Freccia di fuoco

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Freccia di fuoco
Antichi bo hiya o bohiya (freccia di fuoco) e hiya taihou (cannone per frecce di fuoco) giapponesi (samurai). Castello di Kumamoto (Giappone).
Tiporazzo
OrigineCina
Impiego
ConflittiGuerre Jin-Song
Descrizione
Gittata massima300 m
[1]
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Le frecce di fuoco sono una forma primitiva di razzi a combustibile solido con polvere da sparo, che venivano attaccati all'asta di una freccia per fornire la forza propulsiva. Ai Cinesi è attribuita sia l'invenzione delle frecce di fuoco sia il loro primo uso militare in una guerra. I Cinesi svilupparono le frecce di fuoco dalla loro precedente invenzione dei fuochi d'artificio e della polvere da sparo.[1]

Modello[modifica | modifica wikitesto]

Antica bo hiya o bohiya (freccia di fuoco) giapponese (samurai), che mostra la miccia. Castello di Kumamoto (Giappone)

La freccia di fuoco fu il primo razzo come meccanismo e modello.[2] Era fatto in una varietà di forme e lanciato in diverse maniere, ma il primo modello consisteva in una sacca di polvere nera con un bastone attaccato; le frecce erano lanciate da un'impalcatura di canne di bambù. Come le pinne su un razzo moderno, l'asta lunga su una freccia aumenta la stabilità e perciò l'accuratezza. (Funziona facendo sì che il centro della resistenza aerodinamica sia assai dietro il centro di massa, in modo che la resistenza aerodinamica atmosferica tenga la freccia orientata verso la sua direzione di viaggio.)

Le frecce di fuoco cinesi e coreane venivano lanciate di solito a salve da piattaforme di lancio, come schiere di cilindri o scatole che potevano contenere fino a 1.000 frecce di fuoco ciascuna. Le frecce di fuoco spinte dalla polvere da sparo potrebbero aver avuto una gittata fino a 300 metri.[3]

La punta era fatta di materiali infiammabili come pece, bitume o resina.

Usi storici[modifica | modifica wikitesto]

Freccia di fuoco cinese[modifica | modifica wikitesto]

Hwacha che lancia singijeon, una variante della freccia di fuoco

Si narra che le frecce di fuoco furono usate per la prima volta dai Wu del Sud nel 904 durante l'assedio di Yuzhang.[4] Il Compendio completo dei classici militari che fu pubblicato nel 1054 asseriva che nel 994 d.C. la città cinese di Tzu T'ung fu attaccata da un esercito di 100,000 uomini, che fu messo in rotta da macchine da guerra comuni e da frecce di fuoco.[5]

Altri usi registrati vi furono durante le guerre Jin-Song tra le dinastie Song e Jin:

  • il 1º marzo 1126, il Lanciafulmini, usato dal generale Li Gang dei Song durante l'assedio di Kaifeng,[6] e di nuovo nel 1161 dal generale Yu Yunwen nella battaglia di Caishi, vicino all'odierna Ma'anshan (Anhui), durante un'incursione marittima dei Jin.[7]
  • nel 1221, le Bombe dal rombo di tuono, usate dagli invasori Jin durante l'attacco di Qizhou, che stavano facendo esplodere granate riempite di polvere nera piuttosto che bombe riempite di materiale fuso, e da ultimo nel 1232 quando i Jin respinsero i Mongoli nella battaglia di Kai-keng. Essi usarono in questa battaglia anche le Lance di fuoco volanti, che erano cnne di bambù imbottite di polvere nera; la canna veniva accesa e usata come lanciafiamme.[8]

I Mongoli, contro i quali i Cinesi avevano usato principalmente l'arma, fecero anch'essi uso della freccia di fuoco durante le loro campagne in Giappone.[9] Come risultato delle campagne militari mongole la freccia di fuoco si diffuse in seguito nel Medio Oriente.[10]

Freccia di fuoco coreana[modifica | modifica wikitesto]

Frecce di fuoco coreane
Lo stesso argomento in dettaglio: Singijeon.

La polvere da sparo e la conoscenza dei razzi furono introdotte in Corea attraverso la Cina, e alla fine evolsero nei singijeon. Alla fine del XIV secolo un tipo di frecce di fuoco chiamato hwajeon o hwajon fu usato contro i pirati giapponesi (wokou o anche kaizoku o wako) dalla marina coreana.[11][12] Le frecce di fuoco coreane furono usate contro i Giapponesi durante l'invasione della Corea (1592).[13]

Freccia di fuoco giapponese[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bo-hiya.

