circolari

Nel complesso, i globidensini erano mosasauri di medie dimensioni, con lo stesso Globidens che in media poteva raggiungere i 6 metri di lunghezza. I denti di Globidens, Carinodens e Igdamanosaurus differiscono da quelli di tutti gli altri mosasauri per essere molto più robusti e di forma vagamente circolare. La maggior parte dei generi di mosasauro hanno denti affilati adatti ad afferrare prede morbide e scivolose, come pesci e cefalopodi. Sebbene alcuni fossero chiaramente in grado di frantumare i gusci di prede corazzate, nessuno era specializzato come Globidens e i suoi parenti, che combinavano crani robusti e potenti con denti semisferici capaci di frantumare i gusci di animali come ammoniti, bivalvi e piccole tartarughe.

Russell (1967) non offrì una diagnosi corretta per la tribù quando le diede il nome, a causa di quanto poco conosciuta fosse l'osteologia di Globidens all'epoca, tuttavia eresse una nuova tribù per via delle caratteristiche chiaramente distinte che separavano Globidens dal resto dei Mosasaurinae, e considerò Globidens come un discendente derivato di Clidastes.[11]

Una definizione suggerita più recentemente è una definizione basata sui rami che diagnostica i Globidensini come "il clade più inclusivo contenente Globidens dakotensis ma non Mosasaurus hoffmannii".[10]

Meccanica delle fauci

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Entrambi i generi Globidens e Prognathodon (talvolta classificato anch'esso come un globidensino, anche se il più delle volte no) hanno adattamenti a una potente muscolatura della mascella. Il rapporto tra la lunghezza della finestra sopratemporale e la lunghezza totale del cranio è stato precedentemente utilizzato come misura improvvisata per la forza del morso dei mosasauri, ed è piuttosto elevato in questi generi (0,27 in Globidens dakotensis e 0,22 in Prognathodon overtoni e P. saturator) rispetto ad altri mosasauri come Mosasaurus hoffmannii (con un rapporto di 0,19).[8]

  1. ^ Fossilworks: Gateway to the Paleobiology Database, su fossilworks.org. URL consultato il 17 Dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2022).
  2. ^ Dale Russel, A new species of Globidens from South Dakota, and a review of globidentine mosasaurs, in Fieldiana Geology, vol. 33, n. 13, 1975, pp. 235–256.
  3. ^ Schulp, Anne S., et al. "New mosasaur material from the Maastrichtian of Angola, with notes on the phylogeny, distribution and palaeoecology of the genus Prognathodon." On Maastricht Mosasaurs. Publicaties van het Natuurhistorisch Genootschap in Limburg 45.1 (2006): 57-67. [1]
  4. ^ Lindgren, Johan. "Dental and vertebral morphology of the enigmatic mosasaur Dollosaurus (Reptilia, Mosasauridae) from the lower Campanian (Upper Cretaceous) of southern Sweden." Bulletin of the Geological Society of Denmark 52.17 (2005): e25. [2]
  5. ^ Hani F. Kaddumi, A new durophagous mosasaur (Squamata: Mosasauridae) from the Maastrichtian Muwaqqar Chalk Marl Formation of the Harrana Fauna, in Fossils of the Harrana Fauna and the Adjacent Areas, Amman, Eternal River Museum of Natural History, 2009, pp. 36–48.
  6. ^ a b Longrich, N.R., Bardet, N., Schulp, A. S. e Jalil, N, Xenodens calminechari gen. et sp. nov., a bizarre mosasaurid (Mosasauridae, Squamata) with shark-like cutting teeth from the upper Maastrichtian of Morocco, North Africa, in Cretaceous Research, vol. 123, 2021, pp. 104764.
  7. ^ Martin, J. E. 2007. A new species of the durophagous mosasaur, Globidens (Squamata: Mosasauridae) from the Late Cretaceous Pierre Shale Group of central South Dakota, USA. Pages 167-176 in Martin, J. E. and Parris D. C. (eds.), The Geology and Paleontology of the Late Cretaceous Marine Deposits of the Dakotas. Geological Society of America, Special Paper 427. (Globidens schurmanni)
  8. ^ a b Anne S. Schulp, John W. M. Jagt e Frans Fonken, New material of the mosasaur Carinodens belgicus from the Upper Cretaceous of the Netherlands, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 24, n. 3, 10 Settembre 2004, pp. 744–747.
  9. ^ (EN) Michael J. Polcyn, Louis L. Jacobs, Anne S. Schulp e Octávio Mateus, The North African Mosasaur Globidens phosphaticus from the Maastrichtian of Angola, in Historical Biology, vol. 22, 1–3, Marzo 2010, pp. 175–185.
  10. ^ a b Madzia, D., Cau, A. (2017). Inferring "weak spots" in phylogenetic trees: application to mosasauroid nomenclature Archiviato il 17 settembre 2017 in Internet Archive.. PeerJ 5:e3782
  11. ^ Dale. A. Russell, Systematics and Morphology of American Mosasaurs (PDF), in Bulletin of the Peabody Museum of Natural History (Yale University), 6 Novembre 1967. URL consultato il 22 Settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).

Collegamenti esterni

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