Giuliano Prini (S 523)

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Giuliano Prini (S 523)
Descrizione generale
Tiposottomarino
ClasseSauro - 3ª serie
IdentificazioneS 523
Indicativo di chiamata radio ITU:
India
I
Golf
G
Papa
P
Romeo
R
(India-Golf-Papa-Romeo)
CantiereFincantieriMonfalcone
Impostazione30 luglio 1987
Varo14 dicembre 1987
Entrata in servizio17 maggio 1989
IntitolazioneGiuliano Prini, militare italiano
Statoin servizio
Caratteristiche generali
Dislocamento
  • in immersione: 1662 t
  • in emersione: 1476 t
Lunghezza66 m
Larghezzadiametro: 6,8 m
PropulsioneTre motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 hp totali,

uno elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW, un'elica a 7 pale

Velocità
Equipaggio7 ufficiali 44 sottufficiali
Armamento
Siluri6 tubi lanciasiluri con 12 siluri A184 o 24 mine
Note
MottoQuid possit itala virtus
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Il Giuliano Prini (S 523)[1] è un sommergibile[2] della Marina Militare appartenente alla 3ª serie della Classe Sauro. Costruito nei cantieri di Monfalcone, impostato il 30 luglio 1987 e varato il 14 dicembre dello stesso anno, è stato consegnato alla Marina il 17 maggio 1989.

Il varo in realtà previsto per il 12 dicembre 1987 non venne effettuato per uno sciopero delle maestranze. Alla cerimonia partecipò quale madrina del battello la signora Giovanna Prini in Sette, figlia del tenente di vascello Giuliano Prini.

Il battello, in servizio di base a Taranto, tra il 2001 e il 2004 è stato sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento.

L'unità prende il nome dal tenente di vascello Giuliano Prini,[1] decorato durante la seconda guerra mondiale di medaglia d'oro al valor militare. Giuliano Prini comandante del sommergibile Malaspina prestando servizio nella base di Betasom a Bordeaux, compì missioni in Atlantico, venendo poi affondato nel settembre 1941.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Marina Militare - Prini (S523), su marina.difesa.it.
  2. ^ Sebbene il Prini sia a tutti gli effetti un sottomarino (destinato ad operare prevalentemente in immersione, con velocità in immersione superiore a quella in superficie etc.), per i suoi battelli la Marina Militare predilige l'utilizzo del termine sommergibile

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