La versione giapponese delle frecce di fuoco era nota come bo-hiya. Si diceva che i pirati giapponesi (wokou, detti anche kaizoku o wako) nel XVI secolo avessero usato i bo-hiya. Il bo-hiya aveva l'aspetto di una grande freccia, un elemento bruciante fatto di corda impermeabile incendiaria era avvolto intorno all'asta; quando veniva acceso il bo-hiya veniva lanciato da un tanegashima-teppō (archibugio giapponese) a canna larga o da un'arma simile a un mortaio (hiya taihou). Durante una certa battaglia in mare si disse che i bo-hiya stavano "cadendo come pioggia".[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Joseph A. Angelo, Rockets (Google eBook), Infobase Publishing, 2006, p. 1.
  2. ^ The History of Early Fireworks and Fire Arrows Archiviato il 10 aprile 2020 in Internet Archive. — About.com.
  3. ^ History of Rocketry: Ancient times to the 17th Century, su spaceline.org. URL consultato il 31 maggio 2013.
  4. ^ 天佑初,王茂章征安仁义于润州,洎城陷,中十余创,以功迁左先锋都尉。从攻豫章,(郑)璠以所部发机「飞火」,烧龙沙门,率壮士突火先登入城,焦灼被体,以功授检校司徒。(Traduzione approssimativa: Durante l'inizio dell'Era di Tianyou (904-907), Zheng Fan seguì Wang Maozhang in una campagna di Runzhou, che era sorvegliata dal ribelle An Renyi, fu gravemente ferito quando fu catturato, venendo di conseguenza promosso Generale subalterno dell'Avanguardia Sinistra. Nella campagna di Yuchang, ordinò alle sue truppe di scagliare il "fuoco volante" sulla città assediata, dopo che la città di Longsha fu bruciata condusse le sue truppe correndo oltre il fuoco ed entrò nella città, il suo corpo rimase bruciato, e come risultato fu promosso Primo Ministro dell'Ispettorato.) Cronache dei Nove Regni, cap. 2.
  5. ^ William E. Burrows, This New Ocean: The Story of the First Space Age (Google eBook), Random House Digital, Inc., 5 novembre 1999, p. 8.
  6. ^ (靖康元年二月六日)是夕,宿于咸丰门,以金人进兵门外,治攻具故。先是,蔡楙号令将士,金人近城不得辄施放,有引炮及发床子弩者,皆杖之,将士愤怒。余(李纲)既登城,令施放,有引炮自便,能中(金)贼者,厚赏。夜,发「霹雳炮」以击,(金)贼军皆惊呼。(Traduzione approssimativa: [Il 1º marzo 1126 (calendario gregoriano)] la sera, dormivo presso la porta di Xianfeng, quando l'esercito Jin arrivò alla porta e mostrò le sue armi. Prima, Cai Mao aveva ordinato agli uomini che non erano autorizzati a fare fuoco sui soldati Jin, chiunque si avvicinasse, qualsiasi tiro dai trabocchi e dalle baliste poteva essere punito con la frusta, e i soldati were irritati dall'ordine. Una volta arrivati alle mura, avevo ordinato loro di fare fuoco, perché quelli che riuscivano a colpire il nemico potevano essere ampiamente ricompensati. Di notte, lanciarono i "pao dei fulmini" contro il nemico, e furono tutti scioccati.) Registri dei Messaggi Messages dell'Epoca Jingkang, cap. 2 (autore: Li Gang).
  7. ^ (绍兴辛已年)我舟伏于七宝山后,令曰:「旗举则出江!」。先使一骑偃旗于山之顶,伺其半济,忽山上卓立一旗,舟师自山下河中两旁突出大江,人在舟中,踏车以行船。但见船行如飞,而不见有人,(金)虏以为纸船也。舟中忽发一「霹雳炮」,盖以纸为之,而实之以石灰、硫黄。炮自空而下落水中,硫黄得水而火作,自水跳出,其声如雷,纸裂而石灰散为烟雾,眯其人马之目,人物不相见。