Forbante (figlio di Triopa)

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Forbànte
Nome orig.Φόρβας
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio

Forbànte (in greco antico: Φόρβας?, Phórbās) è un personaggio della mitologia greca. Eroe dell'isola di Rodi.

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Triopa e di Hiscilla (figlia di Mirmidone)[1] (od Orisinome figlia dei mirmidoni[2]). Fu padre di Pellene, eponimo della città di Pellene[3].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Quando il popolo dell'isola di Rodi fu vittima di una piaga composta da masse di serpenti, un oracolo profetizzò di chiamare un uomo chiamato Forbante che, una volta coinvolto purificò l'isola dei serpenti e in segno di gratitudine fu venerato come un eroe.
Dopo la sua morte, Apollo lo collocò nella costellazione del Serpentario.

Secondo Omero, Forbante era più attraente di Apollo[4].

Il fatto viene citato nell'opera Astronomica di Igino:

(LA)

«Polyzelus autem Rhodius hunc Phorbanta nomine demonstrat, qui Rhodiis auxilio maximo fuisse demonstratur. Nam cum eorum insulam, serpentium multitudine occupatam, cives Ophiussam appellassent, et in ea multitudine ferarum draco fuisset ingenti magnitudine, qui plurimos eorum interfecisset, et patria deinque deserta carere coepisset, dicitur Phorbas Triopae filius ex Hiscilla Myrmidonis filia natus, eo tempestate delatus, omnes feras et eum draconem interfecisse. Qui cum maxime Apollini dilectus esset, locatus inter sidera dicitur, ut interficiens draconem laudis et memoriae causa videretur.»

(IT)

«…Secondo il poeta alessandrino Polizelo di Rodi, Ofiuco sarebbe stato Forbante (Fórbas). I cittadini di Rodi chiamavano la loro isola, invasa da tantissimi serpenti, Ophiussa. Tra essi vi era un enorme drago, che aveva ucciso centinaia di abitanti e aveva costretto i sopravvissuti a fuggire lontano dalla patria. Phorbas, figlio di Triopa e di Orsinome, figlia dei mirmidoni, una volta spinto da una tempesta, approdò nell'isola. Non esitò nemmeno un minuto e uccise il mostro insieme con tutte le serpi che lo circondavano. Apollo decise allora di premiarlo per l'eternità sistemandolo in cielo con le sembianze di un uccisore di serpenti …»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diodoro Siculo, Bibliotheca historica, V, 58.5.
  2. ^ Igino, Astronomica, II. 2,14.
  3. ^ (EN) Pausania, Periegesi della Grecia, su theoi.com, VII, 26.12, su Theoi.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
  4. ^ Omero, Inni ad Apollo, 3.211.
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