Franco Mistrali

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Luigi Francesco Corrado Mistrali, più noto come Franco Mistrali (Parma, 27 luglio 1833Porretta Terme, 18 dicembre 1880), è stato un giornalista, romanziere e storico italiano. Ex ufficiale della marina austriaca, è stato autore di numerosi romanzi storici e popolari, pubblicati in particolare tra il 1860 e il 1865.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giangiacomo Mistrali e nipote del famoso Barone Vincenzo Mistrali, Franco Mistrali si segnalò alle cronache del periodo immediatamente successivo all'Unità per tre eventi significativi, slegati fra loro ma al contempo emblematici della sua complessa figura.

Il primo fatto di rilievo, in quanto delegato di associazioni operaie e convinto garibaldino e rivoluzionario[1], si rinviene nell'organizzazione del celebre viaggio a Caprera, per incontrare Garibaldi, che lo stesso Mistrali intervistò per stenderne la biografia[2].

Il secondo evento risiede nella pubblicazione del volume Vita di Gesù, dedicato al filologo e storico delle religioni francese Ernest Renan (autore egli stesso di una celebre opera dal medesimo titolo[3]), che fu messo all'Indice dalla Chiesa cattolica nel marzo 1863.

Il terzo fatto significativo della sua biografia è connesso all'uscita di un volume sui vampiri che, pubblicato quasi trent'anni prima del Dracula di Bram Stoker, viene considerato il primo romanzo italiano sui "signori della notte"[4]. Qui, riprendendo peraltro uno dei suoi primi scritti del genere gotico[5], Mistrali narra la storia di una setta segreta che pratica, appunto, il culto del sangue[6].

Nel 1870 Mistrali decise di completare una trilogia ispirata alla battaglia di Forlì del 1282, dal titolo L'assedio di Forlì. Racconto del secolo XIII. I primi due volumi erano stati scritti da Bartolommeo Fiani.

Nell'editoria[modifica | modifica wikitesto]

Franco Mistrali fondò a Milano nel giugno 1868 un periodico dal titolo Gazzettino Rosso, finanziato da autorità e sostenitori dei governi della Destra storica, al fine di contrastare il Gazzettino Rosa, fondato sempre nella città meneghina sei mesi prima da Felice Cavallotti e Achille Bizzoni, quale organo del radicalismo lombardo[7].

Nello stesso anno (1868) assunse proprietà e direzione del Monitore di Bologna, il più importante quotidiano felsineo (aveva il privilegio di pubblicare gli atti ufficiali degli enti pubblici)[8]. Nel 1873 rimase coinvolto nel fallimento della Banca dell'Emilia, di cui era consigliere delegato[9]. Mistrali venne condannato a 5 anni di carcere per bancarotta fraudolenta.

Nonostante fosse stato incarcerato (nel 1873) continuò a dirigere il Monitore. I suoi acerrimi avversari, per ridurlo al silenzio, fondarono nel 1874 un giornale satirico, Il Matto, cui collaborò anche il poeta e scrittore Olindo Guerrini[10]. In risposta agli attacchi del Matto, Mistrali fondò Il Piccolo Monitore.

Scarcerato all'inizio del 1878, fondò La Stella d'Italia. Morì il 18 dicembre 1880, stroncato da un aneurisma cardiaco.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franco Mistrali, Dio e popolo: idee di un rivoluzionario al Congresso, Tip. Scotti, Milano 1860.
  2. ^ Franco Mistrali, Il pellegrinaggio degli operai italiani a Caprera, Tip. Sanvito, Milano 1861.
  3. ^ Ernest Renan, Vie de Jésus, Paris, Lévy, 1863.
  4. ^ F. Giovannini, Il libro dei vampiri. Dal mito di Dracula alla presenza quotidiana, Dedalo, Bari 1997, p. 208.
  5. ^ Franco Mistrali, I racconti del diavolo. Storia della paura, Tip. Pagnoni, Milano 1861.
  6. ^ Franco Mistrali, Il vampiro. Storia vera, Tip. dei Compositori, Bologna 1869.
  7. ^ Paolo Murialdi, Storia del giornalismo italiano, Gutenberg 2000, Torino 1986, p. 58.
  8. ^ Giancarlo Roversi (a cura di), Storia del giornalismo in Emilia-Romagna e a Pesaro, Grafis Edizioni, Casalecchio di Reno (BO), 1992, pag. 184.
  9. ^ Francesco Nicita (a cura di), Antologia del giornalismo bolognese (1700-1900) (PDF), su badigit.comune.bologna.it, p. 38. URL consultato il 10 novembre 2020.
  10. ^ Ottenuto lo scopo, il giornale bolognese si congedò dai suoi lettori il 29 giugno 1874.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio Gallo e Fabrizio Foni (a cura di), Ottocento Nero Italiano. Narrativa fantastica e crudele, introduzione di Luca Crovi, Milano, Aragno, 2009, ISBN 978-88-8419-380-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Predecessore Direttore del Monitore di Bologna Successore
Gustavo Vicini 1868 al 1873 ...
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