(Traduzione approssimativa: [Nell'anno 1161] una volta che le nostre navi si erano nascoste dietro il Monte Qibao, fu dato l'ordine di imbarcarsi eseguito dopo il segnale. Prima, fu mandato un esploratore a cavallo in cima al picco a sorvegliare il fiume a metà dall'altra parte del fiume, improvvisamente dal picco fu mostrato un segnale, e le navi uscirono dal fiume su entrambi i lati ai piedi del picco, tutti gli uomini a bordo camminavano per muovere la nave. Le navi sembravano muoversi velocemente senza vele o remi, così i selvaggi [Jin] pensarono che quelle fossero barche di carta. Poi, i vogatori lanciarono all'improvviso contro il loro nemico i "pao dei fulmini", che erano fatti di vasi di carta, imbottiti di calce e zolfo. Quando erano accesi, esplodevano all'impatto con l'acqua, e rimbalzavano, facendo un rumore simile al tuono. I vasi si incrinarono e la calce si sparse in una nuvola di fumo, accecando e terrorizzando gli uomini e i cavalli nemici.) Raccolta dal Sincerity Studio, cap. 44 (autore: Yang Wanli).
  8. ^ (正大九年)其守城之具有火砲名「震天雷」者,铁罐盛药,以火点之,砲起火发,其声如雷,闻百里外,所爇围半亩之上,火点著甲铁皆透。(蒙古)大兵又为牛皮洞,直至城下,掘城为龛,间可容人,则城上不可奈何矣。人有献策者,以铁绳悬「震天雷」者,顺城而下,至掘处火发,人与牛皮皆碎迸无迹。又「飞火枪」,注药以火发之,辄前烧十余步,人亦不敢近。(蒙古)大兵惟畏此二物云。(Traduzione approssimativa: [Nell'anno 1232] tra l'armamento nella difesa della città [di Kaifeng] vi è il "rombo di tuono", che era fatto con un vaso di ferro e riempito di droghe [polvere nera], quando era acceso con il fuoco, esplodeva, facendo un rumore come il tuono. Si poteva udire a oltre 100 li e poteva abbrustolire più di un terzo di acro, inoltre poteva penetrare le armature e il ferro. I soldati [Mongoli] impiegarono un carro da assedio mascherato con pelli di mucca e avanzarono nella città sottostante, scavarono una nicchia nel muro della città, che poteva nascondere un uomo in mezzo. I difensori [Jin] in alto non sapevano che fare, poi presero consiglio. Fu allora calato il vaso dalla fortezza con una corda di ferro, arrivò all'area della nicchia ed esplose, gli uomini e il carro furono fatti a pezzi senza lasciare traccia. Essi avevano la "lancia di fuoco volante", che fu impregnata di droga [polvere nera] e accesa, mandò fiamme in un raggio di oltre dieci passi sul fronte, gli uomini non osavano avvicinarsi. Si dice che i soldati [mongoli] sono terrorizzati solo da questi due oggetti.) Storia di Jin, cap. 113.
  9. ^ The Rocket, New Cavendish books, 1978, p. 10, ISBN 0-904568-10-5.
  10. ^ The Rocket, New Cavendish books, 1978, p. 2, ISBN 0-904568-10-5.
  11. ^ Korean Spirit & Culture Promotion Project, Diamond Sutra Recitation Group, Fifty Wonders of Korea, Volume 2, Korean Spirit and Culture Series, Editore Korean Spirit & Culture Promotion Project, 2007, ISBN 0-9797263-4-4, pp. 41-50, ISBN 978-0-9797263-4-7.
  12. ^ Science and Technology in Korean History: Excursions, Innovations, and Issues, Jain Publishing Company, 2005, p. 82, ISBN 0-89581-838-8, ISBN 978-0-89581-838-6.
  13. ^ Michael E. Haskew, Christer Joregensen, Eric Niderost, Chris McNab, Fighting techniques of the Oriental world, AD 1200-1860: equipment, combat skills, and tactics Fighting Techniques, Macmillan, 2008, p. 102, ISBN 0-312-38696-6, ISBN 978-0-312-38696-2.
  14. ^ Stephen Turnbull, Pirate of the Far East: 811-1639, Osprey Publishing, 20 novembre, 2007, p. 34.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lu Zhen, Alternative Twenty-Five Histories: Records of Nine Kingdoms, Jinan, Qilu Press, 2000. ISBN 7-5333-0697-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]